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Jimin's pov
Dovevo ammettere che non fosse male.

Era ormai da un po che parlavo con Jungkook in quella discoteca e la conversazione si era fatta interessante.

Dopo una breve presentazione di entrambi avevamo iniziato a parlare di varie cose dai nostri hobby ai nostri interessi.

Ovviamente cercavo di immagazzinare più informazioni possibili per potere avere una visione generale di chi fosse davvero, ma nonostante questo sembrava ancora un enorme enigma.

-quindi che fai nella vita?- mi chiese all'improvviso e per un attimo sbiancai.

*non posso dirgli che faccio l'investigatore privato potrebbe fare due più due e capire tutto. Però lui non sa che suo padre ci ha chiesto di spiarlo. Però magari lo sospetta e mi sta facendo questa domanda per testarmi. E se così fosse? Ma no come potrebbe saperlo? Il signor Jeon mi ha detto che parlano poco visto che lui è sempre al lavoro per qualche caso. E se lo sapesse?....ok mentire è l'unica opzione. Potrei dire che lavoro aiutando gli altri. Si ci st così non è una menzogna*

-io....aiuto gli altri...beh sai con i loro problemi-dissi cercando di rimanere più possibile sul vago.

-ah quindi sei uno psicologo?-chiese sorridendo sorseggiando il suo drink.

-ehm....Certamente....è proprio quello il mio lavoro-dissi ridendo cercando di essere credibile sperando che la cosa morisse lì.

-wow.....sai anche io volevo diventarlo e per un periodo alle superiori ho studiato psicologia e pedagogia. Erano davvero interessanti. Soprattutto uno psicologo mi è rimasto impresso, Pavlov, lo conosci no?-chiese probabilmente per testare la mia attenzione e sperai che non mi chiedesse nulla su quell' argomento mentre annuivo.

- non ho mai capito come gli sia venuta l'idea delle risposte condizionate e non....cioè devi avere un grande spirito di osservazione per interrogarti su queste cose e da cosa sono stimolate....non credi?-chiese ancora cercando di stimolare in me una risposta e cercando una conversazione con me sull'argomento ma io non avevo la minima idea di cosa stesse parlando.

Preso dal panico non sapevo che fare ma per fortuna venni salvato prontamente da Hoseok.

Pochi attimi prima gli avevo inviato un messaggio scrivergli "s.o.s. parole"questo era il nostro codice per salvarci a vicenda e che significava "argomento scomodo salvami".

Il mio cellulare inzió a squillare e così risposi scusandomi con Jungkook.

Jimin
Hey Hobi che succede?

Hoseok
Jimin lo sai come va ora la cosa

Hoseok
Che la scena madre abbia inizio

Jimin
CHE COSA? COME?

Hoseok
Non puoi capire Ahahah....ti aspetto nel parcheggio

Jimin
NO NO STAI TRANQUILLO ARRIVO SUBITO

Jimin
Il tempo di prendere le mie cose e arrivo

Hoseok
Spero per te che almeno ne sia valsa la pena

Chiusi la chiamata velocemente, afferrando tutte le mie cose indaffarato e con fare agitato.

-Jungkook....io...io....devo andare...è successo un casino a casa e devo correre. È stato un piacere a presto-dissi tutto di un fiato senza dargli neanche il tempo di elaborare le mie parole per una risposta che fui già fuori da quel posto.

Entrai subito nella macchina di Hobi intimandogli di partire.

Gli raccontai tutto ciò che avevo scoperto per filo e per segno mentre lui mi ascoltava senza se e senza ma.

-ma quindi quale era l'argomento scomodo da cui salvarti?-chiese lui mentre io spiegavo.

- la psicologia e un certo Palo e Pvavo....non so ma non ne sapevo nulla-risposi eravamo ormai quasi sotto casa mia.

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