Le due menti

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Nei tre giorni che seguirono, Al non vide nemmeno una volta il suo rivale Spartamus, né alle lezioni né in Sala Grande per i pasti. Rose era più preoccupata che mai, e continuava a ripetere dove avrebbe potuto essere il suo ragazzo, mentre Scorpius cercava di consolarla dicendole che, con un ghigno maligno, sarebbe tornato presto. Albus sperava tanto che Connor non si fosse ferito gravemente, perché se lo fosse stato Rose non lo avrebbe mai perdonato, forse. Le aveva solamente detto che dopo l'attacco il lupo se n'era andato. Inoltre, non aveva ancora detto ai suoi due amici della Maledizione Feremort, e non aveva intenzione di farlo, visto che non era stato proprio lui a lanciarla: la mano si era alzata da sola e la bocca aveva urlato senza che Al se ne accorgesse. Le conseguenze di quella maledizione erano state piuttosto gravi: la stanzetta della biblioteca si era completamente colorata di rosso, e uno strato di sangue sia fresco sia secco aveva avvolto la peluria del lupo, facendolo soffrire e ululare come Al non lo aveva mai sentito negli scontri precedenti. E poi aveva provato una rabbia indescrivibile, potente, oscura, al di là di quanto Al riuscisse a provare. Era sicuro del fatto che qualcosa di Oscuro era accaduto quella sera... perché sì, lui era sempre arrabbiato con Connor, ma la rabbia che lo aveva assalito durante lo scontro non apparteneva a lui, ne era certo.

La testa gli doleva ogni giorno, come se dentro vi fosse stato rinchiuso un piccolo Grugnocorto Svedese che cercava di uscire. Albus continuava a sognare che lui era il ladro e che, in un luogo del tutto bianco e privo di vita, borbottava incantesimi su un'altra figura che si trovava a terra: quell'altra figura era lui, un'altro ladro. Possibile che ci fossero due ladri? Solamente uno aveva combinato tanti di quei guai... Forse quei sogni e quelle visioni c'entravano qualcosa con il legame mentale che aveva con lui. Il legame...

"Albus" Sentì la voce della Preside chiamarlo, mentre faceva colazione il quarto giorno dopo lo scontro in biblioteca. La Preside sembrava più stanca di quanto non lo fosse mai stata, e aveva un andatura piuttosto trasandata.

"Ho incontrato il signor Spartamus. Si trova nella foresta, ma non vuole uscire finché non si rimette a posto..."

"Rimette a posto? Cosa intende professoressa?" Chiese lui accigliato.

"Ha delle brutte ferite sul corpo... Ho mandato Madame Pomfrey direttamente lì, per non farlo tornare a scuola. Temo che se tornasse tutti si chiederebbero perché abbia tagli profondi e unti di sangue su tutto il corpo"

"È ferito gravemente?" La domanda gli uscì prima che potesse accorgersene.

"Temo di sì. Ma la colpa non ricadrà su di te, ma solamente su di lui: doveva prendere la Pozione Antilupo+1. Ma non l'ha fatto, e le conseguenze sono state quelle che sono state"

Albus, ringraziandola dell'informazione, si voltò e riprese a sorseggiare il porridge. Connor si trovava nella Foresta Proibita perché era gravemente ferito... Quella maledizione lo aveva ridotto malissimo. Uno strano senso di colpa attanagliò Albus...

Snow apparve dal nulla muovendo elegantemente le ali e facendo cascare la Gazzetta del Profeta arrotolata in un laccetto. Albus prese un pezzo di cioccolata fondente e la lanciò nel becco della civetta candida come la neve, scacciando qualsiasi pensiero sul Serpeverde che odiava tanto.

Srotolò il giornale e vide la prima pagina, dove padroneggiava una grande foto di Kingsley Sahcklebolt avvolto in un lungo mantello da viaggio.

UCCISO UN DIPENDENTE DELL'UFFICIO APPLICAZIONE DELLE LEGGE SULLA MAGIA IN UN ASCENSORE: IL PANICO DIVORA IL MINISTERO.

Ieri sera, alle nove e ventitré, Cristopher Caldwell è entrato in uno dei tanti ascensori dorati dell'Atrium del Ministero. All'arrivo al livello due, dove si doveva dirigere a una sentenza di primo grado nell'Ufficio per l'Uso Improprio delle Arti Magiche, viene ritrovato senza vita da Marcus Libbaty. Sono state trovate profonde ferite sanguinanti sul busto e sul collo: forse l'arma è un pugnale. L'arma non è stata trovata da nessuna parte, e ora i membri del Ministero sono veramente terrorizzati. "Non abbiamo sospetti e crediamo che non ci sia nessun assassino qui dentro!" Esclama il Ministro della Magia Kingsley Shacklebolt all'uscita dal Ministero. "Ma anche se ci fosse, faremo di tutto per prenderlo". Inoltre, l'intenzione del (cont. a pag. 2).

Al Potter: non tutto finisceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora