«Alfred aveva bisogno di me solo per i primi giorni durante la sua assenza, poi sarebbe dovuta subentrare mia cugina. E la mia idea era quella: fermarmi per poco tempo, distrarmi e poi tornare alla mie responsabilità. Ma non appena ti ho vista... sono rimasto. Ho parlato a mia cugina e lei era più che felice di non doversi occupare del locale. Se sono rimasto, Stella, è solo per te. E rimarrei anche ora, se non dovessi tornare per aiutare i miei genitori.»
«Miles, io... non so cosa dire.»
«Non devi dire niente. Promettimi solo che ti lascerai andare, che metterai da parte la paura e permetterai al tuo cuore di innamorarti di nuovo.»
«Non voglio soffrire ancora.»
Sento gli occhi umidi, deve notarlo anche lui perché mi stringe nuovamente a sé.
«Fa parte della vita, piccola. Soffrire, stare male... ma poi si guarisce. Anche se non del tutto. Ma non esiste solo la sofferenza, sai? Devi aprirti, non permettere al passato di offuscare il resto. Io sono qui, ora, e ti sto aprendo il mio cuore. Tu mi piaci, Stella, tanto. Passiamo questi ultimi giorni insieme. Lascia che ti mostri cosa vuol dire vivere di nuovo, superare il passato e provare dei sentimenti.»
«Ci proverò,» sorrido nonostante qualche lacrima mi stia offuscando la vista. «Te lo prometto. E Miles...»
Mi guarda con dolcezza. «Sì?»
«Anche tu mi piaci, tanto.»
Ci guardiamo negli occhi; le sue iridi eterocrome si perdono nelle mie.
Miles mi accarezza la guancia, mentre le mie dita fredde passano attraverso i suoi ciuffi biondi e morbidi.
Il mio sguardo ricade sulla sua bocca, rosea e carnosa. E lo stesso fa il suo.
Ci guardiamo a lungo; occhi e labbra.
Finché non mettiamo finalmente da parte tutto: la paura, il rancore... tutto, per far avvicinare i nostri visi, fiato contro fiato, mani strette le une alle altre, per far combaciare le nostre labbra.Dei brividi piacevoli mi risalgono lungo la schiena, nel preciso istante in cui le nostre lingue si toccano, dando vita ad una gara di movimenti sconnessi e bisognosi.
Ci stacchiamo dopo non so nemmeno quanto, minuti interi, ore. Al momento vedo solo lui.
Tutto il resto svanisce.
Non ricordavo nemmeno che in aereoporto ci fossero Ashley e Athena. Me ne ricordo solo quando le sento emettere un urletto di approvazione, nel momento in cui vedono le mie labbra unite a quelle di Miles.
«Finalmente!» esclama Ashley.
«Direi che i due piccioncini hanno bisogno di stare da soli... Ash, andiamo!» Athena la prende per mano e la trascina via.
Non appena rimaniamo soli, scoppiamo a ridere.
Un'ora più tardi siamo a casa mia.
Immersi nell'oscurità.
Accendo le luci e quando mi volto trovo gli occhi di Miles fissi su di me, luminosi come mai prima d'ora.«Finalmente posso fare questi questo.»
«Questo, cosa?»
Senza aggiungere altro, Miles mi prende alla sprovvista prendendomi tra le sue braccia. Rido sonoramente mentre sale le scale, con me in braccio.
«La sua camera, madame?» sussurra con tono sensuale.
«Quella a destra, sir.»
Miles apre la porta con un piede e una volta dentro, mi appoggia sul letto.
Le nostre labbra si scontrano ancora.
Il mio cuore batte all'impazzata.Erano anni che non mi sentivo così.
Nessuno, dopo Zachary, era mai riuscito a farmi provare queste cose.

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𝐕𝐢𝐜𝐢𝐧𝐢 𝐝𝐢 𝐜𝐮𝐨𝐫𝐞
Chick-Lit«Pensi davvero che solo perché sei alto quanto una giraffa e hai gli occhi di due colori diversi io possa essere attratta da te?» «Non lo penso. Lo so e basta.» Stella Mills è una una madre single ventiquattrenne, che si destreggia quotidianamente t...