Capitolo 25.

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La giornata passa tra clienti dispotici e macchie di caffè riverse sul tavolo, in attesa di essere pulite.

Il sole illumina ancora la città quando vado a cambiarmi. Scambio qualche chiacchiera con Athena, la quale si è presentata al lavoro con un nuovo look: un caschetto di capelli dalla sfumatura viola.

Stiamo ancora parlando quando mi arriva un messaggio.

Mi basta leggere il nome di James sullo schermo per rimettere via il cellulare con uno sbuffo.

«Tutto bene?» mi chiede lei, notando il mio cambio d'umore.

Annuisco semplicemente.

«Sembri pensierosa.» nota.

«Secondo te sono troppo espressiva?»

La mia domanda la fa sorridere.

«Cavolo se lo sei...» ridacchia. «Quando qualcosa ti dà fastidio, te lo si legge subito in faccia.»

«Non è assolutamente ve-»

Mi blocco non appena sentiamo il frastuono che proviene dalla sala.

Ci guardiamo confuse, presumendo che sia uno dei soliti clienti rompiscatole, ma quando il rumore non cessa e sentiamo la voce di Miles farsi acuta, usciamo entrambe di fretta per vedere cosa sta succedendo.

Il cuore prende a martellarmi in gola, non appena vedo Miles spingere James fuori dal locale.

«Te ne devi andare.» sibila il biondo.

«Devo parlare con Stella!»

«Non me ne frega un cazzo di cosa devi fare, non ti voglio nel mio locale.»

«Non puoi impedirmi di parlare con lei!»

«Ah, no? E mandarti all'ospedale, invece, posso?»

«Ma cosa sta succedendo?» borbotta Athena, visibilmente confusa.

Mi avvicino ai due ragazzi; Miles punta le sue iridi sulla mia figura e percepisco il suo nervosismo. James sembra triste. So che si sente in colpa, ma non riesco a vederlo per quello che era prima.

«Stella, ci penso io.» mormora Miles.

«Non serve» cerco di sorridere per rassicurarlo. «Questa questione riguarda me. Nessun altro.»

«Sei sicura?»

Annuisco. «Sì, devo farlo.»

Esco dal locale insieme a James, il quale inizia subito a tartassarmi di scuse. Non lo ascolto nemmeno.

«James» lo blocco. «Non sono pronta. Lo so, lo so che sei dispiaciuto, ma avresti dovuto dirmi la verità subito. Non riesco a perdonarti, non adesso.»

«Vuoi davvero eliminarmi dalla tua vita come se niente fosse? Non dormo la notte, Stella!»

«Ti piacevo davvero, almeno?» domando d'un tratto. «O ti sentivi solo in colpa?»

«Stella...»

«Rispondi.»

«Ho bisogno del tuo perdono, Stella.»

«E io ho bisogno di tempo.»

Sento dei passi alle mie spalle. Il viso di James si contrae in una smorfia. Non mi serve girarmi per sapere che Miles ci ha raggiunti.

«Tutto bene?» è la sua voce a porgermi quella domanda.

Mi volto per guardarlo, annuendo.

«Vuoi che lo prenda a pugni?»

𝐕𝐢𝐜𝐢𝐧𝐢 𝐝𝐢 𝐜𝐮𝐨𝐫𝐞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora