CAPITOLO 35: FOTO

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"Baby vuoi un passaggio a casa?"


Erik teneva per mano Amalia nel cortile della scuola. Le lezioni erano finite da pochi minuti.


"Va bene."


Raggiunsero il parcheggio e salirono sulla moto. Erik riuscì a infilarsi agilmente tra la coda di auto e sgusciò via verso Tarri.


Il vento scompigliava i vestiti dei due e le ciocche lisce della fidanzata, che si teneva al fidanzato per non cadere.


Ad Erik parve strano che forse successo tutto in una mattina. Gli sembrava che fosse passata un'eternità da quando aveva visto Rachel da sola.


"Avremmo dovuto baciarci da qualche altra parte." ruppe il ghiaccio Erik, sovrastando il rumore del motore.


Amalia storse le labbra.


"No. Lo sai, non ci tenevo davvero." disse lei, indifferente.


"Non è per la relazione che avevi con lui, ma per il gruppo. Era deciso quanto me a dividere quei due."


"Guarda che anch'io sono decisa quanto te."


Quella frase strappò un sorriso a Erik.


"Lo so baby."


Sfrecciarono fino alla casa di Amalia. La ragazza abitava in un condominio abbastanza vicino a quello di Erik. Parcheggiò la moto di fronte alla casa della fidanzata.


"Ti è piaciuto come primo giro in moto?" chiese Erik togliendosi il casco.


"Sì amore." rispose Amalia, camminando lentamente verso il fidanzato.


Annullarono la distanza tra le loro labbra con un bacio a stampo.


"Domani ti porto a scuola in moto se vuoi."


Amalia piegò le labbra all'insù.


"Certo che voglio."


"Ok, allora domani alle sette e mezza davanti a casa tua."


"Va bene. Ciao amore."


"Ciao."


Erik risalì sulla moto appena la fidanzata suonò il campanello. Percorse a bassa velocità la distanza che lo separava da casa sua.


Aprì la porta e fece cadere lo zaino all'entrata. Sapeva che fosse solo in casa: i suoi genitori erano ancora al lavoro e Claudia era uscita con le sue amiche a pranzo.


Scaldò in microonde degli avanzi del giorno precedente e apparecchiò la tavola per sé.


Mentre mangiava, prese il telefono e per sbaglio aprì la galleria del telefono. Senza accorgersene, cominciò a scorrere le immagini. Spalancò gli occhi. Una foto che aveva scattato con Mark il giorno prima riempiva lo schermo. Sorridevano insieme, e da quel giorno non l'avrebbero più fatto. Assunse un'espressione triste, ma non si fece sopraffare dalla tristezza.


"Non ero triste quando ha lasciato il gruppo, perché dovrei esserlo ora?" pensò senza staccare gli occhi dallo schermo.


Però non chiudeva l'immagine. Continuava a pensare. Se gli avesse voluto bene... Una lacrima si avvicinò al suo occhio, ma la represse. Non voleva piangere.


Scorse alla foto successiva per togliersi quei ricordi dalla testa, ma quella che gli era apparsa sullo schermo era peggio. C'erano tutto il suo gruppo di amicə tranne Rachel. Più la guardava, più si rendeva conto che c'era un vuoto, nonostante il giorno prima avevano fatto fatica a entrare tuttǝ nell'obiettivo: il vuoto lasciato da Rachel. Sentì una stretta allo stomaco. Avrebbe voluto che ci fosse in quella foto. Quello spazio gli sembrava incolmabile, come il tassello mancante di un puzzle da mille pezzi, in cui ti concentri sul pezzo mancante e non sul resto. Ma quel pezzo sarebbe mancato per sempre.

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