ALESSANDRO
Presente...
In cortile non riesco a stare fermo. Continuo a schiacciare, con tutta la potenza che ho, la palla sul muro della casa, talmente forte che potrebbero crearsi delle crepe. Cazzo era incinta! Aspettava un bambino, il mio bambino!
Adesso lui o lei avrebbe quanti? Tre? Quattro anni? Cazzo potevo essere papà!
Sono così arrabbiato! Sì, sono furioso con lei per non aver insistito col sottoscritto, e con me stesso per non esserci stato anche se non sapevo nulla. Sono furioso con Regina perché in tutti questi anni non mi ha mai detto un cazzo di niente! La sola persona sulla quale credevo di poter contare mi ha fottuto alla grande!
«Stai bene?», chiede Camilla entrando in cortile. Mi sta porgendo una bottiglietta d'acqua ma non ho voglia di bere nonostante abbia molta sete. Alza un sopracciglio dal momento che non le ho risposto e, riluttante, le tendo un braccio e l'afferro. Tracanno un lungo sorso prima di risponderle. «Sinceramente? No, non sto bene.»
Si siede sul gradino del portico mentre riprendo a lanciare la palla contro alla parete. «Non è mai facile quando si scopre la verità.»
La palla mi rimbalza addosso e la fisso con occhi sgranati. Come diavolo fa a saperlo?
«Chiara è venuta a cercarti. Non so di preciso cosa sia successo tra voi. Mi ha solo detto che hai saputo una cosa che ti ha sconvolto e voleva assicurarsi che tu stessi bene.»
Mi siedo accanto a lei, sfinito. «È colpa mia. Se se n'è andata, è stata solo colpa mia... io non lo sapevo», mormoro e un attimo dopo scoppio in lacrime, tutte le lacrime che da cinque anni sono rimaste intrappolate tra le ciglia si riversano sul mio volto.
«Ale, va tutto bene, sfogati. Non trattenerti, vedrai che poi starai meglio», mi sussurra mentre, tenendomi abbracciato, mi accarezza dolcemente la schiena.
Appena mi calmo mi stacco e mi tampono gli occhi col dorso della mano mentre Duchessa si sdraia sui miei piedi, facendomi così ridere.
«Va meglio?», chiede mia sorella e io annuisco.
A cena sono in uno stato di trance totale. Francesca e papà hanno finalmente risolto i loro problemi coniugali e le ragazze dei miei fratelli ridono e scherzano come se nulla fosse. Volto lo sguardo verso il posto vuoto accanto a me e mi domando perché la mia di ragazza non sia qui. Ha preferito stare a casa, non se la sentiva dopo quello che è successo ieri sera, eppure sento che c'è qualcosa che non va.
«Ale, va tutto bene?», mi chiede dolcemente Francesca. Da quando è entrata in questa casa, sembra di avere di nuovo una famiglia normale.
«Io...», mormoro fissando lo sguardo di tutta la famiglia addosso. «C'è una cosa che devo dirvi. Una cosa che ho saputo solo ieri sera. Chiara... il motivo per cui se n'è andata è che...»
Non so se riesco a dirlo, osservo il volto di mio padre, di Francesca, di Susanna. Quello dei miei fratelli e poi, quando guardo quello di Camilla mi rilasso al punto che le parole escono da sole. «Chiara aspettava un bambino, il mio bambino. Un bambino del quale non ho saputo niente fino a ieri sera e del quale lei credeva non m'importasse nulla. Ecco l'ho detto. Ore se volete scusarmi vorrei andare in camera mia.»
Papà annuisce con lo sguardo ancora sconvolto e mi alzo trascinando la sedia sul pavimento.
Pochi istanti dopo quattro paia di nocche battono sull'anta della mia camera. Entrano in fila indiana, uno dietro l'altro e non dicono nulla, restano in attesa. È inutile nascondermi, non servirebbe a niente. Mi siedo sul letto e li sprono a chiedere.
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Colonna Sonora Della Mia Vita (the Rossi's Series 4)
RomanceSono passati quattro anni dall'ultima volta in cui l'ha visto, quattro anni da che le ha spezzato il cuore, ma quando i suoi occhi incontrano nuovamente quelli di Alessandro, per Chiara non c'è via d'uscita. Sa che non dovrebbe farlo, non dovrebbe p...