13.

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Jimin's pov
- Non preoccuparti. È successo molto tempo fa ormai-rispose lui cercando di tornare in se.

Questo ragazzo è una sorpresa.

Sembra un playboy ma credo che sotto sotto sia sensibile e amorevole.

- che...che problema aveva tua madre?....ecco non vorrei essere invadente....no cioè lascia stare io...-cercai di dire non volendo essere invadente ma essendo curioso.

- Aveva un problema con l'alcool. Soffriva di depressione e non ha potuto salvarsi da se stessa.-disse ancora fissando il paesaggio questa volta.

Non volevo renderlo triste. Non volevo che quella serata diventasse triste così decisi di fare qualcosa per renderla diversa.

Mi alzai di scatto attirando la sua attenzione porgendogli la mano. Lui la guardó confuso alzando poi gli occhi su di me.

-basta tristezza. Alzati e facciamo quello che non hai fatto da bambino. Questi giochi ci aspettano-dissi sorridendo vedendolo perplesso.

Non lo lasciai protestare ma gli afferrai la mano e lo trascini sullo scivolo.

- siamo un po cresciuti per questo-dissi osservando le dimensioni ridotte e ristrette. Fui costrutto a dargli ragione ma poi lo trascinai sulle altalene che invece apparivano più larghe.

Ci sedemmo iniziando a dondolarci su queste. A volte uno dei due scendeva dalla sua spingendo l'altro, mentre altre volte facevano a gara su chi andava più in alto.

Sembravano davvero due bambini.

Quando arrivó l'una di notte decisi di salutarlo e andarmene. Avrei dovuto svegliarmi presto per lavorare il giorno seguente.

Quando mi voltai per andare via, mi sentii abbracciare da dietro e questo mi paralizzó. 

*che stava facendo?*

-grazie della serata e di tutto. Buonanotte jiminie-mi sussurró all'orecchio dandomi un altro bacio veloce sulla guancia.

Rimasi immobile non capendo subito cosa stesse succedendo cercando di tornare in me non appena lasció la presa e salí in macchina.

Come poteva essere lo stesso ragazzo che diceva di essere?

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