Il pacchetto

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Il tempo era una cosa strana, questo Al lo sapeva benissimo. Lo si poteva calcolare e non. Era assurdo, a volte scorreva rapidamente, a volte era innoquo, calmo, come un bambino dentro una culla. A volte era il nemico di qualcuno, ma a volte era l'angelo che con un'altalena ti afferrava e ti portava su nel cielo, nella dimensione dove tutto è infinito.

Quella di Al e Connor fu una delle avventure più strane vissute ad Hogwarts: viaggiare nel tempo. Al credeva che fosse impossibile, ma dopo aver provato il GiraTempo, non poteva che dire 'il tempo si pu modellare'; e come se si poteva modellare. Avevano modificato fatti passati, e se uno cambia i fatti passati, ne cambia anche le conseguenze.

Elly, Rose, Albus, Scorpius e Connor decisero di non parlarne con nessuno, a condizione di dire una cosa: la certezza che il ladro stesse radunando i Doni della Morte per diventare un Padrone della Morte. Non seppero se la gente avrebbe creduto ad una cosa del genere, ma, andando a vedere gli ultimi furti compiuti dal ladro, avrebbero dato loro un po' di ragione. E poi, la Pietra della Resurrezione era persa chissà dove. Dopo tutti quegli anni era del tutto impossibile che qualcuno l'avesse trovata.

I cinque discussero a lungo sul rubinetto-Passaporta. Chi l'aveva messa? Sicuramente il ladro o qualche sua spia, che non si sapeva se fosse Grifondoro o di qualche altra casata, ma intanto era stato proprio il ladro a rubare il Mantello ad Albus, come gli aveva detto nel salotto.

"Credi che ti abbia perdonato dopo tutto quello che hai fatto?" Disse Albus a Connor mentre gli altri continuavano a camminare davanti a loro e si guardavano intorno per controllare che non ci fosse Filch il custode.

Il Serpeverde allungò un angolo della bocca e fece un movimento strano con la testa.

"Non voglio che tu mi perdoni. Quello che  accaduto stasera non l'ho fatto per te e per il tuo amico capelli-platino. L'ho fatto per Rose"

Al lo guardò un attimo, pensando cosa c'entrasse Connor con sua cugina.

"S-state insieme?" Non riuscì a credere alle sue parole.

Connor affrettò il passo e svoltò in un corridoio a destra, per poi scendere delle scale che portavano giù alla Sala Comune Serpeverde.

Anche Albus affrettò il passo, cercando di mettersi vicino a Rose, che era circondata dalle mani di Scorpius ed Elly.

"Rose, posso parlarti?"

"Spara"

"Emh... Elly, Scorpius, andatevene" Aggiunse mentre guardava divertito i loro sguardi incuriositi "Sì, sono un tipo diretto" Concluse. La Alamon e Malfoy affrettarono il passo, borbottando qualcosa che suonava come "Connor".

"Senti Rose, ma... Connor..."

"Sì, stiamo insieme"

Albus fece finta di vomitare.

"Cosa c'è di male?" Chiese lei interrogativa aggrottando le sopracciglia e incrociando le braccia.

"Avevi detto che non ti ci saresti mai messa!"

"Ma poi ho detto anche che si stava facendo carino. E poi a te cosa interessa?"

"Primo, sono tuo cugino. Secondo, ti ricordo che è un Lupo Mannaro e che tre anni fa mi ha procurato tante ferite quanto quelle che mi ha procurato il ladro stanotte"

"Senti, lui ... è cambiato. Tu non puoi immaginarti i problemi che ha..."

"Questo non giustifica l'inseguimento nella foresta, sul ponte, e sopra Hogwarts con la mia bacchetta"

"Sì ok, era un po' vivace..."

"Un po'? Per il codino di Voldemort! A causa sua mi sono rotto il naso, mio padre ha rischiato la vita, e l'ho rischiata anche io"

Al Potter: non tutto finisceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora