TRENTADUE

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CHIARA

Presente...

Gli occhi di mio fratello rischiano di uscire dalle orbite mentre osserva con ostilità il mio ragazzo e Cesare. Quest'ultimo si schiarisce la voce. «Credo sia meglio che ce ne andiamo.»

«Già, lo credo anch'io», concorda Miky, beccandosi così un'occhiataccia da parte mia.

Cami scuote la testa. «Non posso crederci, è così che credi di rimediare? Parli una volta con Cesare e poi lo sbatti fuori da casa tua?», dice lei alzando il tono sempre di più. «Ma che problema hai?»

«Lo sai perfettamente qual è il mio problema con lui, ragazzina, non istigarmi.»

«Forse lei lo sa, ma io no», ammetto voltandomi verso di lui. «O mi dici immediatamente il perché del tuo comportamento oppure Cesare non sarà il solo ad andarsene da questa casa.»

Eros scoppia a ridere nervoso. «Davvero Kia? Dopo tutto quello che ho fatto per te, tutto ciò a cui ho rinunciato mi molli qui per loro? Per la famiglia che ha ucciso la mamma? Complimenti!»

«Ma di che diavolo stai parlando? È stato papà a farlo, non certo Alessandro e neppure Cesare», li difendo.

«E da dove credi l'abbia saputo tuo padre?», mi sfida e allora sento il terreno spaccarsi sotto i miei piedi.

«Miky...», inizio a dire, ma lui riprende il discorso.

«È colpa sua Kia, è colpa di Cesare Rossi se tu non hai più una mamma e nemmeno io. Lui è venuto a parlarle e ha rivelato il suo segreto.»

«L'ho fatto per proteggere la mia famiglia!», esclama Cesare il quale viene trattenuto da Ale e Camilla. Sento che potrei cadere da un momento all'altro, così mi sporgo verso di loro e afferro Ale per un braccio. «Ehi, tutto okay?», domanda lui preoccupato e io mi limito a scuotere la testa mentre mio fratello continua ad urlare come un forsennato.

«Non me ne frega un cazzo! Fatto sta che mia madre è morta e la colpa è solo tua!»

«Non è stato Cesare, sono stata io!», esclamo di botto. Quattro paia di occhi si puntano verso di me e improvvisamente mi sento debole.

«Che. Cazzo. Hai. Detto?», scandisce mio fratello e io alzo lo sguardo verso di lui, escludendo gli altri.

«Quando Cesare è venuto a casa a parlare con mamma, c'ero io, non papà.»

Miky sbatte le ciglia. «Ma allora... perché l'ha fatto? Perché tuo padre l'ha uccisa?»

Una lacrima mi cade sul volto e inizio a singhiozzare per via di ciò che devo dirgli. «Per colpa mia. Perché io le ho... le ho detto...»

Miky irrigidisce la mascella e vedo la vena sul collo ingrossarsi sempre di più. «Che cazzo le hai detto? Dimmelo!», grida afferrandomi per le braccia.

«Quello che ti faceva!», urlo. Miky crolla a terra e scoppia a piangere. Mi volto verso i miei amici che mi stanno guardando scioccati e mi inginocchio davanti a lui. «Quando ho sentito Cesare dire che la mamma aveva un'altra relazione, l'ho affrontata. Mi sono arrabbiata non perché tradiva papà, ma perché continuando a stare con lui anche se non lo amava era come se gli permettesse di metterti le mani addosso. Mamma voleva mandarti via, allontanarti da papà ma lui...»

«L'ha uccisa. Proprio come tu ora hai ucciso me», conclude lui con tono freddo e distaccato.

«No, Miky non dire così...»

«Una cosa Kia, una cosa dovevi fare, stare zitta e non sei stata capace. Per me è come se tu fossi morta con lei. Da oggi non voglio più sapere nulla di te. Fai quello che vuoi della tua vita. Per me non esisti più», dice con tono glaciale.

Le lacrimi scendono silenziose sulle mie guance mentre seduta al posto del passeggero viaggio verso casa di Alessandro, la casa che d'ora in avanti sarà anche la mia.

Sulla porta d'ingresso vedo la mamma di Cami con le braccia spalancate, pronta ad accogliermi.

«Grazie per avermi permesso di stare qui, cercherò al più presto un posto dove stare, non vorrei mai...»

«Sciocchezze cara, sei la ragazza di Ale, e per noi sei importante esattamente come chiunque altro della famiglia. Puoi prendere la stanza di Camilla se vuoi.»

«Grazie, dico davvero», ricambio abbracciandola e abbracciando Matteo. Sapere che quest'uomo è stato con mia madre mi mette un po' in soggezione ma non importa, questa è la mia nuova famiglia.

Camilla mi porta davanti a quella che un tempo era la sua stanza e quando la apre rimango sbalordita dal rosa, dall'alta quantità di rosa presente. «Però... a tua madre piace il rosa?»

Scoppia a ridere. «A dire il vero è a Matteo che piace, l'ha arredata lui», mi spiega.

Le sorrido e lei pian piano si fa seria. «Sono sicura che si sistemerà tutto tra di voi.»

«È ironico sai, perché io invece sono convinta del contrario. Conosco molto bene mio fratello e so, che quando perde fiducia in qualcuno non si ricrede, mai. È colpa mia se mamma è morta, io ho parlato e lei ha affrontato papà e lui l'ha uccisa. Se mi fossi fatta gli affari miei...»

Cami mi afferra le mani nelle sue. «Se ti fossi fatta gli affari tuoi, probabilmente ora Eros sarebbe morto», dice accarezzandomi i capelli. «L'hai fatto per proteggerlo e questa è la sola cosa importante.»

Annuisco mentre una lacrima mi cade lungo la guancia. Delle nocche battono contro l'anta e mi volto verso Ale che se ne sta fermo sulla soglia con le braccia conserte. Cami sposta lo sguardo tra di noi e poi lentamente si alza dal letto, lasciando posto al fratello. «Stalle vicino, ne ha bisogno», sento che gli sussurra.

Si avvicina a me, si sdraia a letto e mi attira tra le sue braccia. «Mi dispiace», dice con le labbra premute sui miei capelli.

«Supererò anche questa, non so come ma, ormai, dovrei essere abituata ad avere il cuore a pezzi», piango.

Anche se non lo sto guardando so con precisione che i suoi occhi sono puntati su di me.

«Come...», inizia a dire. «Come te l'ho spezzato io? Una volta mi hai detto che non sono stato nemmeno in grado di dirti le cose come stavano. Come hai deciso di sparire per sempre, cosa avrei fatto?»

Nel suo tono non c'è rabbia, solo curiosità.

Mi sollevo sui gomiti e lui si siede, dandomi tutta la sua attenzione.

Mi schiarisco la voce. «Hai mandato tua cugina a chiudere con me.»

Colonna Sonora Della Mia Vita (the Rossi's Series 4)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora