CAPITOLO VIII

128 10 44
                                    

«Alla tua prima settimana da vera scrittrice!» esclamò Alessandro, la mano alzata a trattenere una Coppa Martini.

Amanda ricambiò il gesto e, all'unisono, fecero tintinnare i bicchieri abbandonandosi a un felice brindisi. «Ancora non posso credere che il signor Alessandro De Dominicis si stia bevendo un buon Martini con me! Ma quale onore!»

L'altro scosse la testa, le labbra incurvate all'insù. «Le occasioni speciali vanno festeggiate a dovere.»

Amanda sorrise. «Grazie di tutto, Ale. Il tuo sostegno è stato fondamentale.»

«Sono io che ringrazio te. Grazie davvero per essere venuta. Sai, i miei ci tenevano tanto a conoscerti.»

«A conoscere me o... la Amanda scrittrice?» domandò lei, buttandola sullo scherzo.

L'agente ridacchiò. «Un po' tutte e due. Sai, mio padre è un tuo grande fan. Non è molto espansivo, è vero, ma spesso è lo sguardo a parlare per lui. Come scrittrice ti ammira molto e, anche se non lo ammetterà mai, avrà letto il tuo ultimo romanzo almeno un paio di volte.»

«Come—»

«Come lo so? Be', il tuo libro è sparito a più riprese dalla mia libreria personale. Non può che essere stato lui; mia madre, a differenza sua, non è una grande lettrice. E io non l'ho prestato ad anima viva.»

«In tal caso, non posso che esserne onorata. I tuoi sono persone squisite.»

«Lo pensi davvero?»

«Non potrei mai mentire su una cosa simile. La famiglia è tutto», ammise, scostando gli occhi da Alessandro. Li sentì nuovamente bruciare e pregò di non piangere davanti a lui. Vedere quel bel quadretto familiare l'aveva resa felice e triste al tempo stesso.

«Ehi...» soffiò Alessandro, con tenerezza e dispiacere insieme. «Stasera niente musi lunghi, okay?» Le strinse, indugiando appena, la mano sinistra; Amanda, a quella presa di posizione, sussultò in silenzio, ma non disdegnò affatto quel dolce contatto. Ricambiò quella stretta e riuscì, seppur a stento, a ricacciare il nodo che le si era formato in gola.

«Sei un vero amico», gli disse, un sorriso dolce ad accentuarle la fossetta di destra.

«Ti sosterrò sempre, finché lo vorrai», rispose lui, strizzandole dolcemente la mano un'ultima volta. Tornò a scrutare il suo bicchiere e lo indicò con un cenno del capo. «Che ne dici, terminiamo o no questo Martini?»

«Con molto piacere», rispose Amanda, un sorriso a trentadue denti tornò a illuminarle il viso. «Comunque, dev'essere davvero bello starsene qua fuori nelle notti d'estate, al chiaro di luna...» constatò, ammirando il piccolo ma fiorente giardino completo di fontanella che circondava l'abitazione in cui vivevano i genitori di Alessandro. «Uno scenario che la tua ex avrà senz'altro giudicato molto romantico.»

Ad Alessandro andò quasi il Martini di traverso. Si schiarì la voce. «In realtà, Anna non è mai stata qui. Io... io non l'ho mai invitata.»

«Oh», sillabò Amanda, incapace di dire altro.

Bravissima, hai appena fatto una gaffe clamorosa.

«Scusami tanto, non volevo metterti a disagio. Pensavo soltanto che le tue belle conquiste meritassero di vedere questo piccolo angolo di paradiso», osservò con forzata disinvoltura, lo sguardo posato su un cespuglietto di rose bianche.

In Un Giorno QualunqueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora