Capitolo 17.

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«E così sono riuscita a fare la maratona, d'altronde, dopo tutti i mesi passati ad allenarmi...»

Sto ascoltando o almeno ci provo – data la musica ad altro volume – il discorso di Victoria, un'amica di Ashley, la quale ci sta mostrando una foto della gara, ma sono talmente stanca che per poco non mi addormento sulla spalla della mia amica, seduta accanto a me.

Non sono più abituata a passare la notte in piedi, ubriaca e per di più in un locale con la musica sparata a tutto volume.
La me adolescente mi prenderebbe a sberle.
E si vergognerebbe della me adulta.

Sento la mia amica bionda scuotermi.

«Vieni con me in bagno? Devo fare pipì.»

«Certo. Scappa anche a me.»

Il bagno fortunatamente non è troppo pieno. Entriamo insieme, e mentre Ashley si chiuda per prima dietro la porta arrugginita e piena di varie scritte, io mi guardo allo specchio.

Ho il trucco leggermente sbavato e gli occhi socchiusi. L'alcol mi circola in corpo e mi fa sentire più leggera, perfino un po' intontita.

Nonostante lo stato di beatudine, però, non riesco a non pensare a Mackenzie.

E se stesse avendo uno dei suoi incubi? Magari ha bisogno di me e io sono qui a divertirmi...

«Tutto bene?» la voce di Ashley mi fa tornare alla realtà.

Non mi ero nemmeno accorta che fosse uscita.

«Sto pensando a Mackenzie...»

«No, non farlo» sembra pregarmi con lo sguardo. Come se da un momento all'altro potessi rovinarle la serata. Come faccio sempre. Questo lei non me lo direbbe mai, ma so di essere una pessima amica. «Lo so cosa stai pensando: "che sei una pessima madre, che non dovresti essere qui, ecc..." ma ti sbagli. Sei una madre meravigliosa, Stella. Metti sempre tua figlia al primo posto, a volte dimenticando perfino le tue esigenze. Ma anche tu hai bisogno di divertiti ogni tanto. Ogni genitore ne ha il diritto. Lasciare una sera a casa i propri figli per svagarsi non significa essere dei cattivi genitori, anzi.»

«Lo so. Hai ragione. È che non sono abituata... ormai non sono più la Stella di un tempo.»

«Ehi, guardami» mi alza il mento con due dita. «Ora fai la pipì, ti lavi le mani, metti da parte quel broncio e noi due torniamo dagli altri, passando le prossime ore a divertirci come delle matte, intesi? Domani mattina ci sveglieremo con i postumi della sbornia, ma ne verrà la pena. Fallo per me, okay? Per il mio compleanno.»

«Okay.» mi sforzo di sorridere. «Solo perché ti voglio troppo bene.»

Ci abbracciamo velocemente, poi faccio come mi ha detto.

Torniamo in pista più cariche di prima.
Balliamo come se fossimo una coppia. Le sue mani sui miei fianchi, le mie sulle sue spalle.

«Miles ci sta guardando.» mi sussurra all'orecchio.

Non so perché, eppure... quella frase mi provoca un piccolo brivido e riesce a farmi sorridere.

Faccio per girarmi, ma Ashley mi blocca.

«Aspetta» dice. «Stuzzichiamolo un po'.»

Mi basta guardare il suo sorrisetto malizioso per capire cosa intende. Poco dopo, infatti, non appena parte una canzone latina da discoteca, Ashley mi fa piegare davanti a lei e mi incita a ballarle addosso.

Il pensiero del suo sguardo addosso mi accompagna in ogni mio movimento.

Mi muovo sensualmente, ancheggiando i fianchi sul corpo snello della mia amica.

𝐕𝐢𝐜𝐢𝐧𝐢 𝐝𝐢 𝐜𝐮𝐨𝐫𝐞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora