Uɴᴅɪᴄɪ~𖣔

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[Minho POV]

Era passato un giorno dopo la chiacchierata con Jisung e credo di essermene innamorato ancora di più.

Le sue parole furono bellissime e mi aprirono in un modo fantastico.
Per non parlare poi del suo abbraccio sicuro e confortante.
Aveva ragione, entrambi ci siamo comportati in modo poco consono (soprattutto io lo so), quindi adesso era il momento di ricominciare da zero, come se non ci conoscessimo, cosa impossibile perché io già ero innamorato di lui.

[•••]

-Minhoooo!!!!!- urlò Yuna dal piano di sotto. -Mi aiuti a cucinareee?!-
A quella frase i miei occhi si illuminarono di gioia così decisi di andare in cucina a dare una mano.

Uscii di camera e percorsi le scale incontrando Jisung tra di esse.
-Hey Ji buongiorno!- lo salutai.
Lo vidi un po' in imbarazzo salutarmi con la mano. -B-buongiorno!-
Sorrisi e continuai la mia strada.

-Mamma eccomi!-
Dissi entrando nella stanza.
-Minho, su vieni a darmi una mano!-
Mi avvicinai a lei e afferrai il grembiule dal mobiletto, indossandolo.

-Cosa prepariamo?- domandai curioso della pietanza da cucinare.
-Jisung mi ha chiesto di preparargli il sushi, ma da sola ci metterei un'eternità.- disse in uno sbuffando rammaricata.
-Tranquilla mami sai quanto amo cucinare.- ridacchiai dandole una piccola gomitata al braccio.
Lei sorrise.
-Certo, allora prendi dal mobile un po' di riso e mettilo nel bollitore.-
-Certo signora!- dissi per scherzare ma la ragazza accanto a me non la prese bene e mi diede una sberla.
-Ahia!!- sbraitai lanciandole un'occhiataccia
Lei ridacchiò per poi prendere dal frigo le alghe giapponesi.

Dopo un'oretta buona finimmo il nostro lavoro e lo sistemammo per bene sulla tavola apparecchiata.
Proprio qualche istante dopo Yeji arrivò a casa.

-Buongiorno a tutti!- disse spalancando la porta e facendo un ampio segno con il braccio.
-Ciao mammina- dissi facendole le labbra a cuoricino.
-Anche se continuerai a negarlo io lo so che tu sei piccolo- ridacchiò avvicinandosi a Yuna al quale diede un tenerissimo bacio a stampo.
Io sbuffai.
-Se lo dici tu...-

Yuna posiziono l'ultimo vassoio di sushi sulla tavola guardandosi intorno.
-Minho vai a chiamare Jisung da sopra?-
Disse guardando Yeji frugare nella sua borsa.
-Amore che cerchi?- disse dopo averla scrutata per un po'.
-Non trovo le chiavi della macchina...-
Disse grattandosi la nuca pensierosa.
Yuna si avvicinò all'altra ragazza e le si sedette accanto.
-Amore della mia vita...- disse guardando Yeji negli occhi.
-Ti amo, ma sei proprio sbadata...- disse con sguardo dolce e comprensivo.
Yeji la guardò confusa fin quando Yuna con la testa le fece cenno verso il tavolino.

-Ohhh- disse guardando in quella direzione.
-Grazie tesoro- disse ridacchiando alzandosi dal divano dandole un bacio sulla fronte.
Si avvicinò al tavolino dal quale prese le chiavi.
Yuna la guardò basita portandosi la mano sulla fronte.

Io che ero rimasto a guardare quella scena esilarante, finalmente decisi di andare a chiamare Jisung.

Salii le scale e bussai alla porta bianca due volte.
Non ricevetti risposta quindi bussai ancora.
Niente.
Provai ancora e ancora.
Niente, niente di niente.

Decisi di entrare senza consenso ma quello che trovai nella camera fece un buco troppo profondo nel mio cuore.

Jisung era seduto con le ginocchia al petto, sotto le coperte mentre il suo viso veniva rigato da lacrime bagnate.
La coperta lo copriva fin sopra i capelli lasciandoli scoperti solo i suoi occhietti irritati, il nasino rosso e la bocca serrata per non fare uscire nessun tipo di singhiozzo dalla sua gola. Tutto il resto era avvolto nell'accogliente cotone bianco.

Come mi vide, balzò dal letto lanciando la copertina via.
Con i polsi cercò di asciugarsi le lacrime che gli uscivano dagli occhietti, tiro su col naso e poi mi guardò negli occhi.
-M-mhino cosa v-vuoi dirmi?- disse agitato cercando di sorridere.

Io rimasi fermo sull'uscio della porta paralizzato.
-Min-minho...- cercò di spiegare.
Non finì di giustificarsi che io mi fiondai su di lui stringendolo in un forte abbraccio.

-J-jisung... perché piangi?- dissi mettendo una mano nei suoi capelli, facendogli così poggiare la testa sulla mia spalla, mentre con l'altra gli stringevo i fianchi.
-Minho... i-io...-
Dei singhiozzi iniziarono a sfuggirgli dalla gola.
Mi allontanai da lui di poco, giusto per vederlo negli occhi, ma mi assicurai di non scogliere l'abbraccio.
-Fa niente, quando ti calmerai allora me lo dirai...- gli presi il viso a coppa con le mani e gli rivolsi uno dei miei sorrisi più rassicuranti.
Il suo labbro iniziò a tremare e i suoi occhi divennero lucidi.
-M-minho!- urlò singhiozzando per poi tuffarsi nuovamente tra le mie braccia.
Da lì partì un pianto liberatorio da parte di Jisung.
Le sue lacrime non volevano saperne di cessare, ma non mi importava.
-Se piangere ti serve, non preoccuparti di farlo Jisung. Piangi quanto vuoi. Liberati.- Sussurrai al suo orecchio a bassa voce.

Lui dopo poco mi guardò di nuovo negli occhi.
-Jisung, stai meglio?- chiesi guardandolo negli occhi.

-Min... posso baciarti?- disse guardandomi con le lacrime agli occhi.

Io non risposi, anzi, poggiai le mie labbra delicatamente sulle sue iniziando a muoverle piano.
Lui ricambiò subito il bacio portando le sue mani sul mio petto.

Lo spinsi verso il muro stando attento a non farlo sbattere troppo forte e ricominciai a baciarlo cercando di esprimere più dolcezza possibile in un solo gesto.
Non aggiunsi la lingua per non rovinare quel bacio così delicato.
Iniziai a muovermi su di lui non aggiungendo una minima punta di piccante.

Dopo aver passato altri minuti a scambiarci saliva sentii la porta strisciare sul pavimento.

Di scatto mi staccai dal minore che rimase confuso dalle mie azioni.
-Jisung... dobbiamo andare a pranzare.- dissi distogliendo lo sguardo.
-Min- io...-
Non finì in tempo la frase perché uscii dalla stanza lasciandolo solo.

Scesi le scale il più in fretta possibile sperando di essermi solo immaginato il rumore della porta aprirsi.
Arrivai in cucina e vidi Yuna e Yeji sedute a tavola una accanto all'altra.
-Ma quanto ci avete mess- oh e Jisung dov'è?- chiese Yuna confusa.

Mi guardai in torno notando che Jisung non mi avesse seguito.
-S-sta arrivando.- risposi semplicemente.

Dopo poco Jisung si fece finalmente vivo.
Il pranzo iniziò e su di esso per la maggior parte del tempo regnò un silenzio imbarazzante.

-Se ci hanno visti giuro che...-

-Il vostro rapporto è migliorato?-

[•••]

La suspance..........
Non mi odiate vero?
No.

OVVIAMENTE IL CAPITOLO SUPER
IN RITARDO SCUSATEEEE

Scusa soprattutto a Hyunlixforever11 e a pHangoccioloMinhorca che in
questi giorni mi hanno supplicata per farmi aggiornare hahahah
SCUSATEMI!!!

Bene e con questo vi saluto, bye<3

FantasMinho~

𝐎𝐛𝐬𝐞𝐬𝐬𝐞𝐝 𝐰𝐢𝐭𝐡 𝐋𝐞𝐞 𝐌𝐢𝐧𝐡𝐨 - ꪑﺃꪀᦓꪊꪀᧁ❦︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora