QUINDICI

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ALESSANDRO




Presente...



in bocca al lupo per la partita! :)



Il messaggio d'incoraggiamento di Chiara mi ha sconvolto. In questo momento vorrei solo uscire da qui e precipitarmi da lei. Ma non posso, perché devo giocare una partita e poi perché devo far si che sia lei a desiderarmi e non il contrario. Ho già messo in tavola le mie carte. Io voglio lei, in tutto e per tutto. Voglio il suo corpo, la sua mente e il suo cuore.

O tutto o niente. E lei questo lo sa bene.

Seduto sulla panchina dello spogliatoio continuo a rigirarmi la palla tra le mani e poi a palleggiarla sopra alla testa, mentre i miei compagni di squadra proseguono coi loro rituali. C'è chi ascolta la musica, chi fa un po' di riscaldamento oppure chi scorre le immagini di ragazze su Tinder. Per un attimo mi domando cosa non vada in me, per quale motivo non sono mai stato come gli altri. Perché non posso essere come Filippo lo scorso anno oppure come Ottavio?

Ora la scuola, o meglio le ragazze della scuola sono ai miei piedi come mi ha fatto notare Regina eppure io... non sono minimamente interessato alla cosa. Mia sorella ha iniziato a pensare che sia gay oppure asessuato, ma la verità è che nella mia testa c'è sempre stata solo lei. Occhi Belli. Quando alla festa del paese l'ho aiutata a rialzarsi dopo che Ottavio l'ha urtata e l'ho vista negli occhi per me non c'è stato più nulla da fare. Sono fottuto da quel momento. Le sue iridi di colori diversi sono state in grado di scacciare tutti i demoni che mi tormentavano già da allora e per la prima volta, osservandole mi sono sentito completo. Da quel momento nulla è stato in grado di calmarmi come lei, fino a quando cinque anni prima è sparita dalla mia vita.

E ora è qui, di nuovo, con me.

La desidero da impazzire, ma sono troppo orgoglioso. So che anche lei mi vuole, ne sono sicuro e glielo farò ammettere, prima o poi.

Il coach entra nello spogliatoio e ci da qualche dritta sulla squadra avversaria.

Avanziamo nella palestra mentre dalle casse Beggin risuona a tutto volume. Individuo subito Camilla e Cece seduti sugli spalti assieme a papà e Francesca. Vicino a loro sono seduti anche i miei cugini, Fabiana compresa e alzo una mano per salutarli. Ci sono tutti tranne lei e questa cosa m'infastidisce come non mai.

Iniziamo il riscaldamento e quando mi avvicino agli spalti Regina mi raggiunge.

«In bocca al lupo, cugino!», sorride sincera e io non so più come sentirmi a riguardo. Non ci sto capendo più un cazzo. Mi porto le mani al volto e me le passo tra i capelli. «Ehi Ale, stai bene?», indaga un po' preoccupata.

Scuoto la testa solo un attimo prima di annuire. «Sì, scusami sono solo un po' agitato», mento. La saluto e torno in campo dove ci schieriamo nella formazione e inizia la partita.

Vinciamo con poco scarto all'ultimo set e, trionfanti raggiungiamo di nuovo lo spogliatoio mentre lanciamo in alto Filippo che grazie alla sua schiacciata ben piazzata e impossibile da prendere abbiamo vinto.


«Allora ragazzi stasera andate a ballare?», ci chiede Francesca davanti all'arrosto che ha preparato nel pomeriggio. Filippo si getta sulle vivande come se fosse un morto di fame mentre annuisce.

Colonna Sonora Della Mia Vita (the Rossi's Series 4)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora