CAPITOLO IV

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«Come mai sei così silenziosa?»

Amanda si riscosse dopo qualche istante, come se un tonfo sordo non le avesse permesso di captare nell'immediato la domanda di Alessandro. Aveva passato tutta la notte ad arrovellarsi il cervello per quel tipo, e tuttora, nonostante tra poche ore avrebbe dovuto riaccogliere l'ennesima fiumana di lettori, non riusciva a non pensarci. Le parole di quell'uomo le rimbombavano costantemente nella testa. S'immaginò persino che lui le pronunciasse con quel tono di voce profondo e autoritario che le aveva provocato una sensazione di stordimento tale da non riuscire quasi più a capire dove si trovasse.

Dio, Amanda! Non ti starai facendo abbindolare da quello lì! si ammonì, gli occhi puntati sugli scorci di paesaggio che s'intravedevano dal finestrino del treno.

«L'ultima volta che sono stata a Milano ero con il mio ex», rispose lei, sputando la prima cosa che le era venuta in mente. Pensava che Alessandro l'avrebbe presa per pazza se gli avesse anche solo accennato del suo immotivato coinvolgimento per un perfetto sconosciuto – e col quale aveva interagito giusto per mezzo minuto.

Evviva la sincerità, cara Amanda.

Sospirò. Non che gli avesse detto una stupidaggine: Milano era proprio l'ultima città in cui era stata con Daniele, a pochi mesi dalla rottura definitiva. Quella breve vacanza sarebbe dovuta servire a ravvivare un rapporto che, ormai da tempo, aveva subito una forte battuta d'arresto. Senza contare che lui era diventato terribilmente geloso e non meno scorbutico, e questo non aveva affatto migliorato la loro già precaria situazione. Ma in quel momento... a tutto stava pensando, fuorché alla sua precedente relazione.

«Capisco», disse l'altro, lo sguardo fisso davanti a sé. «Non dev'essere facile convivere con un ricordo simile.»

«Direi di no. Ma alla fine ci si abitua. Solo che... alle volte è difficile non ripensare al passato.»

«O al presente...» Alessandro la scrutò con la coda dell'occhio. «Sicura che non stai pensando a uno di quegli sbarbartelli

«Io? Ovvio che no», rispose Amanda, smontando la sua congettura all'istante.

Complimenti. Stai diventando una bugiarda cronica.

Certo, quello non era proprio un ragazzo di primo pelo, però...

Si trattenne dal sospirare di nuovo e cercò di scacciare – per l'ennesima volta – il pensiero di quell'uomo che, non sapeva spiegarsi il perché, l'aveva incuriosita oltre misura.

Come si sarebbe fatto perdonare? continuava a domandarsi, sempre più perplessa.

«D'accordo. Ma devo chiedertelo... hai trovato così seccante la storia delle lettere?»

Sulle labbra della giovane affiorò un sorriso incerto. «Alla fine no. Diciamo pure che le ho trovate abbastanza infantili, per certi versi. Quindi, più che fastidio, direi di aver provato imbarazzo e divertimento insieme.»

«Tutte quante?» indagò lui con malcelata curiosità.

Amanda lo guardò stranita. «Perché ti interessa tanto?»

Per qualche istante, regnò un silenzio tombale.

«Tra te e il tuo ex... com'è finita?» domandò infine lui, cambiando bruscamente argomento.

In Un Giorno QualunqueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora