Un forte aroma di caffè mi stuzzica i sensi, portando i miei occhi ad aprirsi.
Batto più volte le palpebre per mettere meglio a fuoco l'ambiente che mi circonda. Dalla finestra filtrano diversi raggi che mi costringono a portarmi una mano davanti al viso per alleviare il dolore agli occhi.
E alla testa, soprattutto.
Mi sento più addormentata che altro.
«Buongiorno, fata.»
Sussulto all'istante.
Levo la mano dal viso, guardo dritto davanti a me e per poco non lancio un urlo quando intravedo la figura inconfondibile di Miles Alexander Mallard.«Cosa...»
«Ti ho portato una tazza di caffè, fette biscottate e un aspirina. Dovrebbero bastarti per rimetterti in sesto.»
Lo guardo allibita.
«Miles?»
«Sì?»
Mi guardo intorno.
Le pareti blu notte, i poster di band sconosciute, una foto di Miles con quelli che presumo siano i suoi genitori...«Cosa diavolo ci faccio nella tua stanza?!»
Una risatina gli fa vibrare il petto.
Lascia il tutto sul comodino accanto al letto nel quale a quanto pare ho passato la notte e rimane in piedi davanti a me, confondendomi con quei ciuffi biondi bagnati e l'odore di bagnoschiuma così forte da inebriarmi i sensi.«Non dirmi che ti sei già dimenticata della notte di passione che abbiamo avuto...»
Sgrano gli occhi. «Cosa?!»
«Sto scherzando, Mills. Calmati.» ridacchia. Io invece lo guardo impassibile. «Stanotte ti sei addormentata sulla mia spalla, non mi sembrava il caso di svegliare le tue madri, così ho pensato di lasciarti dormire qui.»
«Che gentiluomo!» esclamo ironica. «Non potevi semplicemente svegliarmi? Volevi solo una scusa per avermi nel tuo letto, immagino.»
«Sei fuori strada, fatina. Non mi servono certi trucchetti per avere una donna nel mio letto. Pensi che non abbia provato a svegliarti? Certo che l'ho fatto. E indovina un po'? Mi hai esplicitamente detto "lasciami stare, voglio dormire!" come una bambina di cinque anni e ti sei riaddormentata subito dopo. Cosa avrei dovuto fare? Lasciarti in giardino?»
«No, grazie. Non sono un cane.»
«No, infatti. Sei solo una vecchia zitella che ama rompere i coglio-»
«Penso proprio che berrò questo caffe!» esclamo interrompendolo. «Sperando non sia avvelenato.»
«La tua anima è già avvelenata, non mi serve drogarti il caffè.»
Questo stronzo ha sempre la risposta pronta su tutto.
«Sei tu che mi avveleni l'anima, idiota.» borbotto.
«La prossima volta ti lascio dormire direttamente sul marciapiede, così vediamo se in quel caso avrai un opinione più alta del sottoscritto.»
Rimane a fissarmi mentre mangiucchio la colazione che mi ha gentilmente offerto.
Non oso immaginare in che condizioni sono in questo momento. Quando mi sveglio la mattina ho sempre due occhiaie profonde e la mia faccia è imbarazzante, è strano infatti che Miles non abbia ancora fatto battute al riguardo.
«Non ci sarà una prossima volta.» preciso. «Ieri sera mi sono lasciata andare, ma non ci tengo a ritrovarmi mezza ubriaca su un taxi con te, non di nuovo.»

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𝐕𝐢𝐜𝐢𝐧𝐢 𝐝𝐢 𝐜𝐮𝐨𝐫𝐞
ChickLit«Pensi davvero che solo perché sei alto quanto una giraffa e hai gli occhi di due colori diversi io possa essere attratta da te?» «Non lo penso. Lo so e basta.» Stella Mills è una una madre single ventiquattrenne, che si destreggia quotidianamente t...