"Cosa?!" Al vide gli occhi di Scorpius diventare rossi, iniettati di sangue: era spaventato quanto lo era lui. E tutto questo subito dopo un paio di secondi.
Ci vollero un pòdi minuti prima che Al e Scorpius parlassero, e i soli rumori in quella stanza erano i loro forti battiti del cuore e i respiri profondi dei compagni che dormivano.
"Ma... ma... chi era la vittima?" Chiese Scorpius balbettando.
Albus elaborò le parole dell'amico, poi, giungendo alla conclusione che non poteva starsene zitto per sempre, decise di parlare. "No-non lo so, quando ha alzato la testa... lui... e... non mi ricordo tanto, mi sembra che l'ho ucciso subito"
"Non ricordi niente?"
"No. Insomma... mi sembra di... ricordo qua-qualcosa, ma poco"
"Racconta" Scorpius assunse un'aria più seria e si mise seduto sul letto di Al.
"Ehm... C'era un uomo, era stanco, l'ho ammazzato... no, ho la testa che mi scoppia" Sudava ininterrottamente. Non ce la faceva a continuare, e più cercava di aggrapparsi a quei pochi ricordi, piùquesti si allontavano da lui.
"Non ricordi altro?" Lo esortò cominciando a sudare anche lui.
"No..." Confessò esausto: voleva buttarsi dentro un lago ghiacciato e poi dormire. Voleva dormire, voleva dimenticare tutto. Quella notte stava diventando sempre più oscura. Prese la bottiglietta d'acqua sul comodino e bevve, cercando di farla cascare un po' sul collo e sul petto. E in quel momento la maniglia della porta del dormitorio girò lentamente, creando un rumore inquietante. Albus, madido di sudore, posò l'acqua e afferrò la sua bacchetta, pronto ad attaccare. Malfoy fece lo stesso alzandosi e facendo un passo indietro verso il comodino. La porta si spalancò, molto lentamente, e davanti ai due comparve una figura bassa, lucente e con lunghi capelli rossi.
"Rose!" Albus posò la bacchetta sul comodino alla sua destra, Malfoy lo imitò.
"Ancora? Cosa ci fai qui?" Malfoy alzò la voce, ma sembrava sollevato.
Rose rise. Chiuse la porta alle sue spalle e avanzò verso i due, ancora ansanti.
"Che hai fatto? Perché sei qui?" Chiese Al rapidamente, mentre si asciugava il sudore.
"Oh, io niente. Tu cosa hai fatto, vorresti dire" Aggrottò le sopracciglia.
"Io, i-o? Cosa ho fatto?" Albus si mosse di scatto, come se percorso da una scossa elettrica. Cercò di sembrare il meno sospetto possibile. Per il momento, non doveva far trapelare espressioni ingannevoli. Ci sarebbe stato il tempo per parlare con Rose più avanti.
Rose lo guardò per alcuni secondi, poi aprì la bocca e la richiuse. Poi disse "Be', di certo io non sogno che uccido una persona con la Bacchetta di Sambuco"
Albus e Scorpius spalancarono gli occhi. Al si asciugò di nuovo il sudore e sbuffò. Ma come faceva Rose a sapere sempre tutto? Albus detestava l'idea che la cugina sapesse del suo strano e sinistro sogno. Ormai era inutile cercare di sforzarsi di mantenere i lineamenti morbidi e rilassati. Quella Weasley lo ingannava sempre. Ma non si arrese.
"Ma... cosa dici?" Fece il vago di nuovo.
Rose si chinò e si mise carponi; prese da sotto il letto di Al delle grandi orecchie di gomma, che misuravano quanto una mano.
"Orecchie Oblunghe. Ho sentito tutta la vostra interessantissima conversazione, non riuscivo a dormire e, per purissimo caso, ho sentito Albus che parlava nel sonno, credo. Sono subito corsa da voi"
"Ma perché metti queste maledette Orecchie Oblunghe!? È... è... in-incivile!" Disse velocemente Malfoy mordendosi le labbra. Il dolore alla testa di Al continuava a farlo soffrire in silenzio...
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Al Potter: non tutto finisce
FanfictionUn mondo fatto di magia, di colpi di scena, di morte, di amore e di rabbia. Un mondo che ci ha accompagnato per molti anni e che non dimenticheremo mai. Il fantastico mondo che ci ha regalato la Rowling. Un mondo troppo coinvolgente per farlo volare...