Dɪᴄɪᴀssᴇᴛᴛᴇ~🂱

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[Minho POV]

Erano quasi le 20:00 e Jisung non era ancora tornato.
Stupido dire che non mi stavo preoccupando.
Non mi aveva mandato un messaggio, un avviso, niente di niente.

Come torna a casa, glie ne dico quattro.
Se torna...
Oh cazzo.

Passai altri dieci minuti ad aspettare un suo messaggio, o che finalmente arrivasse, ma non successe.
Ero da solo a casa, perché le mamme erano andate a fare compere.
Mi avvicinai alla porta d'ingresso, mi misi le scarpe e proprio mentre stavo per prendere il giubbotto dall'appendiabiti, sentii la porta aprirsi.
Da quest'ultima entrò la piccola figura di Jisung.

I miei occhi si spalancarono e come mi guardò negli occhi gli urlai contro.

-MA DI PUÒ SAPERE DOVE STRACAZZO ERI FINITO?!-

Jisung mi guardò confuso, quasi a dire "che cazzo vuole questo?" ma aveva ragione, mica sono sua madre, sono suo fratello.
Ero preoccupato però.

-H-ho detto a Yeji sarei arrivato più t-tardi...-
Disse confuso chiudendo la porta alle sue spalle.
Io mi avvicinai a lui, passo svelto e mi tuffai tra le sue braccia sprofondando con il viso nella sua camicia.

Lui non si mosse da lì, rimase sorpreso dal mio abbraccio improvviso, ma ne avevo molto bisogno.

Strinsi le braccia attorno al suo cinto facendolo gemere dal dolore, e iniziai a strisciare la guancia sulla sua spalla, come fossi un gatto, facendolo rimanere ancora più confuso.

-Min... tutto bene?- chiese ricambiando finalmente l'abbraccio cominciando ad accarezzarmi la schiena con la mano destra.

Dopo qualche secondo parlai.
-Si Jis sto bene, ma non tornavi ed ero preoccupato... poi eri da solo con quel maniaco del postino...-

-Minho! Non è un maniaco, non lo conosci!- disse innervosito, che stupido che sono, forse l'avevo ferito parlando male di un suo amico.

Sono decisamente un coglione.

Jisung si stacco dall'abbraccio dandomi un ultima pacca sulla schiena.
-Minho, capisco che eri preoccupato, ma non devi temere nulla, sono responsabile, non mi serve il tuo aiuto, non ho dieci anni.- disse cercando di stare calmo, ma potei riconoscere una punta di nervosismo della sua voce.

Si sono proprio un cretino.

Si allontanò da me arrivando fino alle scale, salii i primi gradini e io vedendo la situazione che avevo creato, mi presi a ceffoni mentalmente, e lo seguii su per le scale.

-Jis, ti prego, non intendevo ferirti, però ti prego fermo...- dissi afferrando il suo polso.

-Minho forse tu hai bisogno di me, ma io non ho bisogno della tua sorveglianza.-
Disse liberandosi della mia presa, e in fretta e in furia salì le scale entrando in camera sua e sbattendo la porta rumorosamente.

Rimasi fermo mentre le sue parole continuavano a rimbalzarmi in testa.
Come cavolo avevo fatto a ferirlo così tanto?
Sono un mostro.

Lui non ha bisogno di me...
Vaffanculo, mi preoccupo sempre troppo.
Vaffanculo a me.

I miei pensieri autodistruttivi mi riportavano sempre nel passato, e nonostante tutto, continuavo a commettere gli stessi stupidi errori.
Ogni volta.

Succede sempre così.
Ti odio Minho.

[•••]

Secondo voi cosa è successo? 👀
LA CANZONE CHE VI HO MESSO SOPRA,
RAPPRESENTA AL 100% IL CAPITOLO.

Sempre keshi --> ♡

~FantasMinho

𝐎𝐛𝐬𝐞𝐬𝐬𝐞𝐝 𝐰𝐢𝐭𝐡 𝐋𝐞𝐞 𝐌𝐢𝐧𝐡𝐨 - ꪑﺃꪀᦓꪊꪀᧁ❦︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora