ALESSANDRO
Presente...
«Tuo padre ha ucciso tua madre? Ho capito bene?», domando ancora sconvolto dalla sua rivelazione. Annuisce. «Perché?»
«Io... non posso dirtelo», mormora a disagio e io mi avvicino di più a lei. «Kia, a me puoi dire tutto, puoi fidarti di me.»
Scuote la testa, trattenendo le lacrime. «Ti prego, non adesso, non chiedermelo», sussurra con voce talmente bassa che stento a sentirla. «Per favore, non voglio rovinare tutto, non ora.»
«Cosa dovresti rovinare? Noi due? È di questo che hai paura?»
«Non si tratta solo di noi due, ma di tutto ciò che hai di più caro al mondo.»
«Stai parlando della mia famiglia? È questa la cosa che potresti rovinare?»
Annuisce e sento il cuore che batte sempre più forte. «Kia...»
«Se te lo dico, devi promettermi di non dare di matto.»
«Ma che cosa?», urlo impanicato.
«Promettimelo!»
«Okay Kia, te lo prometto, non darò di matto.»
Espira l'aria e con voce incerta inizia a parlare. «I nostri genitori, tuo padre e mia madre, l'ultimo anno delle medie, hanno avuto una relazione.»
Aggrotto le sopracciglia.
«Una relazione sentimentale», conferma. Il mio mondo si è fermato. Cosa?
Ripenso a quel periodo e mi ricordo delle cose che non andavano bene tra i miei, ai litigi e allo stato depressivo in cui era caduta mamma. «Come... come l'hai scoperto?»
Si schiarisce la voce. «È per questo che ti ho chiesto di non dare di matto. Ho sentito una conversazione tra la mamma e tuo fratello.»
«M-mio fratello?», mi si appanna la vista. «Cesare lo sapeva, vero? È di lui che stai parlando», chiedo e lei annuisce confermando i miei sospetti. «L'ha saputo per tutto questo tempo e non c'ha mai detto un cazzo!», esclamo lanciando una lattina contro allo scivolo e la Cola scorre sul ferro. «Porca puttana!», urlo al vento. Mi tocco la tasca dei pantaloni, afferro il pacchetto di sigarette e l'accendino perchè so che in questo momento la nicotina è l'unica cosa in grado di calmare i miei nervi. Quando l'accendino non collabora, lancio anche quello frustrato e il suono acuto che sprigiona a contatto con il ferro dello scivolo mi provoca brividi lungo la schiena. «Alzati.»
«Dove vuoi andare?», mi chiede agitata. «Ale no, me l'hai promesso.»
«Alzati Kia», ribadisco e quando vedo che non collabora stringo forte la mascella. «Ti. Prego. Sali. Su. Quella. Cazzo. Di. Auto.», scandisco indicando la vettura.
«Non farlo, non rovinare quello che avete, non per questo. È tuo fratello, l'ha fatto per proteggerti!»
Le sue parole si amplificano dentro di me.
«Non stava a lui scegliere», mormoro semplicemente e, con un balzo, salto giù.
Davanti a casa mia non so cosa fare. In questo momento vorrei spaccare la faccia a mio fratello ma allo stesso tempo gli sono grato per quella bugia che ha raccontato non dicendoci la verità. Decido di fare due passi per schiarirmi le idee, vorrei urlare al mondo. Risalgo in macchina e vado al campo di granoturco. Seduto col motore spento ascolto Pastello Bianco ripensando a Chiara, a come eravamo da piccoli e a come le cose sono cambiate a causa dei nostri genitori. Papà sapeva che era la mia ragazza, cazzo! Come ha potuto? E Cece? Come ha fatto a guardarmi dritto negli occhi e consolarmi quando lei se n'è andata! Mi passo le mani sul volto un paio di volte perchè non so cosa sto facendo. Prendo il telefono e scorro i numeri sulla rubrica fino a che non trovo il suo. Dopo quattro squilli risponde. «Pronto? Ale, tutto bene?»
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Colonna Sonora Della Mia Vita (the Rossi's Series 4)
RomanceSono passati quattro anni dall'ultima volta in cui l'ha visto, quattro anni da che le ha spezzato il cuore, ma quando i suoi occhi incontrano nuovamente quelli di Alessandro, per Chiara non c'è via d'uscita. Sa che non dovrebbe farlo, non dovrebbe p...