𝚅𝚒𝚔𝚝𝚘𝚛
Sono stato addestrato per opprimere qualsiasi forma di dolore, sono stato congegnato per tormentare il mio stesso supplizio, sono stato appressato da tutto ciò che nei limiti del possibile mostra l'essenza del male di cui un essere umano possa fruire.
Non ho mai visto altro che fascino in tutto ciò che era fuori dalla mia portata. Un fascino che nei miei occhi appariva come qualcosa che dovevo avere io e nessun altro. Un fascino che mi ha portato a depredare e a desiderare con brutalità l'innocenza di due occhi profondi e letali, e un'anima che mi ha reso praticamente schiavo del suo mondo destinato sempre a sfuggirmi.
Una donna a cui ho affidato le fattezze del mio passato, a cui ho mostrato il mio vero volto e sono stato accettato, persino reputato buono.
La mia fame nociva le ha strappato tutto eppure, malgrado il buio che le ho inflitto, malgrado il danno – capace persino di logorare anche quel killer che vive sotto la mia pelle –, i suoi occhi sono rimasti li stessi. Accanto a ogni sfumatura di sopraffazione, lei brilla. Brilla quasi ad offuscarmi.
Voglio salvarla, salvarla da me con la stessa forza con cui voglio tenerla stretta e non lasciarla andare, mai.
Non capirò in nessun caso come due desideri opposti come questi possano coesistere, ma sembra quasi che sia l'uno che l'altro porteranno alla stessa fatalità.
Porteranno me alla ricerca di lei e non si vedrà mai una fine.
In basso, all'angolo del monitor del computer, scruto l'ora per l'ennesima volta sconvolto dalla voracità dei miei pensieri. Pensieri evocati a furia di poter tentare in qualche modo a far passare l'inspiegabile dolore al petto che mi porto sempre in superficie da quasi due settimane. So per certo che questo male è indotto dalla rabbia, dall'intransigenza del predatore che vuole a tutti i costi mettere gli artigli su Gleb.
Vuole distruggerlo.
Vuole guardarlo negli occhi, ucciderlo con la mente prima ancora di farlo per davvero.
Vuole che quel figlio di puttana veda che pure un mostro soffre, voglio che veda la spietatezza di una bestia e vuole sorridere nello stesso modo subdolo in cui lo faceva Pyotr per fargli assaggiare l'inferno ancor prima che esso raggiungo lui.
Era sempre stato una macchia nera impressa nel mio passato, un bastardo per cui a tratti mi sono posto davanti ad interi dubbi sul fine che aveva fatto, sul fine che tutti quelli come noi fanno eppure lui la sua fine non l'aveva toccata.
La morte aveva risparmiato anche lui.
Ma a quale scopo ha avuto questa fortuna? A quale scopo quel ragazzino è emerso di lì, da quella screziatura?
La libertà?
Sorrido, nella mia testa, il congegno mi innesca quel evidente sentimento di ammirazione a cui do spazio, che io lo voglia o meno.
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A Magnificent Nightmare //Spin-off di I Saved The Devil//
ChickLit𝐋𝐚 𝐬𝐞𝐠𝐮𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚 è disponibile anche su Amazon, divisa in due volumi [A Magnificent Nightmare e A Vicious Dream] ||«Ce ne pentiremo entrambi di questa scelta.» «L'unico tuo pentimento sarà quello di esserti negata a me troppo a lu...