Non serve a nulla
nascondere i propri disagi.
Niente è un danno.
«Dove devo andare?» La mia voce era impastata dalle lacrime. Non volevo partire... non di nuovo.
«Signorina Keenan, la prossima destinazione è più accogliente di Brooklin. Prepara il costume, perché farà tanto caldo.» Il solito uomo in ghingheri - ormai era l'unico conoscente che mi fosse rimasto al fianco - tentò di rallegrarmi con le sue battute carine, ma niente riusciva a togliermi dalla testa il fatto che non avevo una madre. Avevo perso il mio esempio... come potevo sorridere per delle cose stupide che venivano dette?
L'uomo mi prese il volto tra le mani. «Aylin, a Kira non piacerebbe vederti così e lo sai.» Non pronunciava mai il nome di "mia madre", ma quando lo fece quella volta, catturò la mia attenzione, perché sì, lei detestava la tristezza e la malinconia. «Fai come ti ha insegnato lei: quando le cose sembrano andare male, guarda verso la luna e sorridi. Ti darà la sua luce, che si trasformerà in speranza, e tu non ti spegnerai.» Mi rammentò successivamente. Il ricordo della passione di mia madre voleva farmi piangere, ma presi alla lettera le parole dell'uomo, quindi asciugai le lacrime agli occhi e sospirai. Era giorno - l'uomo non voleva mai volare di notte - e la luna era talmente chiara che si fondeva quasi con le nuvole. La guardai per un momento, le sorrisi, e poi guardai l'uomo, determinata. «Il costume è già pronto.»
Lui annuì, soddisfatto del mio cambiamento d'umore. «Abu-Dhabi ti sta aspettando.»
Come una volpe alla riscossa, passo da un lato all'altro della cucina, sperando di non fare rumori troppo forti che possano svegliarlo. Temo il momento in cui varcherà la soglia della stanza.
Prendo il tagliere, poi recupero un recipiente, poi ancora un coltello... non riesco a trovare pace.
Sto cercando di capire cosa preparare per la colazione, ma la verità è che non lo so neanche io. L'idea più banale è quella di tagliare un po' di cioccolata, e fare dei pancake con le gocce di cioccolato oppure una cioccolata calda, ma sono troppo indecisa.
La verità è che vorrei avere la mente occupata da tante altre cose, nessuna delle quali dovrebbero riguardare un ragazzo dai capelli castano cenere e due occhi di colori diversi, ma non riesco a farne a meno. La mia testa è stata completamente stregata da quel ragazzo, ed ora ogni cosa sembra girare attorno a lui... dannato Koray.
In un lampo di genio, cambio completamente i programmi, versando lo zucchero e l'uovo nel recipiente e, man mano che mescolo gli ingredienti, aggiungo il latte, la farina e il lievito per dolci. Continuo a mescolare, fino ad arrivare all'aggiungere un po' di cacao amaro.
Metto il composto nel forno preriscaldato, e passo alla preparazione del ripieno. Sciolgo un po' di cioccolato a bagnomaria, monto la panna, e unisco i due composti, lasciando da parte un po' del primo. Prendo anche i pistacchi, sbriciolandoli.
Nel mentre la base continua la cottura, pulisco tutto il porcile fatto sul piano cottura e sul bancone da colazione.
Koray dorme ancora, meglio così.
Non riesco a trovare il coraggio di parlargli, o anche solo di ritrovarmelo davanti... non dopo aver dormito come una volpe appisolata tra le sue braccia per tutta la notte.
Al termine della cottura, lascio raffreddare la semplice torta al cacao fuori dal forno, ed appena mi è possibile la stacco dal ruoto e la taglio a metà, come se fosse un panino da riempire. Mescolo un po' la panna al cioccolato fuso, e la spalmo all'interno della torta.
Finito il primo step, metto la chiusura della torta, ricoprendo di panna anche la parte superiore.
Infine, per dare un tocco di stile, faccio delle palline di solo cioccolato fuso sulla panna, decorando poi con la granella di pistacchio.
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Luna nei tuoi occhi
RomanceFin da piccola, Aylin è stata accompagnata da una strana abitudine: guardare la luna. Qualsiasi cosa succedesse durante la giornata, la luna sarebbe stata la risposta, la causa, o la spalla. Lei sa tutto, ed Aylin non ha bisogno di motivi per fidars...