Ambra
Osservo il corpo massiccio di Leonardo che scompare oltre la porta ancora profondamente scossa da ciò che è appena accaduto.
Mi lascio scivolare sul pavimento cercando di riacquisire la facoltà delle mie emozioni.
Mi porto una mano al petto che fai su e giù freneticamente, il cuore non ne vuole sapere di calmare la sua corsa.Se è questo l'effetto che deve farmi il marchese, allora forse sarebbe meglio stare lontani l'uno dall'altra.
Sarebbe inutile dare la colpa all'alcool, ormai sfumato, e all'adrenalina, molto più onesto invece ammettere, almeno a me stessa, che mi attrae in un modo che non riesco neanche a descrivere.
«Ambra?»
Poggio la testa al muro e chiudo gli occhi. Sento ancora sulle labbra gonfie il sapore dei suoi baci umidi e bollenti. Me le sfioro con la punta delle dita e butto fuori un sospiro tremante.
«Tesoro!»Due ginocchia sbattono sul pavimento a pochi centimetri da me e un paio di mani delicate mi afferrano il volto.
Un profumo familiare di vaniglia invade le mie narici. Riapro gli occhi e mi ritrovo il viso preoccupato di Romina a poca distanza dal mio.«Tu sei pazza. Ti sembrava il momento adatto per avere la resa dei conti?»
La scanso da me e mi rimetto in piedi ridando un minimo di decoro al corpetto slacciato.
Subito le mani corrono all'interno dell'imbottitura. Stringo le labbra.
È un gran figlio di puttana, però è di parola: non ha preso la chiavetta.«Nessun momento sarebbe stato davvero adatto. Meglio prima che dopo.»
Mi appresto a prendere la pistola e a rimetterla al posto.
Non riesco a stare ferma, ho il sangue che mi ribolle nelle vene.«È uscito con una faccia così scura da farmi paura.»
Mi volto verso di lei.«Sa tutto di me. Ogni cazzo di cosa» sussurro puntando i miei occhi nei suoi. Abbassa lo sguardo e le sue labbra tremano visibilmente.
«Ha indagato su di me, mi chiedo chi dannazione...»«Non scervellarti oltre. Lo sa perché glielo detto io.»
Spalanco le braccia, sul mio viso un'espressione di puro sgomento.
«Che cosa?»
«Mi dispiace, Ambra.»
Scuote la testa, le lacrime prendono a rigare il suo viso copiosamente.«È venuto in hotel e mi ha chiesto di te. Io... io non volevo dirgli nulla, ma poi lui ha parlato di Nina...»
Tira su col naso.
«Mi ha messo alle strette.»«Di Nina? Come cazzo fa a sapere di tua figlia?» sbotto strappandomi quasi i capelli dalla radice.
«Non lo so! Mi ha chiesto se stava bene con mia madre e mi è preso il panico. Mi sento così in colpa, Ambra.»
Non posso credere che si sia servito dell'amore di una madre per una figlia pur di arrivare a me. Come può essere così meschino?
Mi vergogno terribilmente di avergli permesso di toccarmi.
Mi rende debole, mi confonde, immagino che adesso si stia facendo una grassa risata alle mie spalle.
«Ti ha posto davanti a una scelta impossibile, Romi. O me o tua figlia. Non è colpa tua.»Nina è la sua bambina di cinque anni, vive con la madre perché Romina non può occuparsi di lei dato il lavoro delicato che svolge. Però ogni mese manda loro denaro sufficente per il sostentamento di entrambe. Non so chi sia il padre e probabilmente neanche lei.
Quello che so è che sono una dannata egoista che l'ha messa in mezzo senza riflettere sulle conseguenze.
Non sono poi tanto diversa da Leonardo, rifletto, motivo per cui sono così attratta da lui.
Entrambi siamo disposti a tutto pur di arrivare ai nostri scopi.«Pensi che dovrei dire a mia madre di cambiare paese?»
Scuoto con convinzione la testa.
«No. Ci parlo io con La Torre. È una cosa che riguarda me e lui.»
«Non voglio che ti metta ulteriormente nei guai. Non farlo.»
Le prendo la mano.
«Abbiamo capito che è meglio per entrambi se collaboriamo.»
Spalanca la bocca.
«Con l'ipotetico assassino di Edoardo?»
«Dice che non è stato lui.»
«E tu gli credi?»
Faccio schioccare la lingua sul palato.
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Salvezza E Condanna
ChickLit⚠️ATTENZIONE⚠️: nella storia sono presenti scene di sesso esplicito, linguaggio scurrile, violenza e uso di droghe. ••• Ambra Porteri ha solo un obiettivo quando si presenta a Villa Alba come la nuova cameriera: vendicarsi di Leonardo La Torre. L'uo...