🔸24. Voglio vedere mio fratello

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Resto immobile per diversi secondi prima di capire perfettamente le sue parole. Quando mi rendo conto di ciò che mi ha appena detto la realtà mi colpisce violenta come uno schiaffo in pieno viso.

Edoardo si è svegliato. Da quanto tempo aspetto questo momento?
«Prendo il primo volo per Ibiza.»

Stacco la chiamata e come un'automa mi volto verso il viso perplesso di Leonardo.
Il cuore batte a mille dentro al petto... è per la gioia, credo, ma c'è anche qualcosa che non riesco a descrivere... come se questo non fosse ancora il momento adatto.
Non appena il mio cervello formula questo pensiero subito lo scaccio via scuotendo con forza la testa.
Ma che sto dicendo? Non devo dimenticare che il mio intento iniziale era quello di trovare l'assassino di Edoardo.
Mi sono allontanata un po' troppo dal mio scopo ed è ora di ritornare con i piedi per terra.

«Che succede Ambra?» mi chiede cautamente il marchese, ha capito che c'è una situazione delicata dietro al mio stato di semi trance.
Prendo un bel respiro prima di rispondere.

«Edoardo si è svegliato.»
I suoi occhi si sgranano leggermente. Lo vedo deglutire cercando di mantenere un'espressione neutra.

«Quando?»
Soppeso discretamente il suo sguardo, il tono della sua voce, il linguaggio del corpo in cerca di qualcosa... qualunque cosa possa farlo apparire spaventato o al contrario felice. Ma niente, non riesco a inquadrarlo.
Si è trincerato velocemente dietro a una facciata di pura imperturbabilità.

«Non lo so. Suppongo adesso. Comunque ha chiesto di me. Vuole vedermi. Cerco di trovare il volo più vicino, non voglio perdere troppo tempo.»

«Puoi prendere il mio jet. Anche adesso se lo desideri. Il mio pilota è sempre a dispozione per le emergenze.»
Infila le mani in tasca e alza le spalle. Ha così tanto il dominio delle proprie emozioni che sembra mi stia proponendo una tranquilla vacanza qualsiasi.

È davvero possibile che nessuna emozione lo leghi al risveglio del fratello?

«Accetto. Purché ci sbrighiamo.»

«Andiamo. Io verrò con te. Aspetterò che sia lui a volermi parlare, ma non mi va di lasciarti da sola.»
Annuisco un po' incerta.

«Lo sai che non ci parliamo, no?»
Sembra aver colto il mio leggero disagio.
Faccio di sì col capo, mentre ripercorriamo il giardino fino all'uscita.

«Non ti sto... non so... criticando. Immagino entrambi vogliate del tempo per chiarire. Spero possiate farlo adesso che si è svegliato.»
Annuisce brevemente.

«Gli voglio bene. È sangue del mio sangue. Però non posso dimenticare che ha ucciso Gerardo. Quello non potrò dimenticarlo mai.»

Il tono basso in cui lo afferma mi fa venire un po' i brividi e allo stesso tempo mi rattrista.
Fin ora non ho pensato a Edoardo come un assassino ma lo è, per quanto non abbia pianificato né voluto la morte di Gerardo, comunque quest'ultimo è morto perché lui lo ha accoltellato.
È una cosa molto grave.

Ma è giusto che ascolti anche la sua versione, in fondo non posso essere sicura al cento per cento che il marchese dica la verità.
Ci sono un mucchio di ragioni per cui non dovrei fidarmi di Leonardo.
Il risveglio di Edoardo chiarirà diversi punti.

°•°•°
Quando arriviamo a Ibiza è notte fonda e questo non è certo un orario di visita, ma Leonardo... bè lui ha un amico all'Hospital Can Misses, un certo dottor Guzman. Lo chiama e lui gli dice che ci aspetta nella scala di emergenza, ci farà entrare da lì.

«Sicuro che non correremo guai? Noi e il tuo amico medico, intendo.»

«Secondo te ho i soldi solo per spenderli in abiti su misura e alcool?»

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