Spada e pugni

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Vista e udito si spensero, l'oscurità lo sommergeva; sentiva solo la mano di Rose mentre veniva strizzato fra spazio e tempo, lontano dall'isola di Bouvet, lontano da Akator... Per un momento pensò di ritrovarsi in una foresta, ma poi prese a vorticare di nuovo: sentì il sangue che colava dalle ferite bagnargli il viso. Aveva la nausea.

"Dove siamo?" chiese la voce di Scorpius.

Albus aprì gli occhi. L'improvviso cambio di temperatura parve scioglierlo. L'aria fresca gli premette contro le ferite sanguinanti. Era notte.

"Hungerford Bridge" rispose Rose, affannata, spedendo un Patronus. "Cammina e basta, dobbiamo trovare un posto dove ci possiamo cambiare. Albus, sei ridotto malissimo"

"Bella spada! Dove l'avete presa?" Chiese di colpo un passante dietro i tre. Al notò che il ponte era pieno di gente.

"Hamleys!" Rispose d'istinto Rose cercando di nascondere le braccia zuppe di sangue.

"Oh... ci devo andare, in quel negozio" Borbottò più a sé che ai tre. "Caspita, ragazzo! Ti sei truccato bene, eh? Peccato che sia Natale, non Halloween. Be', ciao!"

Albus non aprì bocca: aveva una nausea tremenda e vedere il London Eye girare lentamente gli fece venire i brividi. Attraversarono di corsa il ponte, e lo sferragliare dei treni a pochi metri da lui lo irritava molto. La gente lo fissava sconcertata.

"Bella idea, Rose, venire nel cuore di Londra con Al che sembra un polmone e tu con una spada che... che... che razza di spada è quella?" Sospirò Malfoy mentre scendevano delle scale. Un uomo in giacca a cravatta scrutò Albus così tanto che per un attimo parve essere un mago.

"SCORPIUS HYPERION MALFOY! Se non te ne fossi reso conto, siamo arrivati qui dall'Isola di Bouvet, che si trova in cu..."

"Sì... sì. Ho capito, ma non potevamo andare in una zona di periferia, o almeno in Pytchley Road?" La interruppe scrollando le spalle. Percorsero Craven Street e svoltarono a destra, verso un centro commerciale babbano.

"C-i-s-o-n-o-i-F-e-d-e-l-i" Scandì bene le parole la Weasley. "Ci siamo Smaterializzati prima in una foresta dell'Italia, credo. Poi siamo venuti qui" Spiegò mentre si guardava intorno ansante. Le ferite di Albus perdevano un sacco di sangue, e lasciò piccole pozze rossastre sui marciapiedi che percorse. Un bus a due piani avanzò rombando e un gruppo di allegri bevitori li guardò ammiccando. La gente non smetteva di scrutare il ragazzo-polmone e la ragazza-guerriera.

"Cercate di non dare troppo nell'occhio..." Sussurrò Scorpius.

"Oh, sì, contaci Hyperion, contaci proprio" Rispose asciutta e fredda Rose, mentre infilava la spada verde-argento nella borsa di perline.

"Starbax... Cos'è Starbax?" Chiese accigliato Malfoy ignorando Rose e leggendo un gran cartello dall'altra parte della strada.

"Starbucks, idiota! È una catena babbana di caffetterie!" Disse distrattamente lei mentre li guidava in una stradina laterale, poi al sicuro in un vicolo poco illuminato.

"Oooh, capisco"

Albus si afflosciò a terra, appoggiando la schiena contro un muro. Accanto a lui giaceva un sacco dell'immondizia, e di fronte i suoi due amici cominciarono a cambiarsi.

"Al, se stai fermo posso toglierti tutto questo sangue"

"Devo prendere la pozione... la pozione... per la Feremort... no? Devo... o morirò..."

"Calmo. Eccola! La vedi?" Lo interruppe sua cugina, estraendo dalla borsetta di perline una bottiglietta contenente un liquido marroncino poco invitante. La stappò e la ficcò in gola al cugino, che quasi non vomitò: la pozione sapeva di cacca di Troll. Si sforzò nel buttare giù tutta la dose.

Al Potter: non tutto finisceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora