Uɴᴏ~✿︎

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[Jisung POV]

-Jisung, sei stato adottato.-

Quelle parole improvvise iniziarono a rimbombarmi nella testa, davvero qualcuno mi aveva adottato?
Non avevo mai pensato che qualcuno avesse potuto portarmi a casa con sé, ormai ero grande e di solito i genitori sono in cerca di bambini piccoli da educare prima dello sviluppo.
Eppure qualcuno si era preso la briga di adottarmi, qualcuno che molto probabilmente, non sopportava i bambini piccoli e immaturi e che quindi preferiva qualcuno di più responsabile, qualcuno a cui non stare dietro tutto il giorno.

-Jisung, sei stato adottato.-
Madre Choi entrò nella stanza che condividevo con altri sette ragazzi dai 10 ai 14 anni. Io ero il più grande difatti ne avevo 14, e senza neanche bussare, lei aprì la porta per poi parlare e richiuderla subito dopo.
In un primo momento non capii bene di cosa stesse parlando, ma quando quella frase cominciò a rimbombarmi nella testa, scesi dal letto e mi diressi nel grande corridoio principale dell'istituto, dove solitamente i ragazzini che venivano adottati, dovevano recarsi per non essere puniti, per l'ultima volta, da madre Kim.

Scesi in fretta le scale. Pensai di aver perso troppo tempo a pensare cosa fare, scendere? Mi hanno adottato? A me?
Si queste cose, che probabilmente avevo pensato molto in fretta, ma nel mio cervello sembravano ore, un loop infinito con le stesse domande ripetersi fino allo svenimento.

Arrivai alla fine del corridoio e vidi madre Choi e madre Shin aspettarmi sull'uscio della porta con le loro solite vesti nere fasciarle la vita.
Madre Shin è sempre stata molto affezionata a me, forse più degli altri ragazzi dell'orfanotrofio e mi aiutava spesso, è stata proprio una mamma a tutti gli effetti nei miei confronti.
Madre Choi a stento la incrociavo per i corridoi o nella mensa, lei si occupava del lato est dell'edificio e io avevo la stanza nel lato ovest, forse per quello. Le poche volte che l'ho vista mi è sembrata molto severa, tranne che con due bambini: uno con i capelli neri molto scuri che aveva sempre un sorriso bellissimo colorargli il viso, Jaemin si chiamava se non ricordo male. L'altro ragazzo forse due anni più piccolo di me, invece, aveva anch'esso i capelli neri ma sorrideva poco, quasi mai, il suo nome era Jisung, si chiamava come me.

Quei due erano sempre incollati, forse erano fratelli? Nah, avevano tratti completamente diversi...
Forse erano solo amici? Molto probabile.
Dopo esser uscito da quel posto non gli ho più visti.

Camminai verso la grande porta e notai un sorriso malinconico bagnare il viso di madre Shin che solitamente sorrideva.
-Su Jisung, vai in sala, ti stanno aspettando- disse.
Vidi delle lacrime minacciare di uscire, così le presi la mano e le feci capire che volevo venisse con me, dopotutto le volevo molto bene ed era stata lei a crescermi e accudirmi per più di 14 anni.
Lei ricambiò la stretta e insieme ci dirigemmo in sala dove i miei nuovi genitori aspettavano.
Varcammo la soglia della porta e quello che vidi non era ciò che mi aspettavo.

Sulle sedie, nel salotto delle adozioni, non c'erano i due genitori che qualsiasi bambino si sarebbe aspettato, ma bensì due ragazze probabilmente sulla trentina. La più alta aveva i capelli marroni lunghi e gli occhi scuri, l'altra invece, era leggermente più bassa e i suoi capelli erano neri tranne le due ciocche frontali che erano di un rosa tendente al fucsia.
Vidi subito una leggera particolarità negli occhi di quest'ultima, infatti il suo occhio sinistro era leggermente più sopra dell'altro, forse era proprio quel piccolo particolare a donarle tale bellezza e raffinatezza.

Mi avvicinai a loro piano, accompagnato sempre da madre Shin dalla quale non avevo intenzione di staccarmi.
Mi sedetti sulla sedia difronte alle due giovani donne e fissai la più alta negli occhi un po' intimorito. Lei mi sorrise dolcemente e mi salutò con la mano.
-Ciao Jisung, io sono Yuna- mi porse la mano ma io non ricambiai la stretta, almeno non prima di vedere madre Shin incitarmi nello stringere la mano alla ragazza. Lo feci dopo poco ancora un po' esitante ma alla fine le nostre mani si toccano. Io sorrisi piano al dolce contatto con lei e poi abbassai lo sguardo imbarazzato. Con la coda dell'occhio vidi l'altra ragazza sorridere alla mia scenata, che imbarazzo...
-Io invece sono Yeji, Jisung, piacere.- disse lei dopo essere riuscita ad attirare il mio sguardo su di lei. La sua mano la strinsi sensa pensarci due volte, forse per evitare qualche altra figura di merda.

Madre Shin che nel mentre continuava a inzuppare fazzolettini di lacrime, spiegò alle due donne tutto ciò che poteva servire su di me, ad esempio allergie, preferenze e bisogni importanti.
Dopo una mezz'ora abbondante, la riunione per l'adozione giunse al termine e madre Shin propose alle due ragazze una settimana di prova. Se il mio comportamento sarebbe stato di loro gradimento allora avrebbero firmato il modulo per lo stato al contrario invece mi avrebbero riportato all'orfanotrofio.

Uscii da quel cancello accompagnato dalle ragazze. Mi voltai in dietro e vidi madre Shin con la fronte poggiata sulla spalla di madre Choi, in lacrime. A quella visione, il lieve sorriso che si era formato sulle mie labbra in precedenza, si spense immediatamente.
Le mandai un bacio volante accennando il sorriso più malinconico che avessi mai fatto. Lei fece finta di prendere il mio bacio e se lo portò al cuore anche lei sorridendo.

Mi voltai e mentalmente dissi addio a quell'edificio che per 14 anni mi aveva ospitato.

[•••]

Ciao a tutti, questo è il primo capitolo della mia nuova minsung.
Spero possa interessarvi<3

~Fantasminho

𝐎𝐛𝐬𝐞𝐬𝐬𝐞𝐝 𝐰𝐢𝐭𝐡 𝐋𝐞𝐞 𝐌𝐢𝐧𝐡𝐨 - ꪑﺃꪀᦓꪊꪀᧁ❦︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora