CAPITOLO 38: COMPLEANNO

7 2 1
                                    

Ginevra aveva raccontato al fidanzato e aglə amicə della scelta di Erik proprio quella mattina. Tuttǝ e tre avevano avuto la stessa reazione di Ginevra: si erano sentitǝ bene, spensieratǝ, come se si fossero liberatǝ di un grande peso. Ora che i problemi erano stati risolti, non restava che divertirsi.



"In tutto questo non hai pensato al tuo compleanno. Hai intenzione di fare qualcosa dopodomani?" chiese Jonathan quando ormai avevano superato il cancello della scuola.


"Beh, considerando che in questi giorni è successo un casino dietro l'altro, il mio compleanno è diventato l'ultimo dei miei pensieri. Anche se è questa domenica..."


Un sorriso radioso illuminò il volto di Jonathan.


"Non so. Avevo intenzione di invitarvi a casa mia." continuò pensierosa.


Ginevra si era dimenticata che tra poco sarebbe diventata diciassettenne. Non aveva pensato a come festeggiare il suo compleanno e l'idea che aveva appena detto a Jonathan le sembrava quella migliore.


L'autobus arrivò pochi minuti prima del solito a Tarri. Quando Ginevra scese trovò una sorpresa che non si aspettava.


"Ciao Claudia. Che ci fai qui?" chiese appena le fu abbastanza vicino.


"Possiamo parlare un attimo da sole?"


Gli sguardi di Ginevra e Jonathan si incrociarono per un attimo, poi lei continuò a guardare la ragazza.


"Certo." annuì.


Poi si rivolse al fidanzato.


"Allora... Ciao amore."


"Ciao."


Ginevra si mise in punta di piedi per arrivare alle labbra di Jonathan.


Il ragazzo girò i tacchi e se ne andò. Ginevra si rivolse alla ragazza con un briciolo di confusione: cosa ci faceva lì?


"Dimmi."


"Sono sicura che sai già com'è finita con mio fratello..."


"Sì."


Claudia abbassò lo sguardo.


"Ecco, ora che tutto si è risolto, ti volevo chiedere se volessi riallacciare i rapporti con me."


La sua voce era carica di timidezza. Del resto, non era una ragazza estroversa.


A Ginevra si illuminarono gli occhi. Conosceva Claudia: era timida, ma era sempre trasparente con gli altri.


"Certo che voglio riallacciare i rapporti."


Il viso di Claudia si illuminò.


"Davvero?"


"Certo!"


Claudia era davvero felice.


"Se vuoi ti accompagno a casa." propose.


"Saresti molto gentile."


"Solo che sono venuta con la moto di Erik, spero che..."


"Tranquilla, non mi ricorda tuo fratello, mi ricorda l'altro giorno in cui l'ho guidata senza uccidere nessuno."


Claudia piegò le labbra all'insù: anche lei si ricordava di quell'episodio nonostante non l'avesse vista guidare.


"Ok. Magari guido io che ho il patentino."


Quella frase fece scoppiare a ridere Ginevra. Le sue risate contagiarono subito anche Claudia.


Si sedettero sul sellino e partirono.

Tutto NormaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora