Neteyam's pov:
Mi sembrava di essere tornati ai primi giorni. L'ansia prima di incontrarla. Il cuore a mille appena vedevo la sua figura in lontananza. La voce tremante appena poggiava lo sguardo su di me.
Mi incamminai nervosamente a riva. E ovviamente lei era già lì. "Dove mi porti stasera?" ero davvero curioso. Magari sarebbe diventato il nostro posto. "Vedrai. Ora chiama il tuo Ikran." intanto si alzò, si avvicinò a me alzandosi sulle punte e mi baciò.
La odiai perché posò le labbra sulle mie ma non continuò a baciarmi e si staccò subito.
La guardai male e lei si mise a ridere. Poi feci quello che mi aveva chiesto e appena arrivò il mio Ikran, lo accarezzai mentre lei cercava di salire. Era in evidente difficoltà.
Mi piegai, le affettati le gambe, e finì letteralmente sulla mia spalla. Mi alzai e lei si sedette in sella.
Poi mi porse la mano e con uno slancio, mi misi dietro di lei.
Si collegò. Era delicata in ogni piccola cosa che faceva o toccava. Mi incollai a lei, sia per averla più vicina a me ma anche perché avevo paura che ci avrebbe portati alla morte. E non parlavo solo di me e lei. Ma anche del mio amico.
"Tseya, vai piano per favore. Non mi va di morire oggi." la supplicai e lei ridacchiò. Partimmo e stranamente non stava guidando malissimo.
"Non potevi fare così anche stamattina?!" non ce l'avrei fatta con questa ragazza. Mi stava facendo impazzire, in tutti i sensi.
"No, dovevo farti stare attaccato a me." la vidi sorridere.
Intanto guardavo la luna. Era bella come sempre, riuscii a vedere anche quelle piccole zone ombrate e dei piccoli cerchi al suo interno.
Intravidi gli occhi smeraldo di Tseya. Rimasi incantato a guardarli mentre riflettevano la luna. Due diamanti in uno. La strinsi di più e appoggiai il mento sulla sua spalla. "Quando arriviamo?" sussurrai.
"Tranquillo, ci siamo quasi." mise una mano sulla mia. Poi la tolse per riportarla vicino al punto di connessione dell'Ikran, per potersi tenere.
Tutt'un tratto scendemmo in picchiata. Mi allarmai, ma subito dopo rallentò e ci poggiammo a terra.
Riaprii gli occhi, che avevo chiuso per l'ansia. "Questo potevi evitarlo" dissi quasi senza respirare. "Mi piace farti spaventare. Dai scendi" disse per poi tirarmi dietro di lei.
Le caddi addosso. "Anche questa era una cosa che potevi evitare" mi misi a ridere. Oggi era più buffa del solito.
Si alzò e mi prese per mano. Poi iniziò a correre finché non si bloccò. Arrivammo nel posto più bello che avessi mai visto. C'era una piccola cascata e una vasca, dove si raggruppava l'acqua. C'erano delle pietre che andavano via via dentro la vasca, formando degli scalini.
Poi c'erano molti alberi, giganteschi. Noi ci trovavamo sotto il tronco di un albero, che formava un grande arco sulle nostre teste.
"Allora, che ne pensi?" mi chiese con un sorriso stampato in faccia. Si guardò introrno entusiasta, e poi posò lo sguardo sul mio, quasi saltellando per la gioia. "È stupendo! Ma come fai a conoscerlo?"
"Stavo cercando un posto dove poter stare da sola. E mi sono imbattuta in questa meraviglia. Siccome non ci avevo mai portato nessuno, ho deciso di portarci te. Ritieniti fortunato ad essere la mia persona preferita."
"Anche tu sei la mia persona preferita." dissi avvicinandomi a lei e accarezzandole la guancia.
Poi la tirai per entrare nella vasca. Scendendo gli scalini, sentivo l'acqua, che non era affatto fredda. Anzi, era calda, ed era piacevole. Così presi Tseya dai fianchi e la sollevai.
La presi in braccio e strinse le gambe attorno al mio bacino. Entrai definitivamente in acqua, che mi arrivava al petto.
Tseya sporse la testa all'indietro, bagnandosi i lunghi capelli.
Quando si rialzò, mi guardò negli occhi e le sorrisi pensando che fosse la ragazza più bella che avessi incontrato. Le arruffai i capelli. Mi fece una pernacchia che trovai tenera.
Senza avvertirla, la lanciai in aria, e quando cadde, mi schizzò l'acqua in faccia. Mi strofinai gli occhi per l'acqua.
Quando risalì, prese aria. Mi guardò male e io risi. "Sei davvero tenera quando fai la parte dell'arrabbiata, lo sai?" dissi arrivinandomi a lei, che come previsto non ci toccava.
La ripresi in braccio, così che potesse stare tranquilla senza cercare di tenersi a galla.
"Sei uno stronzo." mi schizzò un po' di acqua in faccia. La guardai male e lei si mise a ridere. La fissai ancora serio, poi mi misi a ridere anche io.
Questa ragazza aveva il potere di riuscire a farti stare sempre bene. Anche se stesse morendo, riuscirebbe a farti ridere.
Solo dopo mi accorsi che prese a baciarmi, tenendomi il viso con le mani. Non la respinsi, avevo bisogno della sua vicinanza. In sottofondo c'era il rumore della cascata e la luce della luna e degli alberi ci illuminava.
Chiusi gli occhi, viaggiando in un altro mondo. Poi tornai alla realtà. Tornai dalla mia ragazza. In realtà non erano gli alberi a illuminarmi, ma era la MIA luna a illuminare tutto.
Mi illuminava fuori e dentro, e lo faceva senza fare rumore, senza farsi sentire.
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I think i'm in love with you // Neteyam & Tseya
RomanceEra tutto tranquillo, come sempre d'altronde, quando all'improvviso... Oh scusate, non posso scrivere qui il contenuto della mia storia. Però prometto che vi piacerà tanto. Io sono Tseya e ho 15 anni. Abito nel villaggio dei Metkayina da sempre ins...