VENTICINQUE

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CHIARA




Cinque anni fa...



La primavera ha lasciato il posto all'inverno e tutto il mondo è più colorato e ricco di musica. Riesco a sentire gli uccellini cinguettare e l'odore dei fiori nell'aria.

Alessandro mi ha detto che mi ama e che intende sposarmi quando saremo più grandi. Io gli ho chiesto perché dovremmo aspettare visto che anche Romeo e Giulietta si sono sposati giovanissimi. Ne ho parlato con Miky, ma lui sostiene che forse è proprio per questo che il loro amore ha avuto vita breve e che non viviamo più nel 1500. Io comunque ho detto ad Ale che lo sposerò prima o poi e lui sembra essere soddisfatto così. Mi ha perfino regalato un anello rosa come simbolo di promessa. È ormai un mese che passo tutte le notti nel letto con Miky, sperando che in questo modo, papà non vada a trovarlo, ma quando capita mi nascondo nell'armadio con le cuffie e tento di non pensare a ciò che sta accadendo a pochi passi da me. Non ho il coraggio di guardare, non so se voglio veramente saperlo e mio fratello non mi dice nulla a riguardo. Ogni volta, dopo che papà va via corro da Miky e lo supplico di sfogarsi con me, ma lui ha sempre questo sguardo perso nel vuoto che non so decifrare. Le sole cose che mi dice è di farmi i fatti miei e di mantenere il segreto. Non lo capisco, ormai è alto e muscoloso e sono certa che se solo volesse potrebbe ammazzare lui papà di botte invece del contrario, eppure non lo fa. Non so fino a dove si potrebbe spingere la pazzia di quell'uomo se è in grado di tenere in pugno uno come mio fratello.

«Cosa c'è che non va Occhi Belli?», mi domanda Alessandro, sdraiato sul letto di camera sua con me accanto. I nostri vestiti sono sparsi per tutta la stanza e le sue mani mi accarezzano il volto, facendomi rilassare. Lui è la sola persona in grado di regalarmi pace.

«Sono preoccupata per Miky», sospiro girandomi meglio verso di lui.

«Allora non sono molto bravo se mentre sei nuda tra le mie braccia pensi a tuo fratello», tenta di fare dell'ironia strappandomi un sorriso.

«Che scemo che sei.»

«Vero, ma sono il tuo scemo. Quindi, dimmi, cosa c'è che non va con lui?»

«Non vuole aprirsi con me. Sta passando un periodo difficile e non vuole confidarsi. Ho un po' paura per lui», ammetto rosicchiandomi le pellicine delle dita.

Ale si alza sui gomiti, si avvicina e appoggia la testa sul mio petto mentre io gli accarezzo i capelli. «È per questo che ti amo Occhi Belli, perché sei altruista e hai il cuore più grande del mondo.»

Mi sporgo per baciarlo e lentamente mi muovo sotto di lui. «Sei sicuro che siamo da soli in casa?», domando lanciando delle occhiatine preoccupate verso la porta chiusa.

«Sì, la mamma è andata con Cece e Filippo al centro commerciale, mentre il papà è allo studio, siamo solo noi due, io e te.»

«Bene», mormoro e lentamente iniziamo a toccarci. Alessandro si alza e fruga nel cassetto del comodino.

«Cazzo!», esclama esasperato.

«Che succede?»

«I preservativi, li ho finiti, la scatola è vuota!», dice sbattendo a terra con forza il packaging di cartone sul parquet. Si alza e afferra i boxer.

«Dove stai andando?»

«Vivono altri tre maschi in questa casa, ci sarà pure da qualche parte un cazzo di preservativo!»

«Aspetta!», esclamo fermandolo sulla porta. «Non usiamolo.»

Si volta a fissarmi. «Che stai dicendo?»

Deglutisco. «Possiamo anche fermarci prima. Ho sentito dire che l'importante è che non mi vieni dentro e abbiamo fatto sesso solo tra di noi quindi...»

«Kia, io quando sono con te non faccio sesso, preservativo o no», dichiara e io sento un amore potente espandersi nel cuore. Mi raggiunge sedendosi accanto a me. «Sei sicura? Questo cambierà un sacco di cose, sai?»

Annuisco e per la prima volta nella mia vita, mentre facciamo l'amore riesco a sentire Ale completamente, senza nessuna barriera. Chiude gli occhi trattenendo il respiro, anche lui mi sente. «Cazzo Kia... è troppo bello. Sei bollente...»

Le sue parole mi portano al limite e quando vengo lo vedo imprecare mentre esce inondandomi la pancia di sperma. Restiamo fermi per qualche istante per riprendere fiato prima di baciarci. «È stato bellissimo. Sei sicura che questa cosa non sia rischiosa?»

«Non nella maggior parte dei casi. Il coito interrotto non è una certezza ma non so se me la sento di prendere la pillola. Vorrebbe dire dirlo alla mamma e al momento non sono ancora pronta.»

«Okay, allora cercheremo di stare attenti», mormora accarezzandomi la testa. Facciamo la doccia e ci mettiamo a guardare un film fingendo che ciò che è accaduto tra di noi non sia mai successo.


«Stai ancora male? Hai provato a prendere qualcosa per la pancia?», mi chiede Regina seduta sul mio letto.

Annuisco. «Sì, ma non ha fatto effetto, ho male al seno e mi sento strana.»

«Probabilmente ti devono arrivare, io sono sempre scombussolata qualche giorno prima», mi ricorda e, facendo un calcolo approssimativo, mi rendo conto che ha ragione. Mi deve arrivare il ciclo.

«Kia, io esco», dice Miky sulla porta della mia stanza e alzando il mento in direzione della mia amica la saluta.

«Cos'ha tuo fratello? È sempre così distante», mi fa notare e io sorvolo sulla domanda. 

«Cosa ti piacerebbe mangiare?»

«Un muffin.»

Mi sale la nausea al solo pensiero ma mi fingo d'accordo. Scendo dal letto e m'incammino verso il corridoio dove sento la voce di mamma e quella di Cesare. Mi blocco dietro alla porta e faccio segno a Regina di tacere. Il discorso è già avviato da un po' ma quando sento le parole di Cesare per poco non mi metto a vomitare.

«Deve troncare la relazione con mio padre.»

Mi sporgo verso Rere e le afferro la mano, lei la stringe forte.

«Non... non so di cosa stai parlando...»

«Io credo di sì. Mia mamma non sta bene, so che le cose tra lei è mio padre non vanno più, però la prego, non si metta in mezzo», fa un sospiro. «Se non vuole farlo per mia madre allora lo faccia per sua figlia!»

Sento la mamma singhiozzare.

«Pensi a Chiara e Alessandro, come crede che la prenderebbero se sapessero che i loro genitori hanno tradito la loro fiducia?»

Regina è ferma accanto a me e la fisso con occhi terrorizzati.

«Tranquilla, non dirò nulla ad Ale, te lo prometto.»

Mimo un grazie con le labbra e torno ad origliare la conversazione.

«Mi dispiace Cesare, non volevamo ferire nessuno.»

«Le credo, ma se questa cosa dovesse andare avanti allora lo farete e il peggio sarà che le persone che ne pagheranno il prezzo saranno quelle a voi più care.»

Rere mi trascina di nuovo nella stanza e mi fa sedere sul letto mentre io ho lo sguardo perso nel vuoto. Sono arrabbiata, delusa e triste. Cesare ha ragione, alla fine, le persone che ne soffriranno di più saremo io e Ale. Saremo noi due le vittime delle loro scelte sconsiderate. Il nostro amore, proprio come quello di Romeo e Giulietta sarà destinato a finire prima del tempo.

Con questa consapevolezza mi lascio andare ad un pianto disperato mentre la mia migliora amica mi conforta con la sua presenza.






Colonna Sonora Della Mia Vita (the Rossi's Series 4)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora