Artigli e Patronus

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"Lumos" Harry illuminò meglio il tronco.

Ora Albus riusciva a vedere il braccio dell'essere dietro l'albero. Era pieno di peli scuri e sulle mani aveva dei lunghi artigli. Non sembrava essere un umano. Albus spalancò gli occhi, terrificato. No, non poteva essere quello che stava pensando...

"Via papà! Un lupo mannaro! "

La mostruosa creatura uscì allo scoperto. Era spaventosamente enorme: alto circa due metri, i peli grigiastri, quasi sul nero. Era ricoperto da macchie di sangue sul largo petto e sui denti affilati. La corporatura era mostruosamente robusta: le sue gambe avrebbero potuto pesare quanto Al. Aveva degli occhi terrificanti, come se lanciassero delle maledizioni. Erano degli occhi malvagi, profondi, di un azzurro scurissimo. Ma non sembrava un vero e proprio lupo: si reggeva a due zampe, come gli umani. Il suo respiro profondo metteva i brividi ad Al, che rimase lì, immobile, fissando la creatura.

"CORRI!" Harry prese per il braccio il figlio e cominciarono a correre, velocissimi, senza una meta. L'unica destinazione era la salvezza. Il lupo li guardò per un istante, poi li rincorse: stavolta correva a quattro zampe, e ogni volta che sbatteva i piedi a terra un tonfo pesante echeggiava nella foresta. Corsero più che potevano, dando il massimo.

"Stupeficium!" Urlò varie volte Harry, la bacchetta stretta in pugno, ma il lupo respingeva gli Schiantesimi con la sola forza del braccio.

"Confingo!" Harry creò un'esplosione potente, che fece cadere un albero, ma che mancò il lupo. Svoltarono a sinistra, sperando di confondere l'essere. Si sentivano solamente i respiri affannati dei due Potter e gli incantesimi che uscivano dalla bacchetta e colpivano gli alberi.

"Exscindo! " Urlò Albus. Dalla sua bacchetta fuoriuscì un'enorme raggio bluastro, ma la creatura si proteggeva sempre con il braccio massiccio coperto di peli grigio scuro, sparando gli incantesimi contro gli alberi.

Le radici sotto i piedi di Albus e Harry uscivano di fuori, e diventavano sempre più grandi man mano che andavano chissà dove... Si stavano addentrando nel cuore della foresta... La luna piena illuminava a tratti i loro volti, ansanti e terrorizzati.

Ma successe quello che non avrebbe mai dovuto accadere: Albus inciampò. Sbatté la faccia sulla terra fresca e sentì il naso rompersi con un rumoroso crac. Fiotti di sangue gli colarono sulle labbra... Il lupo correva nella sua direzione... prima o poi l'avrebbe preso... l'avrebbe ucciso.

Venti metri... quindici metri... dieci metri... si avvicinava sempre di più. Harry, che stava continuando a correre, si voltò e, con un'espressione decisamente preoccupata, tornò indietro dal figlio, scagliando Schiantesimi contro il lupo mannaro, ma invano. Poi, una folle idea illuminò la mente di Al.

"Vitus Ogectum! " Puntò la bacchetta contro un albero, che si mosse all'improvviso, come se avesse un cervello. Si staccò dal suolo e colpì in pieno il lupo, che ululò dal dolore e si accasciò a terra.

Al si alzò da terra e cominciò a correre insieme al padre. Corsero più veloci di quanto non avessero mai fatto in vita loro, sperando che il lupo non li avrebbe più rincorsi. Dopo due minuti di lunga corsa, nemmeno una traccia di quel mostro. Cominciarono a rallentare il passo, prendendo fiato.

"Wow, bella mossa figliolo" Rise Harry asciugandosi il sudore sulla fronte con la manica del vestito.

"Uh, g-grazie papà" Albus riusciva a stento a parlare, aveva un fiatone assurdo e il cuore gli martellava forte sul petto.

"Incantesimo Vitale, te l'ha insegnato Seamus, vero?" Chiese il padre.

"Sì" Rispose mentre si guardava intorno: aveva sentito un rumore alquanto insolito.

Al Potter: non tutto finisceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora