12.

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Jimin's pov
Come deciso in precedenza ci ritroviamo ben presto a cena insieme.

Non era un appuntamento ma un uscita tra due conoscenti.

Dopo l'equivoco davanti al suo camerino, Jungkook mi fece entrare e finí di cambiarsi portandomi poi a cena in un ristorante poco lontano dal luogo della sfilata.

Era un locale semplice ma carino co un che di romantico. In cuor mio speravo che non lo avesse fatto di proposito ma sapevo che fosse una ottima opportunità per scoprire qualcosa in più su di lui.

Dopo aver ordinato iniziai a fare domande con la scusa del conoscersi meglio. 

-allora fai il modello a tempo pieno o solo quando ti va?-domandai versandomi dell'acqua mentre lui si preparava a rispondere.

-ecco....in realtà no. Di solito non lo faccio. L'ho fatto per fare un favore a mio padre.-disse bevendo un sorso anche lui.

*ok come mi ha detto infatti*

- Di solito faccio altro-continuó zittendosi  di colpo lasciando in sospeso la cosa.

*cosa fa? Che intende? Perché non me lo dice?*

-tipo?-chiesi allora curioso di saperlo.

-beh mi piace divertirmi. Di solito vado per i locali bevo e faccio sesso con chi mi va e se mi va-disse ghignando soddisfatto.

*che cazzo ghigni?!*

-oh quindi tratti chiunque come pezze da piedi?-dissi senza potermi trattenere sentendo i nervi venirmi meno.

-assolutamente no. Non vado in giro a prendermi il primo che capita. Prima ci parlo un pó e se vedo che vogliamo entrambi divertirci un pó allora ci spostiamo a casa di uno dei due-spiegó bevendo ancora.

Quando cercai di replicare, arrivó il nostro cibo e il discorso morí lì.

Avrei voluto continuare ma forse era meglio smetterla. Infondo non era quello che cercavo per la mia indagine su di lui.

🍑

Dopo quasi due ore e dopo aver pagato uscimmo dal locale iniziando a camminare nel parco lì vicino.

Appartato e tranquillo. Davvero carino.

Lo immaginavo in pieno giorno con tanti bambini sorridenti mentre giocavano a non finire.

-a che pensi?- mi chiese d'improvviso Jungkook sedendosi su una panchina davanti alle altalene.

Non risposi sedendomi anche io mantenendo però una certa distanza che lui decise di azzerare avvicinandosi a me portando un braccio dietro le mie spalle a posarsi sullo schienale della panchina.

Passarono alcuni minuti in totale silenzio finché non riprese a parlare.

- sai....quando ero un bambino mi sarebbe piaciuto venire in un parco come questo a giocare con gli altri bambini-disse con una nota di nostalgia e amarezza.

Che intendeva? Non era mai stato in un parco così?

- sai mio padre lavorava sempre e non c'era mai e mia madre....beh.....lei aveva un problema che poi le è stato letale-disse abbassando la testa qualche istante ratristendosi.

Perché me lo stava dicendo di punto in bianco? E perché proprio a me? Non ci conosciamo neanche?

- mi dispiace-fu l'unica cosa che riuscii a dire in quella situazione. Che altro avrei potuto dire?

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