Dɪᴇᴄɪ~✫

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[Jisung POV]

Le immagini di quella mattinata continuavano a tornarmi in mente.
Come era possibile essere così stronzi?

In fondo però, era anche colpa mia.
Se non avessi detto quella maledettissima frase all'inizio, tutto ciò non sarebbe mai successo.

Non nascondo però che mi è piaciuto...
Si mi è piaciuto.
Ma che ci potevo fare? Mica era controllabile come sensazione.

Mi alzai dal letto che occupavo ormai da troppi minuti e pensai cosa fare.
Decisi di scendere al piano di sotto e così feci, ma quando stavo per sedermi sul divano il campanello suonò.
Sbuffai e andai ad aprire la porta.
La figura del corriere mi fece ricordare dell'acquisto fatto pochi giorni prima.

-Oh, grazie mille!- dissi prendendo il pacco dalle mani del ragazzo di fronte a me.
-Di niente.- sorrise.
Rimanemmo li a fissarci per un po' di tempo.

Io fui il primo a distogliere lo sguardo imbarazzato.
-Oh mi scusi...- disse grattandosi la nuca.
-Non si preoccupi, è stata anche colpa mia-
Dissi sorridendo.
-Comunque... sono Hwang Hyunjin, piacere- pronunciò allungando una mano verso di me.
-Piacere, io sono Han Jisung dissi sorridendo. -Magari possiamo diventare amici, se ti va.-
-Certamente! Questo è il mio numero- disse uscendo dal marsupio giallo che aveva attorno al cinto, un bigliettino con su scritti dei numeri.
Me lo porse e io ringraziai.

-Bene allora ci sentiamo...- disse salutandomi e tornando sulla sua moto.
Lo guardai andare via, e dopo aver visto il suo veicolo svoltare da quella strada, chiusi la porta.

-Chi era?- chiese una voce da dietro di me.

Saltai in aria per lo spavento e quando vidi il ragazzo dai capelli castani sbucare da dietro l'angolo del corridoio mi tranquillizzai, più o meno.

-Il c-coriere...- dissi distogliendo lo sguardo.
-E c'era bisogno di parlargli così tanto?- mi chiese non credendo alla mia risposta.
-Siamo diventati... amici- dissi sorridendo lievemente incrociando lo sguardo del castano.
Lui ridacchiò e sorrise guardandomi.
-Okay~ disse girandosi e salendo le scale.

Divenni rosso e sorrisi come un ebete al pavimento.
Dopo aver perso altri minuti a fissarmi i piedi salii in camera mia e decisi di provare la gonna.

Strappai il cartone ed estrassi la stoffa.
I miei occhi brillarono e le mie guance si arrossarono.
-Wow che bella- dissi a me stesso tenendo l'indumento dal cinto e alzandolo d'innanzi ai miei occhi.

Mi infilai la gonna dopo aver perso tempo ad osservarla, e mi guardai.
-Oddio...- mi tappai la bocca con una mano e strizzai gli occhi.
Lanciai un piccolo gridolino soffocato e iniziai a saltellare e a girare su me stesso.

Preso dall'entusiasmo non mi accorsi che qualcuno aveva bussato alla porta.
Quando realizzai, sbarrai gli occhi e diventai rosso.
Mi avvicinai alla porta e lentamente la aprii di poco.
Con un occhio sbirciai fuori, e vidi il mio vicino di camera.
-Mh? Dimmi...- dissi non aprendo di più la porta.
-Stai bene? Ho sentito gridare- disse cercando di aprire di più la porta, ma io non glie lo permisi.
-Cazzo...-
-Come?- domandò confuso.
-O no niente! Non è successo nulla comunque, stai tranquillo hehe...- dissi impanicato.
-oh okay- sorrise -posso... entrare?-

Io inizialmente non risposi ma poi non ebbi altra scelta, perché vedendo i suoi occhi supplicanti non resistetti.
-S-si certo...- dissi aprendo la porta piano.
Non lo guardai in faccia, ma sentivo il suo sguardo a dosso.

-Che bella la gonna- disse dopo svariati minuti di silenzio.
Io arrossii -G-grazie...-
-Comunque... ti volevo chiedere scusa...-
Disse abbassando lo sguardo.

𝐎𝐛𝐬𝐞𝐬𝐬𝐞𝐝 𝐰𝐢𝐭𝐡 𝐋𝐞𝐞 𝐌𝐢𝐧𝐡𝐨 - ꪑﺃꪀᦓꪊꪀᧁ❦︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora