Si susseguono scambi di battute tipiche di chi si conosce per la prima volta.
Le voci delle mie madri.
E, ovviamente, la voce profonda e orecchiabile – ma al tempo stesso insopportabile di un ragazzo che già mi sta sulle cosiddette.
«È un piacere fare la vostra conoscenza. Io sono Miles Alexander Mallard, il nuovo vicino.»
Sono ancora nascosta dietro al divano ma il suo timbro australiano echeggia tra le mura della nostra sala e mi arriva ai timpani con facilità.
La giraffa sta parlando animatamente con le mie madri, le quali sembrano già ammaliate dalla sua piccola recita. Con loro si comporta civilmente e in modo gentile, con me, invece, ha fatto lo stronzo. Ma se pensa di poter prendere per i fornelli la mia famiglia, si sbaglia alla grande.
«E questa bellissima bambina come si chiama?» lo sento dire rivolto a mia figlia, con una vocina da idiota che di solito si usa con i cani.
In quel momento capisco che è arrivato il momento di smettere di nascondermi e affrontare il nemico.
«Questa bellissima bambina ha un nome che tu non puoi sapere. Solo le persone fidate possono conoscere il nome meraviglioso che ho dato a mia figlia.»
Miles ha la fronte aggrottata. Guarda prima Mackenzie, poi me. «Tua figlia?»
«Esatto.» sorrido orgogliosa.
Le mie mamme, intanto, ci guardano confuse, domandandosi probabilmente perché ci parliamo in quel modo. Ancora non sanno che razza di idiota è il nostro caro nuovo vicino.
«Cioè, tu mi stai dicendo che questa piccola e stupenda creatura è uscita da te?»
Ma sentilo!
Mia figlia mi tira la maglia, così sposto lo sguardo su di lei.
«Mamma, tu e Mis vi conoscete?» domanda con gli occhioni verdi pieni di curiosità.
Mi viene da ridere per il modo in cui pronuncia il nome del biondino, perché non riesce a dirlo bene.
«Purtroppo sì, tesoro.»
«Stella!» mamma I mi lancia un'occhiata. «Non fare la maleducata.»
«Io?!»
Miles ride. «Allora, signore, è stato un piacere fare la vostra conoscenza. Ora però devo proprio andare, ho delle cose da sistemare.»
«Perché non vieni a cena da noi, stasera? Immagino che tra gli scatoloni e il resto non avrai tanto tempo per cucinarti un pasto come si deve.» mamma Vega decide di tradire la mia fiducia, porgendo quell'invito a Miles.
«Oh, lei è molto gentile, davvero! Sarebbe un piacere cenare con voi, ma non vorrei disturbare...»
Lo sento parlare e penso solo una cosa: falso, falso, falso.
Vega ovviamente ci casca. «Dammi pure del tu, caro! Io sono Vega Mills, lei è mia moglie Ivory, questa bambina bellissima è nostra nipote Mackenzie e quella maleducata è nostra figlia, Stella. E non ci disturbi affatto! Insisto, stasera cenerai con noi.»
Maleducata? Io?
Miles fa un inchino teatrale. «Grazie per l'invito, Vega. Sarò da voi per le otto.» sorride.
Non appena il vicino se ne va, lancio un urletto furioso e sbatto i piedi per terra. «Mamma! Come ti è venuto in mente di invitarlo a cena da noi?!»
«Uno: smettila di fare la ragazzina viziata, non è un buon esempio per Mackenzie. Due: le persone educate fanno questo e altro.»
«Bene. Cenate voi con quello lì, allora. Io e Mackenzie mangeremo qualcosa fuori.»
«Sì! Pizza!» esclama la piccola.
«Non dire sciocchezze, Stella. Voi due cenerete qui. Mi spieghi perché ce l'hai così tanto con quel povero ragazzo? È gentile e pure affascinante. Non capisco perché tanto astio nei suoi confronti.»
«Gentile?! Quello è un mostro, mamma! Ha finto di essere un cliente qualsiasi e invece pensa un po'? È il nipote di Alfred! Quindi non è solo uno stronzo, ma è anche il mio capo!»
«Tu mi stai dicendo che ti sei permessa di trattare in quel modo il tuo nuovo capo?!» interviene Ivory.
«Cosa ti salta in mente, Stella? Non puoi trattare così l'uomo per cui lavori. Vuoi forse venire licenziata?» esclama Vega.
«Avete sentito cosa vi ho appena detto, almeno? Ha finto di essere un cliente! Vi rendete conto?»
«Posso accettare che non ti stia simpatico, capita a volte con le persone che ancora non conosciamo del tutto, ma non accetto che tu faccia la ragazzina quando c'è il tuo capo davanti. Non puoi rischiare di perdere il lavoro, Stella. Lo sai benissimo.»
Fortunatamente Mackenzie è andata a guardare i cartoni e non sta ascoltando la conversazione.
«Lo so» sospiro. «Ma cosa dovrei fare? Abbassare la testa e sopportare quel pallone gonfiato?»
«Nessuno dice che devi abbassare la testa, tesoro. Devi semplicemente cercare di tenere a bada il tuo carattere esplosivo e andare d'accordo con lui. Devi farlo per Mackenzie.»
Sospiro. «Okay. Ci proverò.»
Avvilita, raggiungo il divano e faccio l'unica cosa in grado di farmi sentire meglio: stringere mia figlia tra le mie braccia.
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𝐕𝐢𝐜𝐢𝐧𝐢 𝐝𝐢 𝐜𝐮𝐨𝐫𝐞
ChickLit«Pensi davvero che solo perché sei alto quanto una giraffa e hai gli occhi di due colori diversi io possa essere attratta da te?» «Non lo penso. Lo so e basta.» Stella Mills è una una madre single ventiquattrenne, che si destreggia quotidianamente t...