Cɪɴǫᴜᴇ~☂︎

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[Jisung POV]

Il pranzo procedette senza intoppi.
Io e Yuna parlammo molto.
Mi infastidì il fatto che Minho non spiccicò parola. Niente. Non disse niente di niente.
Negli attimi di silenzio che si creavano tra un discorso e l'altro, lo guardavo per vedere cosa stesse facendo.
Cercai di trovare un qualche segnale nei suoi occhi che mi facesse capire che era disinteressato alla conversazione, ma niente ogni volta che lo guardavo lui guardava me.
Inutile dire che ogni volta che stabilivo un contatto visivo con lui abbassavo lo sguardo e riprendevo a parlare con la ragazza accanto a me.
La mia ricerca fallì miseramente, e appunto, stette zitto per tutto il pranzo.

Come finimmo di mangiare aiutai Yuna a sparecchiare e salii in camera mia.
Mi tuffai sul letto e chiusi gli occhi.
Cercai di dormire ma dopo nemmeno un quarto d'ora sentii qualcuno bussare alla porta.
Mi sedetti incrociando le gambe e diedi il consenso di entrare.
Vidi la slanciata figura di Yeji scorgere dietro il legno bianco.
Entrò nella camera e si accovacciò alla mia sinistra sul letto.
Io mi voltai verso di lei e le sorrisi.

-Jisung- disse -dopo scendi con me? Devo sistemare il giardino sul retro e mi chiedevo se ti andasse di venire a darmi una mano.-
Semplicemente mi si illuminarono gli occhi.
Adoravo tutto ciò che mi metteva a contatto con la natura, e l'esempio più pratico era giardinaggio.
Ricordo che all'orfanotrofio madre Choi si occupava dei giardini e poche volte quando capitava mi sedevo sui gradini dell'ingresso ad osservarla. Mi sarebbe piaciuto darle una mano.
Volevo provare, come avrei potuto rifiutare una proposta del genere?
-S-si... mi piace molto...- balbettati.
Lei mi scostò le ciocche brune dagli occhi e mi accarezzo dolcemente la guancia.
-Okay Jisungie allora tra una mezz'ora scendi che iniziamo mh?- e detto questo si alzò dal materasso uscendo con un sorriso, non appena vide un mio cenno con la testa.

Mi tuffai all'indietro facendo sprofondare la nuca nel morbido cuscino.
Sospirai e decisi di dare un'occhiata ai miei acquisti su shein.
Che bello. Semplicemente bellissimo.
Avevo trovato tutti quei vestiti carini e pensavo potessero starmi bene.

Dopo una mezz'oretta scesi e mentre percorrevo le scale, ovviamente incontrai Minho.
Ma che cazzo! Abitava tra le scale?!
Com'è possibile che ogni volta che mi trovavo tra quei gradini, la sua figura mi appariva d'avanti?

Sobbalzai non appena ci incrociammo, e distolsi frettolosamente lo sguardo per puntandolo sulla rampa da percorrere.
Mi passò oltre facendo scontrare la sua spalla con la mia.
Io divenni rosso ma lui sembrò fregarsene e come biasimarlo, dopotutto ero io che arrossivo senza alcun senso.
Quando scomparve da quei gradini, scesi il più in fretta possibile e raggiunsi Yeji che ormai da chissà quanto stava aspettando. Non avevo proprio la percezione del tempo.

Il giardino del retro era davvero immenso.
L'erba era alta ma tagliata perfettamente e tutti i fiori erano disposti nelle aiuole per colore e per razza.
Sul muro bianco di marmo che si trovava dietro il palazzo era cresciuta una rampicante anch'essa perfetta e precisa.
Di albero ce n'era solo uno.
Era alto e massiccio, probabilmente una quercia, la si poteva riconoscere dalle foglie con il bordo ondulato, che in quel periodo però si stavano seccando.

Sinceramente non capivo cosa ci fosse da sistemare, sembrava tutto così perfetto e ordinato e non riuscivo davvero a trovare un piccolo difetto in quell'opera d'arte.
-Mh... ecco, posso sapere cosa c'è da fare? A me sembra tutto così... ordinato.-
Lei mi guardò è mi pizzicò la guanciotta che divenne rosea in seguito.
-Tesoro, c'è sempre qualcosa da fare.- sorrise porgendomi dei guanti di gomma. -Niente è perfetto, nemmeno questo giardino. Siamo noi che dobbiamo farlo sembrare speciale in qualche modo, prendendocene cura, ma non sarà mai precisissimo. Lo sembra ma non lo è.- disse accovacciandosi sull'asfalto, accanto ad una piccola aiuola, mantenendo il suo bel sorriso.
-Capito Jis? Nulla e perfetto e noi non possiamo fare niente per renderlo tale, perché la perfezione è una pretesa fatta da chi non sa accontentarsi delle cose semplici, fatte con piccoli gesti. Ricorda.- concluse prendendo un bastoncino di legno e conficcandolo nel terriccio umido per poi appiattirlo con la mano ricoperta dal guanto.

Io annuii sorridendo.
Caspita, parlava molto quella ragazza.
Mi accovacciai di fianco a lei e feci le sue stesse azioni.
Dopo più di un'ora e mezza, il giardino che prima pensavo fosse 'perfetto', era completamente cambiato.
Era anche più bello di prima.
Sospirai e io e Yeji ci dirigemmo in cucina.
Si erano fatte le 7:30 e Yuna non era in casa.

Yeji mi comunicò di dover tornare a lavoro dato che quel giorno aveva il turno di notte e non avrebbe nemmeno cenato con noi.
Uscì di casa subito dopo aver ricevuto un mio saluto.
Ero rimasto di nuovo, da solo a casa con Minho.
Il mio peggiore incubo.

[•••]

Cercherò di pubblicare di più :)

~FantasMinho

𝐎𝐛𝐬𝐞𝐬𝐬𝐞𝐝 𝐰𝐢𝐭𝐡 𝐋𝐞𝐞 𝐌𝐢𝐧𝐡𝐨 - ꪑﺃꪀᦓꪊꪀᧁ❦︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora