Capitolo 27: La Palestra di Spikeville

19 1 0
                                    

Dopo la lotta, Laburno era di buon umore: continuava a pensare a come Seikatsu avesse mantenuto la promessa, poiché non si aspettava che la ragazza si fosse spinta così tanto, in ogni caso lui si sentiva sempre più vicino alla sua vittoria su di lei e questo lo rallegrava. Seikatsu invece, aveva ancora una smorfia di imbarazzo un po' nervoso, con Ginepro che cominciò ad insistere perché lei gli raccontasse:"Cos'è, ti ha baciata?" Chiese, ridendo con lei che scosse la testa, mentre teneva lo sguardo puntato verso il basso:"Oh, hai preso tu l'iniziativa? Ma che brava!" Esclamò Ginepro, ridendo e dandole delle pacche sulla spalla, mentre lei annuiva lentamente:"Ma era solo per una promessa, nulla di più." Laburno arrivò in quel momento:"Sì, ma non ho mai specificato il punto della faccia. Potevi anche darmene uno sulla guancia, eh." Seikatsu voleva sotterrarsi, poi sentì Banette arrivare dalle spalle e avvolgerle le braccia da dietro, diventando una specie di zainetto e ridacchiare, mentre Zoroark lo stava facendo dalla spalla di Ginepro, tramutato in Zorua. Latios e Latias invece si scambiarono occhiate d'intesa, e poi seguirono il gruppo per andare a festeggiare Laburno e la sua vittoria, e arrivò anche Dandel per festeggiare il suo amico.

Dopo il festeggiamento nel locale, Laburno e Seikatsu salutarono i loro amici alla stazione, dalla quale Dandel prese il treno per Goalwick e Ginepro un Volotaxi per tornare a Spikeville, preparandosi al cazziatone di Mary una volta tornato a casa, perché si era dimenticato di aggiornarla sulla questione della polizia e di tutto quello che era successo dopo. Seikatsu e Laburno si avviarono verso casa di lui, con le strade deserte e illuminate dai lampioni, e Laburno la guardò sorridendo, e senza dire nulla tirò fuori una mano dalla tasca della felpa e prese quella di Seikatsu. Lei non ribattè né si fece problemi, limitandosi ad arrossire, con i Pokémon che li guardavano dall'alto, poiché sia Zoroark che Banette erano in groppa a Latios:"Latios, Zoro, facciamo una scorribanda?" Propose il Pokémon Marionetta, mentre Latias gli guardò confusa, e Latios sospirò:"No, sebbene il signorino abbia determinate intenzioni, non credo succederà qualcosa." Zoroark aggiunse:"Non ancora! Ih ih ih ih!" Latios annuì e i due Pokémon Eone li seguirono fino a casa. 

Quella sera, Laburno mise la sveglia per il giorno dopo: sia per andare a visitare il nonno di Laburno e mostrargli il duo Eone, sia per cercare gli ultimi Pokémon per la squadra contro Ginepro e Mary. Seikatsu non aveva rivolto la parola a Laburno, distogliendo sempre lo sguardo per l'imbarazzo, ma al ragazzo la cosa non diede fastidio perché sapeva che lei stava solo elaborando una serie di emozioni forti, che non sapeva gestire. Mentre lei era seduta sul ciglio del letto, Laburno l'abbracciò da dietro e le diede un bacio su una tempia:"Allora, hai intenzione di rivolgermi la parola, o starai in silenzio a fare il pomodoro?" Seikatsu si mise a ridere:"Va bene, ti rivolgo la parola. Scusa se non ho nulla da dire."-"Non hai nulla, o semplicemente sei emotivamente bloccata?" Lei annuì:"Dai, ho anche sonno. Questa giornata è stata molto pesante, soprattutto per il fattore emotivo." Laburno si rese conto che per Seikatsu quella giornata era stata molto difficile, per cui comprese e se la strinse di più al petto:"Sì, hai ragione. Sei stata molto brava con Zoro. Va bene, andiamo a dormire, anche perché dobbiamo alzarci presto." Laburno se la trascinò nel letto, e lei ormai si era rassegnata al fatto che lui dormiva in mutande, così come si era rassegnata alla sorpresa al risveglio di ogni mattina. Seikatsu dormì abbracciata a Laburno, il quale stava sdraiato sulla schiena, e con un braccio avvolgeva Seikatsu. 

Il mattino dopo, Seikatsu si svegliò un'ora prima rispetto alla sveglia, e non avendo più sonno lasciò la stanza, fregò la felpa a Laburno come al solito, e andò in cucina a lavare i piatti che erano abbandonati da un po'. Il problema di Seikatsu era che la casa era progettata per Laburno: essendo molto alto, Seikatsu faticava anche quando si alzava sulle punte dei piedi. Banette era sveglio e se la sghignazzava, poi decise di andare a svegliare Laburno, usando il suo freddo spettrale e innaturale. Laburno riprese i sensi, poi iniziò a tastare il letto in cerca di Seikatsu, ma non la trovò. Si mise un paio di pantaloni per non traumatizzare Latias, e andò in cucina, trovando Seikatsu che doveva allungarsi parecchio per mettere ad asciugare le stoviglie, e lui ridendo gliele prese dalle mani e le mise lui a posto:"Se non ci arrivi, basta che mi chiedi!" Seikatsu sbuffò:"Tsk, non è colpa mia se la tua altezza sfodera la media, mentre la mia è un'altezza normale."-"Sì, ma se i miei mobili sono più adeguati alla mia, tu fai fatica perché mi superi di poco la metà del petto!" Disse ridendo, mentre Seikatsu sospirò un po' irritata:"Io ti faccio un favore, e tu mi prendi in giro per l'altezza, ingrato." Laburno rise e le accarezzò la testa:"Dai su, non prendertela. Io metto le cose dove non ci arrivi, però tu non hai bisogno di fare l'orgogliosa con me." Seikatsu annuì, e quando sistemarono tutto, Laburno preparò la colazione e i profumi svegliarono Zoroark, con residui di bava dovuti al suo sbavare nel sonno. 

Laburno X OC Tsundere (Pokémon Spada e Scudo)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora