CAPITOLO 19: SIMILI

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Più il tempo passava, più Ginevra era convinta che fosse l'estate migliore della sua vita. Usciva tutti i giorni con Jonathan e a volte c'erano anche Raven e Jamila. Ogni volta che lə vedeva, stava benissimo. Non passava molto tempo con i suoi. Le uniche eccezioni erano quando Anne e Walter la convincevano ad andare in spiaggia con loro, ma non accadeva molto spesso. I suoi genitori non erano contrari: erano felici quando vedevano la figlia tornare a casa contenta.


Quella sera fu Jonathan ad avere il sopravvento: voleva a tutti i costi accompagnare la fidanzata a casa, e così fece. Ginevra alla fine non aveva ribattuto più di tanto: non le dispiaceva farsi accompagnare ogni tanto.


"Ho un'idea per la sera di san Lorenzo." cominciò Jonathan mentre camminavano mano per mano.


"Vero. Tra pochi giorni è il dieci agosto." realizzò Ginevra.


"Che ne dici di guardare le stelle sulla spiaggia? Portiamo dei teli e ci sdraiamo lì."


"Ok. Bagno di mezzanotte?"


Le labbra di Jonathan si piegarono in un sorriso.


"Bagno di mezzanotte."


"Ti va se ceniamo insieme?" propose Ginevra.


"Certo. Possiamo prenderci una pizza e mangiarla in spiaggia, come al nostro primo appuntamento."


Un sorriso spuntò sul viso della ragazza.


"Certo."



La sera del dieci agosto Ginevra aveva cominciato a prepararsi molto prima dell'appuntamento.


Scelse un outfit che le piaceva ricordandosi di mettere sotto il costume. Si spruzzò un po' di profumo, prese lo zaino e uscì di casa.


Jonathan l'aspettava appoggiato ad un acero del parco, con uno zaino nero vicino ai piedi, le mani nelle tasche dei jeans e un'espressione che avrebbe fatto svenire una decina di ragazze. Ma di ragazza ce n'era solo una, quella che per lui era la più importante. Ginevra, guardandolo, si sforzò di non svenire.


"Ciao amore." salutò lui mentre la fidanzata si avvicinava.


"Ciao. Sei qui da molto?"


"Solo da una decina di minuti."


Ginevra si avvicinò fino ad appoggiare il mento sul suo petto. I loro sguardi erano incrociati. La sua mano andò alla ricerca di quella del fidanzato, trovandola. Jonathan le accarezzò i capelli all'altezza della nuca. Ginevra infilò le dita della mano libera dietro il collo del fidanzato. Si mise in punta di piedi fino a toccare le labbra di Jonathan con le sue. Il ragazzo avvicinò il viso di Ginevra al suo aumentando la pressione sulla sua nuca.


Sì scambiarono un paio di baci, poi si separarono.


"Andiamo al ristorante o l'unica cosa che vuoi avere sulla bocca sono le mie labbra?" chiese Jonathan con un sorriso.


Un sorriso apparve sul volto di Ginevra


"Avere le tue labbra sulle mie per tutta la sera non sarebbe male."


Il ragazzo rispose con un altro bacio. Prima che si potesse ritrarre, lei strinse la presa dietro il collo.


Quando separarono le labbra Jonathan si staccò dall'albero e, tenendo per mano la fidanzata, prese lo zaino e uscì dal parco.


"Sono felice di non passare il dieci agosto con mio fratello e i miei genitori. Adrian a volte è davvero fastidioso." disse con tono stufo.


"Anch'io di solito passavo la notte di San Lorenzo con la mia famiglia, ma almeno quest'anno ho trovato qualcuno con cui uscire."

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