Capitolo 14.

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«Stella, sicura di stare bene? Mi sembri distratta.»

La voce di James mi riporta alla realtà.
Stavamo discutendo su alcune cose prive di troppa importanza, quando la mia mente mi ha assorbita totalmente a sé e non sono stata più in grado di sentire quello che mi stava dicendo il ragazzo che ho davanti.

Osservo lui, poi i fiori posati accanto a me.
Siamo seduti su una panchina, in un parcheggio pieno di marmocchi e genitori stressati.

Mackenzie sta facendo i compiti con una sua amichetta e dovrei andare a prenderla tra circa un'ora.

«Sì, scusami. Sono solo un po' nervosa.»

«È successo qualcosa di cui vorresti parlare?»

«Problemi al lavoro, niente di importante.» liquido il discorso con un gesto della mano.

«A proposito, come si comporta con te Miles?»

«Uhm... è uno stronzo come lo è con il resto della popolazione. Perché?»

«Mi sembrava che steste discutendo, prima.»

«Niente che valga la pena menzionare. Con lui è sempre una discussione continua. Succede, quando sei viziato e superficiale.»

Lo noto sorridere. «Non lo sopporti proprio.»

«Per niente.»

Come potrei sopportarlo? È arrogante e presuntuoso. E non importa se a volte è talmente idiota da farmi ridere, rimane comunque insopportabile.
Con quel sorrisetto fastidioso poi...

«Eppure...» inizia la frase ma non la termina, come se volesse aspettare il mio invito a farlo.

«Eppure?»

«Ho visto il modo in cui ti guardava prima, quando ti stavo aspettando fuori dal bar.»

«James... fidati: Miles Mallard non mi guarda in nessun modo.»

«Ti mangia con gli occhi, Stella.»

Mi irrigidisco. «Non perdiamo tempo ad affrontare discorsi privi di fondamento, per favore. Ne avevamo già parlato, mi sembra.»

Lui annuisce. «Scusami, non volevo fare la figura del ragazzo geloso. Dico solo quello che ho visto.»

Ragazzo.

Lo guardo con incertezza e lui lo nota.

Sorride gentilmente. «Tranquilla, so che non siamo una coppia. Non ancora.»

«Ti dispiace se iniziamo ad avviarci? Tra poco devo prendere Mackenzie.»

«Posso darti un passaggio?»

«Non serve, grazie. Ho bisogno di camminare e schiarirmi un po' le idee.»

«Come vuoi» non insiste. Si avvicina per baciarmi e io non mi ritraggo. «Ci sentiamo domani, okay?»

Annuisco. «A domani.»




•••



Ascoltare Lana del Rey durante una giornata piovosa e con l'umore a terra non è esattamente la scelta migliore da fare se vuoi migliorare il tuo umore.

Dopo aver salutato James, il cielo ha iniziato a scurirsi e dai nuvoloni grigi è scesa della pioggerella leggera.

La musica mi rimbomba nelle orecchie, mentre oltrepasso l'ennesimo semaforo e arrivo finalmente fuori dal vialetto degli Evans, i genitori della amichetta di Mackenzie.

Mi basta vedere mia figlia per tornare a sorridere.

Nel momento in cui corre ad abbracciarmi, il resto del mondo svanisce.

𝐕𝐢𝐜𝐢𝐧𝐢 𝐝𝐢 𝐜𝐮𝐨𝐫𝐞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora