🔸3. Stai attenta

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«Questo posto è enorme e non ha neanche un filo di polvere, non capisco perché dobbiamo pulire sul pulito.» Si lamenta Ingrid, che arrampicata sopra una scala sta pulendo il cornicione di una delle enormi finestre della sala da pranzo.

«Perché stasera il signor La Torre ha ospiti importanti. L'hai sentita la signora Lombardi, no?» replica Carmen, una ragazza sulla trentina dai capelli castani, lavora qui da almeno dieci anni è una tra le più anziane, per così dire. Le sta tenendo la scala, ma dal modo in cui la guarda ho quasi paura che voglia toglierla da sotto i suoi piedi.

«E si appiccicheranno quassù per guardare se la finestra ha la polvere o no?»
La risposta tagliente di Ingrid mi fa sorridere, non ha poi tutti i torti.
Perché pulire sul pulito, quando l'attrazione principale sarà il padrone di casa?

Alla contessina Romina Angelica Maria Calligaris non importerà se il pavimento di marmo non è tirato a lucido o se i cinque enormi lampadari in vetro di Murano non emaneranno la stessa tonalità di luce.

Il piatto principale è un manzo di prima qualità, e no, non sarà servito su questo tavolo su cui conto almeno venti sedie trapuntate da un velluto color rosso sangue.
Mi mordo un labbro.
Se quel sangue potesse essere il suo giuro che pulirei con più fervore, penso continuando a spolverare i mobili della sala.
Pressappoco è quello che faccio per tutto il giorno. Che cosa mi aspettavo? Sono una domestica. I miei compiti sono quelli di lucidare, spolverare, lavare e fare prove su prove su come apparecchiare il tavolo alla perfezione. Più passo il tempo qui dentro e più mi è chiaro quanto questi ricconi con la puzza sotto al naso vivano di apparenze. Il loro è un mondo malato privo di scrupoli e pieno di falsità. Sono corrotti dai soldi e dal lusso e con queste, le loro uniche armi a disposizione, corrompono a loro volta, per uscirne puliti e non pagare le proprie colpe. Nessuno mi ha ascoltato quando ho detto la mia. Sono stata marchiata come una bugiarda. Sono quasi stata incolpata per un crimine che non ho commesso. Leonardo è intoccabile agli occhi della legge, perciò se non posso contare su chi di dovere conterò sulle mie forze e mi farò giustizia da sola.

Non sono proprio sola in realtà rifletto dirigendomi nella camera dell'alloggio, posso contare- più o meno- su altre due persone. Una è Romina, la mia amica e collega del Veneno, che arriverà stasera, sotto il fittizio titolo di contessa per la cena che si svolgerà alle otto in punto. Alcune di noi sono state scelte per servire al tavolo le infinite e raffinate portate. A me tocca il dessert. Spero di non fare casini, quando sono in ansia sono un po' imbranata.
La seconda è...

Il cellulare sopra al comodino inizia a squillare, chiudo gli occhi e sospiro. Ho appena poggiato la testa sul cuscino. Cinque minuti di riposo. Neanche quelli.
«Dannazione» mormoro e afferro l'oggetto maledetto.
Leggo il nome sullo schermo e giuro che vorrei lanciarlo contro il muro più vicino.

«Sì?»
"Carajo, Ambra, allora è arrivato?"
La spagnola. Ecco la seconda. È lei che è riuscita a farmi avere un posto qui. Sì, mi sono avvalsa della sua raccomandazione, però in cambio io le devo un piccolo fare.

«Tre giorni fa. Stasera ha la cena con Romina.»
Giocherello distrattamente con i pennacchi del cuscino che tengo sopra la pancia.

"Muy bien. Speriamo che quella puttana lo tenga abbastanza distratto."

«Ehi.» Mi metto a sedere scansando in malo modo il cuscino che finisce a terra. «Bada a come parli. Romina fa soltanto il suo lavoro. Sei tu che hai voluto metterla in mezzo. Potevo occuparmi di quella cosa anche senza di lei.»
Resta per qualche secondo in silenzio, come se non si aspettasse il mio tono duro. Non è abituata a ricevere ordini né a subire rimproveri.

"Claro, capo. Però tu no eres il tipo di Leonardo. Romina sì. Lei può sbottonargli i pantaloni mentre tu ti occupi di quella cosa."

Ascoltare le sue stronzate è il prezzo che devo pagare per essere qui, mi ripeto con un sorriso omicida.
"Comunque non perdiamo altro tempo voglio fargli prendere un bello spavento."

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