Trascorrere una giornata intera tra shopping e giri in centro città con le mie madri e mia figlia, era proprio quello che mi serviva per liberare un po' la mente e distrarmi dai troppi pensieri.
Ordino un gelato alla fragola e mi siedo in un tavolino insieme a loro, notando subito i loro occhi illuminarsi non appena notano qualcosa alle mie spalle.
Non dò troppa importanza alla cosa e aiuto Mackenzie a pulirsi le labbra sporche di gelato al cioccolato, ma una sensazione pesante allo stomaco non mi fa stare propriamente tranquilla.
È come se sapessi che...
«Vega, Ivory, che piacere vedervi.»
Ed eccola.
La sua voce.Nell'ultima settimana tra noi le cose sono state... ambigue. Non saprei come altro definirle.
Il momento prima battibecchiamo e ci lanciamo sguardi omicidi, quello dopo ridiamo come due scemi per battute squallide.Alfred ha chiamato qualche giorno fa. Tornerà tra tre settimane, e Miles farà il suo ritorno nella sua città, lasciando questo posto.
«Mis!» esclama mia figlia, tutta contenta.
«Miles, caro! Che bello vederti, prendi anche tu un gelato? Perché non ti siedi con noi?!»
Lancio un'occhiataccia a Vega, che finge di non vedermi.
Miles riceve una telefonata proprio in quel momento, ma non risponde.
La sua voce sembra esitante. «Grazie per l'invito, mi farebbe piacere unirmi a voi, purtroppo, però, sono di fretta: devo comprare delle cose per il nostro bar, zio Alfred è molto esigente.» ridacchia tuttavia.
«Per il bar? Perché non ti fai aiutare da Stella?» mia madre non aspetta nemmeno una mia risposta; con un sorrisetto troppo evidente sul viso ancora giovane, decide di trattarmi come una ragazzina. «Cara, vai con lui.»
La trucido lo sguardo. «Mamma, magari Miles non ha bisogno del mio aiuto...» dico a denti stretti.
«In realtà due mani in più fanno sempre comodo.» ribatte la sua voce roca.
«Ecco! Visto, Stella? Vai con lui.»
«Mackenzie non vuole stare senza di me.» mi impunto.
Peccato che mia figlia sia troppo occupata a mangiare il suo gelato e colorare il libretto con le illustrazioni che le ho comprato prima, per prestare attenzione a noi.
«Può venire con noi, ovviamente. Può sempre aiutarci per la scelta della pittura.» esclama il biondo.
«Pittura?»
Lui non dice niente, si limita a rifilarmi un'occhiolino.
«Non so... dovrei vedere James più tardi.»
Noto il sorriso sul viso di Miles affievolirsi. Aggrotta la fronte, guardandomi quasi in malo modo. «Tranquilla, non sei costretta a venire con me. Ci vediamo domani al lavoro, Stella.» usa un tono pacato, non arrabbiato o offeso, il che contrasta con la sua espressione accigliata. Marca il mio nome come se volesse imprimervi sopra più significato.
Le mie madri mi stanno guardando male.
Ma che cavolo...
«Non dovevate vedervi per cena?» esclama Ivory a gran voce.
Cosa vogliono fare esattamente?
Non mi piace essere messa alle strette.Miles ha già salutato le mie madri e mia figlia e si sta già allontanando quando – costretta dall'insistenza delle mie madri – mi tocca alzarmi e raggiungerlo.

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𝐕𝐢𝐜𝐢𝐧𝐢 𝐝𝐢 𝐜𝐮𝐨𝐫𝐞
ChickLit«Pensi davvero che solo perché sei alto quanto una giraffa e hai gli occhi di due colori diversi io possa essere attratta da te?» «Non lo penso. Lo so e basta.» Stella Mills è una una madre single ventiquattrenne, che si destreggia quotidianamente t...