Capitolo 24.

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I giorni seguenti passano tra cioccolate calde preparate da Vega e una me triste che non ha la forza e la voglia di uscire di casa.

Non sono andata al lavoro.

Non ho sentito Miles in questi giorni.

Ho avvisato Athena. E lei ha avvisato lui.

So che il mio comportamento è sbagliato; lo so benissimo. Potrei anche venire licenziata, ma sono stati giorni difficili e il pensiero di affrontarlo dopo quel bacio... mi fa tremare le gambe.

Non sono poi così forte, alla fine dei conti.

Io e Miles non ci sopportiamo, se quella sera mi ha baciata, è stato sicuramente perché gli facevo pena.

Non può esserci altra spiegazione.

«Tesoro, devi reagire. Devi farlo per te stessa e per tua figlia, i bambini lo sentono quando le persone accanto a loro stanno male.»

«Lo so, mamma. Ho solo bisogno di qualche giorno... non voglio fare niente ora, solo starmene sotto le coperte e riposare.»

È bastato loro vedermi tornare a casa la mattina seguente per capire che qualcosa non andava.

«Ivory e Mackenzie torneranno tra qualche ora, che ne dici nel frattempo di guardarci un film e mangiarci un bel gelato?» propone.

Sorrido appena. «Certo.»

Mia madre si sdraia accanto a me; scegliamo una commedia romantica da guardare sul computer e non appena il film finisce, lei ne approfitta per tirare ancora fuori il discorso.
Sa di James, sa tutto.
Secondo lei devo andare avanti e nonostante lui abbia sbagliato a non dirmi prima la verità, anche lui era un ragazzino. Come lo eravamo io e Zachary.

Ma ora non riesco a perdonarlo, non riesco a non pensare al fatto di aver avuto al mio fianco colui che ha rovinato la mia vita, senza nemmeno saperlo.

Non sono pronta.



•••



È notte fonda quando il cellulare prende a vibrare incessantemente sul comodino, costringendomi ad aprire gli occhi con fatica.

Borbottando, lo afferro e vedo che Miles mi sta chiamando.

Il cuore mi batte all'impazzata; quel cretino la deve smettere di disturbarmi in piena notte.
Mi fa pensare al peggio, ma per come ho imparato a conoscerlo, scommetto che ora si trova fuori dalla mia porta.

Fuori pioviggina e tira un leggero venticello. Mi alzo per chiudere la finestra e controllo che mia figlia stia dormendo tranquilla.

Non rispondo alla chiamata e apro i suoi messaggi.

Smettila di ignorarmi. – 02:30

Non puoi fare come Cenerentola e scappare via, era solo un bacio, Stella. – 02:31

"Era solo un bacio" ecco quello che pensa.

Per me non è così, nonostante abbia cercato con tutt'a me stessa di eliminare questo pensiero, so che non è così, ed è proprio per questo che spengo il cellulare e mi rimetto sotto le coperte, nonostante il sonno fatichi ormai a tornare.




•••



Tornare al lavoro la mattina seguente mi mette in agitazione. Non so Miles cosa potrebbe dirmi; non so se ha avvertito Alfred del mio comportamento.

Ogni pensiero, ogni paranoia, sparisce nel momento in cui metto piede dentro il locale e lo vedo parlare animatamente con una ragazza dai lunghi capelli neri.

𝐕𝐢𝐜𝐢𝐧𝐢 𝐝𝐢 𝐜𝐮𝐨𝐫𝐞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora