Capitolo 16.

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Vestito nero aderente; tacchi bassi ma eleganti.
Ombretto color pesca e oro sulle palpebre, rossetto sulle labbra e capelli ondulati grazie alla piastra regalatomi dalle mie madri l'ultimo Natale.

La me sedicenne sarebbe felice di vedermi adesso.

Là me ventiquattrenne, invece, è ancora un po' sorpresa.
O forse sarebbe meglio dire turbata.

È il compleanno di Ashley e la mia amica ha organizzato una festa in un locale a cui non metto piede da almeno cinque anni.

Sono le nove di sera quando ricevo una sua chiamata per avvertirmi che è fuori dal mio vialetto ad aspettarmi.
Infilo tutto il necessario nello borsetta, prendo il suo regalo e scendo le scale cercando di non fare troppo rumore, per non svegliare Mackenzie.

In salotto ci sono le mie madri, che non appena mi vedono, mi riempiono di complimenti.

«Divertiti stasera, tesoro. E mi raccomando, non allontanarti da Ashley!»

«Sì, mamma. Ti ricordo che sono una donna adulta, non sono una ragazzina.»

«Per me sarai sempre quella bambina con le treccine che piangeva perché voleva lo zucchero filato.»

«Mamma!»

Il rumore del clacson mi fa capire che devo darmi una mossa, così saluto velocemente le due donne ed esco di casa, salutando con una stretta calorosa la mia amica, subito dopo essere salita sulla sua panda rosa.

«Questa sera ci divertiremo come matte!» esclama la bionda.

«Sì» sorrido guardandola. «Non vedo l'ora.»



•••


L'ampia sala è adornata da divanetti in pelle nera, un bar ben rifornito e tanta, troppa gente che si balla e si diverte.

Ad aspettarci ci sono degli amici di Ash, tra cui alcune amiche in comune.

Sul tavolo intorno al quale siamo riuniti, noto già qualche bicchiere vuoto.
Ashley fa segno con la testa ad un cameriere, il quale annuisce e poco dopo arriva da noi con un vassoio ricolmo di shottini.

Ahsley porta il suo bicchiere in aria.
«A me, che questi venticinque anni non diventino troppo in fretta ventisei. Ringrazio tutti voi per essere venuti al mio compleanno.»

Faccio un brindisi di gruppo e beviamo.
L'alcol mi attraversa la gola, facendomi strizzare gli occhi per il bruciore, che fortunatamente dura brevi istanti.

Nei minuti successivi ingerisco un altro shottino, partecipando ad una storia che la bionda vuole postare sui social.

Raggiungo la pista con Ash, ballando e ridendo come due ragazzine ubriache, ben presto però la mia amica viene catturata da un bel ragazzo, e ovviamente non ci pensa due volte a ballare con lui.

Faccio per andare a sedermi, quando sento qualcuno toccarmi la spalla.

Mi giro di scatto, per poco lanciando un urlo per lo spavento.

«Scusami, non volevo spaventarti.» ridacchia l'uomo davanti a me. «Ti va di ballare?»

Ha i capelli rasati e due iridi marroni, delle labbra sottili e un naso dritto e adatto alla forma del suo viso.
Sembra apposto.
Non mi sembra ubriaco o altro, così decido di accettare, senza però lasciarmi toccare.

𝐕𝐢𝐜𝐢𝐧𝐢 𝐝𝐢 𝐜𝐮𝐨𝐫𝐞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora