Quel giorno Ginevra aspettò con più impazienza il suono dell'ultima campanella. Una volta che il suo trillo riempì la scuola, prese lo zaino e si diresse verso la porta. Vicino all'uscita, Rachel e Layla stavano ridacchiando.
"Ehi." la chiamò quest'ultima.
Vedendo che Ginevra la ignorava, la prese per un braccio.
Ginevra alzò gli occhi al cielo e respirò a fondo, cercando di calmarsi.
"Se fossi in te, ci farei un pensierino a Erik."
Le fece l'occhiolino, poi scoppiò a ridere, lasciando la presa.
Il lupo della rabbia ululava dentro di lei, facendole tremare le mani.
"Se ti piace così tanto, mettiti tu con lui." disse dura, mentre il fuoco dentro di lei diventava sempre più grande.
"In realtà mi piacerebbe uscire con Jonathan. Lo conosci?"
Layla avrebbe dovuto ringraziare Jamila che, accorgendosi dell'ira della migliore amica, aveva afferrato il braccio di Ginevra e tirato l'amica verso di sé.
"Andiamo Ginny."
Dopo aver incenerito con lo sguardo Layla, camminò verso l'uscita.
Il giorno seguente non fu molto diverso da quello precedente: la scritta era ancora il principale argomento dei pettegolezzi. L'umore di Ginevra però era migliorato: era molto meno infuriata.
"Ma non hanno nient'altro di cui parlare?" si domandò stufa, guardandosi intorno.
Era appena scesa dall'autobus e stava camminando verso la scuola, stringendo la mano di Jonathan. Un paio di ragazze lə stavano guardando, sussurrandosi qualcosa. Lui se ne accorse e le fulminò con lo sguardo.
"Cos'hai alla prima ora?" chiese Ginevra, cercando di distrarre il fidanzato.
Jonathan si voltò verso di lei, ignorando un gruppetto di ragazzi che si sussurravano qualcosa.
"Italiano. Tu?"
"Ginnastica." disse alzando le spalle.
"Almeno hai due ore in cui ti sfoghi."
"Diciamo di sì. Spero solo che non ci faccia fare ancora badminton."
Jonathan piegò lievemente le labbra all'insù.
"Che cos'hai contro il badminton?"
"Come lo facciamo a scuola è troppo statico. Insomma, devi fare due passi nel tuo campo minuscolo, colpire il volano e farlo andare dall'altra parte. E poi, faccio schifo: o manco il volano o colpisco don la racchetta il mio compagno di squadra. Preferisco di gran lunga gli sport in cui si corre."
"Beh, se il tuo compagno di squadra è Erik, non è così tanto male giocare a badminton." osservò lui.
Quella frase la fece scoppiare a ridere.
"Già."
Senza accorgersene, arrivarono davanti al portone.
"Vai direttamente in palestra?" domandò lui mentre varcavano la soglia.
"No, prima dobbiamo andare in classe."
Si avvicinarono all'aula di Ginevra e si salutarono con un bacio a stampo.
L'insegnate di ginnastica entrò poco dopo che lei aveva preso posto.
"Buongiorno." salutò il professore, un uomo moro e giovane.

STAI LEGGENDO
Tutto Normale
ParanormalCOMPLETA IN REVISIONE (LO SARÀ) Ginevra è triste come non mai: Erik, il suo ex fidanzato, l'ha appena mollata, lasciandola annegare in un oceano di dolore e insicurezze. Ma un misterioso ragazzo dai capelli corvini entrerà improvvisamente nella sua...