CAPITOLO 28

222 14 6
                                    

Neteyam's pov:

Ci nascondemmo in una di quelle alghe a forma di foglia. Prendemmo aria, poi Tseya si affrettò a parlare "Hanno preso le tue sorelle! Anche Kanari e Tsireya. Lo'ak ha provato a liberarle, ma è stato catturato anche lui! Dobbiamo andare a liberarli!"

"Vabene, dobbiamo aspettare il momento giusto però. Mio padre sta andando alla nave del popolo del cielo." iniziai "Miles gli ha detto che se fosse andato da solo, avrebbe liberato tutti gli altri." finii in tempo, quando sentimmo il verso di un Tulkun e ci girammo di scatto. Presi velocemente il mio Ilu e Tseya si aggrappò a me.

"Payakan!" urlò Tseya, e quasi mi stordì nell'urlarmi nell'orecchio. "Hai il tuo pugnale? È il nostro momento." le dissi. La vidi fare un cenno con la testa. Partii più velocemente che potessi e mi immersi in acqua.

Quando arrivammo vicino alla nave, feci saltare l'Ilu e corremmo verso gli altri per liberarli.

Tseya liberò Kiri e Kanari. Liberai Tsireya e Tuk, poi dissi a Tsireya di portarle via. "Allora, chi è il grande guerriero?" dissi ironicamente a Lo'ak, cercando di liberarlo. "Oh, andiamo Bro!" disse lui scherzando.

Iniziai ad andare verso Tseya per andarcene, ma Lo'ak andò dall'altra parte.

Lo guardai non capendo e lui mi rispose "Dobbiamo liberare Spider! Andiamo bro!" cercò di convincermi. Non ne ero molto sicuro, ma andai verso di lui, che stava già prendendo un fucile dal corpo ormai senza vita di un uomo.

"No ragazzi, non andate! Non è una buona idea. Torniamo. Se ne occuperanno i nostri genitori." disse Tseya, bloccandomi dal braccio.

"Tseya, è un nostro amico. È nostro fratello praticamente, ci siamo cresciuti con lui, sin dalla nascita. Non possiamo lasciarlo!" rispose Lo'ak. Io rimasi fermo, con le sue mani ancora aggrappate al braccio.

Lo guardò ancora per un momento, poi si girò a guardare il mare e vide il popolo che combatteva. "Sbrighiamoci." disse sicura, così iniziammo a correre verso il centro della nave. Incontrammo alcuni uomini, ma non ci volle molto a metterli fuori gioco. Io e Tseya li uccidemmo uno ad uno, con il pugnale, mentre Lo'ak cercò di utilizzare il fucile.

Mi scontrai contro un umano, ma poi mi resi conto che era la persona che stavamo cercando. "Spider! Ti abbiamo trovato finalmente! Forza, dobbiamo andarcene." disse mio fratello.

Lui era legato a Spider molto più di me, quindi lo capii per averci costretti ad andare a salvarlo. Anche se avevo sempre provato un po' di gelosia verso il loro legame, perché era meglio di quello tra me e Lo'ak. "E lei chi è?" disse indicando Tseya, dopo aver abbracciato Lo'ak.

"La mia ragazza. Ora forza, dobbiamo andare via da qui!" gli risposi io. Vidi con la coda dell'occhio Tseya sorridere, poi iniziammo a correre, seguendo Spider.

"Questo è l'unico luogo da dove poter uscire. Forza, saltiamo." disse quest'ultimo, ma appena finì la frase, qualcuno iniziò a sparare nella nostra direzione. Lo'ak provò a sparare e il fucile quasi gli cadde di mano. Lo guardai male ripensando a quando mi aveva detto che nostro padre gli aveva insegnato a usarlo.

"Dà a me! State dietro." glielo presi di mano e iniziai a sparare all'uomo che ci stava attaccando. Era un na'vi, ma non era uno di noi. Era un avatar, uno di quei "na'vi" creati in laboratorio, come mio padre.

Altri uomini del cielo lo affiancarono. Riuscii a sparare a due di loro e ucciderli. "Andate, andate!" urlai, continuando a sparare.

Lo'ak e Spider si buttarona dal ponte, finendo in acqua. Tseya rimase dietro di me. "Dovevi saltare anche tu! Perché sei ancora qua? Non voglio che ti faccia male!" dissi, quasi urlando. "Non ti lascio da solo" rispose convinta.

"Beh, ora devi andare, non posso rischiare che tu ti ferisca" sparai l'ultimo colpo e lanciai il fucile. Velocemente la presi dai fianchi e mi gettai in acqua, con lei addosso.

Sentii un dolore fortissimo al petto e l'aria iniziò a mancarmi. "Ce l'abbiamo fatta! Ce l'abbiamo fatta bro!" sentii Lo'ak e Spider urlare di gioia. Tseya di staccò da me e si girò a guardarmi. "Cazzo" disse seria. "Ragazzi, sono ferito!" sussurrai, tenendomi con le mani il petto. Vidi il sangue scorrere nell'acqua.

Poi vidi Tsireya avvicinarsi, in sella a un Ilu. "Ragazzi salite" disse, quasi tranquilla. "Lo'ak, aiutami!" urlò Tseya, che stava cercando di tirarmi verso l'Ilu. Cercai di nuotare, ma tutte le mie forze stavano abbandonando il corpo.

Lo'ak si avvicinò e mi mise in sella all'Ilu. Si aggrapparono tutti a questo e partimmo. Gli occhi si stavano chiudendo, era impossibile tenerli aperti.

"Net, resisti!" urlò Tseya, ma la sua voce stava iniziando a diventare più bassa. E lo sapevo che era solo una mia sensazione. Presto avrei abbandonato la mia bellissima luna, contro la mia volontà.Ormai era inevitabile da pensare.

Arrivammo vicino ad uno scoglio, dove intravidi le figure dei miei genitori. "Papà aiutaci! Neteyam è ferito!" urlò Lo'ak. "Attenti alla testa" disse mio padre, con una strana voce. Aveva paura.

E l'avevo anche io. Cosa sarebbe successo se fossi morto? Sarei finito con Eywa e tutte le altre anime? Chiusi gli occhi per colpa di una fitta al petto.

Sarebbe finito tutto, e non mancava molto. O forse era già tutto finito.

***************************
Ok, non potete capire il mio stato mentale. Non ce la faccio psicologicamente, ma ho tante idee per i prossimi capitoli.

Non posso spoilerare, ma potreste odiarmi come potreste amarmi.

Questo non c'entra con la storia, state vedendo Sanremo? Io si, ma non ho ascoltato tutte le canzoni perché l'ho iniziato tardi.

Domani non so se riuscirò a scrivere e quindi a pubblicare, perché ho da fare tutto il giorno, devo fare i compiti anche io perché ho scuola e, non meno importante, DEVO VEDERE SANREMO💃💃💃💃

Ok la smetto, spero solo non mi odiate nei prossimi capitoli.

Ciao cuori💕🥹

I think i'm in love with you // Neteyam & TseyaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora