Cappello e rifiuto

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Al e Rose si guardarono per un attimo, e la felicità nei loro occhi si poteva scorgere anche da Godric's Hollow.

Con una folla incredibile nel corridoio dell'Hogwarts Express, Albus, Rose, Elly e Margarit scesero dal treno, dimenticando quasi del tutto l'improvvisa visita dei Dissennatori. Udirono una pesante voce urlare alla fine del binario "Primo anno, da questa parte. James non sei del primo anno, torna indietro! Primo anno, venite per favore!"

Albus ebbe un tuffo al cuore: era la voce di Rubeus Hagrid, il custode delle chiavi di Hogwarts. Era tre volte Albus e la sua barba avrebbe potuto ospitare per bene un cucciolo di un Ungaro Spinato.

"Hagrid! " Urlò Albus, felice di vederlo.

"James ti ho detto di andare con quelli del secondo ann... Oh! Albus! Rose! Caspita! Venite qui! Fatevi vedere!" Trillò tutto eccitato. Teneva in mano una grande lanterna che illuminava fiocamente i visi dei pallidi ragazzini.

Il Mezzogigante diede un abbraccio spaccacostole ad Al e a Rose. La Weasley fu costretta a lisciarsi con le mani i lunghi, bellissimi capelli rossi con le mani dopo essersi liberata dalle grinfie dell'uomo.

"Non ti ci facevo così alto, Al, tuo padre mi ha mandato delle tue foto, e io ci scrivevo sempre che non vedevo l'ora di vederti, e Rose, che ragazza graziosa che sei!" Disse mentre seguiva con lo sguardo le piccole figure che raggiungevano a malapena il suo enorme pancione.

La folla di studenti davanti a lui aumentò, accompagnato da borbottii eccitati e carichi di tensione.

"Primo anno, seguitemi!" Ripeté sorridendo. Albus non gli chiese se sapesse qualcosa di quei Dissennatori, e camminò col sorriso stampato in volto, un po' confuso e un po' felice di stare lì.

Il Mezzogigante condusse gli alunni in una riva di terra battuta al Lago Nero, che rifletteva una magnifica mezza luna.

"Non vi preoccupate per i bauli, li troverete a scuola. Il primo giorno, per tradizione, ci si va in barca a scuola, ma da quest'anno ci si arriva in scopa!"

"Cosa? " Un elevato, agitato mormorio si levò dalla riva del lago.

"Ma non sappiamo volare!" Dissero alcuni ragazzi, sorpresi e stupiti.

"Oh, non ce ne sarà bisogno!" Rispose Hagrid ridendo. Fece schioccare le sue dita a forma di salsicce per ben due volte.

Dal nulla spuntarono centinaia di scope, le Nimbus 2012, vecchie di cinque anni.

"Salite, su, salite!" Li incoraggiò.

Tutti gli alunni si guardarono, accigliati, le fronti aggrottate, e dopo qualche secondo, che avrebbero potuto essere minuti, si misero in sella alla scopa più vicina. Automaticamente, ogni scopa iniziò a volare, dirette al castello. Non c'era bisogno di aggrapparsi al manico; forse c'era qualche incantesimo di equilibrio, pensò Al, i capelli tutti sparpagliati dalla forza del vento. La vista era di una bellezza unica: il lago nero illuminato da una luna più luminosa che mai, e lì, in fondo al lago, in cima ad una montagna, un enorme castello, con le finestre che rispecchiavano le tacite stelle. Ogni tanto le scope scendevano toccando delicatamente l'acqua: era una sensazione fantastica. Albus avrebbe potuto giurare di aver visto un piccolo tentacolo fuoriuscire dall'acqua nerastra.

Dopo una dozzina di minuti, le scope si diressero in un'immensa distesa di un prato umido e luccicante al lato del castello, lasciando gli alunni soddisfatti del volo verso Hogwarts.

"Ah, un arrivo ad Hogwarts con molto... stile!" Esclamò Patrick Finnigan mentre guardava le scope sparire nell'oscurità.

Una volta scesi tutti dalle Nimbus, e una volta sistemati in un unico gruppo davanti ad Hagrid, camminarono su un sentiero molto stretto per qualche minuto; poi arrivarono davanti a un enorme portone di quercia. Hagrid bussò fortemente e la porta si spalancò: apparve una strega, i capelli color topo con infilato un cerchietto rosa, come il vestito che indossava, era bassa, aveva una faccia pallida da rospo con qualche ruga ed un sorriso a trentasei denti. Albus la guardò cercando di trattenere un sorriso.

Al Potter: non tutto finisceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora