35. ARTE

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Da un oggetto

può nascere un disegno.

Dal disegno,

può nascere una scultura.

Dalla scultura nasce l'arte.

Dall'arte nasce tutto.

«Un giorno me li farai vedere tutti questi disegni?» Mi chiese Mister Douglas, mentre attendevamo la partenza del nostro aereo, diretto in Spagna, esattamente a Oviedo, nelle Asturie.

Strinsi il quaderno contro il mio petto. «Non lo so. Tu ci sarai sempre, con me?»

«Certo che ci sarò. Mi piace starti accanto, ed è bello vederti fare quello che ti piace.» Mi rispose, quindi io mi rilassai, allentando un po' la presa.

«Va bene, allora. Quando farò un disegno degno di essere visto, te lo mostrerò.» Fissai la copertina, e quella coppia davanti alla luna mi sembrò quasi muoversi fino a baciarsi. L'ombra raffigurata era stupenda, così come la grande luna dietro di loro.

«Prima di andare nella mia vecchia casa, devo chiederti una cosa urgente, anche se non credo che tu sia d'accordo.» Mi avverte, mentre sfreccia con la Cross sulle strade ancora un po' ghiacciate. Ha cominciato di nuovo a nevicare, ma non cadono molti fiocchi.

Guardo la sua mano sulla mia, e poi guardo il suo volto rivolto verso di me, confusa.

«Se non mi dici quello che devi, non puoi sapere se sarò d'accordo o meno.» Rispondo, ovvia.

Sorride, consapevole della mia ragione. Spero di poter soddisfare qualsiasi cosa lui mi chieda. Per lui attraverserei mari e monti, pur di averlo al mio fianco.

«Non so come chiedertelo, perché sono convinto che non ti piacerà.»

Cosa sarà di così drastico da non piacermi? Per quanto mi riguarda, non sono una ragazza selettiva o antipatica.

«Non credo, ma se non chiedi non saprai mai la mia risposta.»

«Ma non so neanche cosa dire per non risultare prepotente.» Ribatte, ridacchiando.

«Prova a fare come se dovessi prendere uno sciroppo orribile.»

«Ovvero?» Assume un'espressione quasi schifata.

«Devi farlo tutto d'un colpo, senza pensarci.»

«E cosa c'entra con quello che devo dire?» È confuso, ma la risposta è semplice.

«Hai detto di non sapere come chiedere, quindi non pensarci e dici quello che vuoi tutto d'un fiato, quasi senza rendertene conto. È l'unico modo fattibile.»

Mi fissa per un momento, mentre poi riporta il suo sguardo alla strada. Sbaglio o sta andando verso casa nostra?

Lo sento fare un profondo respiro, e le sue parole successive mi colpiscono come un uragano.

«Devi darmi il tuo quaderno dei disegni.» Tira fuori in un secondo.

Lo guardo, scioccata. Come sarebbe a dire che devo dargli il mio album dei disegni? È l'unica cosa che custodisco con tremenda gelosia.

«Vedi, lo sapevo che sarei apparso come un prepotente.»

«Ehm... un pochino sì.» Ammetto, ridacchiando.

Non... di solito non dico di no alle richieste, perché chiedere una cosa per cortesia è un grosso gesto da ammirare.

Ma ora? Non so proprio come comportarmi.

Insomma, i miei disegni sono privati, perché ad ognuno ci ho affidato una descrizione che rappresenta anche me.

Racchiude i punti più nascosti del mio essere;

Luna nei tuoi occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora