Se la sera precedente Miles Mallard si è lasciato andare a frasi fuori dalla sua portata, il mattino successivo sembra essere tornato lo stesso stronzo di sempre.
Continua a riprendermi per errori di poco conto, perfino per una goccia d'acqua fatta cadere da un cliente.
«Stella, il pavimento non si pulisce da solo.»
È più acido del solito.
E questo è dire tanto.«Non si vede nemmeno...» cerco di non sbuffare. «Ora vado.»
Cerco di stargli alla larga; ogni volta che sto servendo un tavolo e lui si avvicina, faccio il prima possibile per allontanarmi.
Mi rintano nello spogliatoio con la scusa di dover andare in bagno.
Mi siedo un attimo e faccio un respiro profondo.
È insopportabile quel ragazzo.
Decido di dare un'occhiata al cellulare prima di tornare dagli altri e sullo schermo appare un messaggio da parte di James e uno da parte di Ashley.
Ieri non ho risposto alla sua chiamata e mi sono completamente dimenticata di mandargli almeno un messaggio.
Mi sento subito in colpa, ma non ho molto tempo per lasciarmi andare a quelle emozioni poco positive, perché delle nocche battono contro la porta in maniera distratta, dandomi giusto il tempo di alzarmi, prima che quest'ultima viene aperta rivelando la figura alta e infuriata di Miles.
«Dovresti almeno aspettare prima di aprire, potevo essere nuda.»
Lui mi lancia un'occhiataccia. «E invece eri al cellulare. Mentre di là i clienti aspettano di essere serviti.»
«Stavo solo controllando l'ora!» sbotto. «Posso respirare qualche minuto o continuerai a starmi addosso finché non finisco il mio turno?»
«Rilassati, Stella. Tanto non sarai costretta a vedermi ancora per molto.»
Si richiude la porta alle spalle e lo sento allontanati a passi svelti.
Cosa intende?
Quando torno nella sala di modeste dimensioni ma arredata con colori caldi e vivaci, vedo che in realtà non c'è praticamente nessuno.
Tutti i clienti stanno mangiando o bevendo qualcosa e nessuno ha lo sguardo alzato verso di noi, o sembra voler ordinare qualcosa.
Athena mi passa accanto, diretta a cambiarsi per poter andare a casa. Mentre mi supera, mi sussurra velocemente all'orecchio: «Miles stava litigando con qualcuno al telefono, prima».
Forse non ce l'ha con me.
È proprio così con tutti.Quando finalmente posso andarmene e non dover vedere più la sua faccia da schiaffi, la giraffa lunatica decide di fermarsi davanti alla porta d'uscita, con le braccia incrociate al petto e lo sguardo giocoso.
Le cose sono due: o assume qualche droga, o è veramente lunatico.
«Devo andare. Potresti spostarti?» non nascondo il mio tono inacidito.
«Ti sto solo mettendo alla prova, Mills.»
Inarco un sopracciglio. «Facendo cosa? Impedendomi di andare da mia figlia?»
«Non fare la melodrammatica, oggi è Venerdì, tua figlia rimane a scuola più a lungo.»
«E tu come fai a saperlo?!»
Lui trattiene un sorrisetto. «Lo so e basta.»
«Lasciamo stare, non ho tempo da perdere. Sono abituata a sentieri dire sciocchezze, Mallard. Come sempre, d'altronde. Dici mai qualcosa di sincero?»

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𝐕𝐢𝐜𝐢𝐧𝐢 𝐝𝐢 𝐜𝐮𝐨𝐫𝐞
ChickLit«Pensi davvero che solo perché sei alto quanto una giraffa e hai gli occhi di due colori diversi io possa essere attratta da te?» «Non lo penso. Lo so e basta.» Stella Mills è una una madre single ventiquattrenne, che si destreggia quotidianamente t...