🔸26. Sono nella merda

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Ambra

Quando Leonardo esce dalla stanza sembra passato un'eternità.

«E tutto ok?» Gli chiedo preoccupata.

«Sì» mi risponde facendo un sorriso tirato.

«Credi che dovrei restare qui per stanotte?»
Finalmente sul suo viso vedo una parvenza di espressività, qualcosa di molto simile al fastidio.

«Non puoi restare. Nessuno può.»
Alzo le spalle.

«Lo so. Però... magari... tu puoi convincere il tuo amico medico.»

«No.»

La sua risposta negativa è abbastanza categorica, fin troppo per i miei gusti.
Poggio le mani sui fianchi.

«Puoi quantomeno provarci? Magari è disposto a farti il favore.»

Arriccia le labbra in una smorfia.
«No.»

«Va bene.»
Alzo le spalle
«Vorrà dire che glielo chiederò da me.»

Sono già pronta a cercare il dottor -non ricordo il suo nome- il suo atteggiamento del cazzo mi sta facendo innervosire.

«Non dire sciocchezze, dai. Edoardo ha bisogno di riposo, non delle cure di una crocerossina improvvisata.»

Le sue parole brusche mi indispettiscono più del dovuto, se non fossi consapevole che tra di noi non c'è niente, scambierei il suo atteggiamento per gelosia.

«Non posso mettere nei guai Javier, quando puoi rivederlo tranquillamente al mattino.»

Il suo tono si addolcisce un poco. È sicuramente provato da tutta questa storia, Edoardo è suo fratello e io sono una sciocca egoista perché sto solo pensando a me. Magari anche lui vorrebbe stare con il fratello.

«Forse hai ragione, meglio tornare fra qualche ora.»

Alza un sopracciglio e incrocia le braccia al petto.

«Forse?»

Sbuffo.

«Sì, forse.»

Scuote la testa e fa schioccare la lingua sul palato.

«Andiamo dai, sto morendo di fame» mi confessa mentre ci avviamo verso l'uscita.

«Come dannazione fai? Io ho lo stomaco chiuso. Non riuscirei a bere neanche un bicchiere d'acqua.»
Alza le spalle.
«Senti a te ha detto qualcosa su chi è stato a sparare?»

Gli chiedo una volta in macchina.
Scuote la testa.

«Credo voglia coprire qualcuno.»

Sbarro gli occhi.

«Come può coprire qualcuno che lo ha quasi ucciso?»

È un'assurdità, allora perché sono quasi tentata di credere a questa eventualità?

«È quello che dovrai scoprire.»

Alzo le sopracciglia.

«Io?»

Annuisce serio, ma non mi guarda, è attento a fissare la strada di fronte a noi.

«Tu sei la sua fidanzata, di te si fida più che di me. Dobbiamo farlo parlare.»

«No, non lo farò, dai. Sarebbe come prenderlo in giro e non se lo merita dopo quello che ha passato.»

Stavolta sì che mi guarda. E i suoi occhi si illuminano quasi per la rabbia.

«A non se lo merita? Ti ricordo che ti sei presentata a casa mia per uccidermi, perché pensavi che fossi stato io a sparargli. Tu eri pronta a uccidere per vendicarlo. Lui invece sta coprendo il suo ipotetico assassino. Chi sta prendendo in giro chi?»

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