Sᴇɪ~☕︎

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[Jisung POV]

Mi distesi sull'enorme divano del salotto e tirai un sospiro.
Portai le mie mani sul viso coprendomi gli occhi e subito dopo lanciai le braccia all'indietro lasciandole, a peso morto, penzolanti dal bracciolo.
Alzai di poco il culo e portai le ginocchia verso il mio petto, per poi darmi una spinta e balzare in piedi sul pavimento di marmo.
Facevo sempre così all'orfanotrofio.

Rimasi fermo a pensare fissando il vuoto dinnanzi a me quando sentii il campanello.
Sperai con tutto me stesso fosse Yuna già tornata a casa ma le mie speranze ovviamente furono distrutte quando andai ad aprire e trovai un uomo col berretto giallo.
-Pacco per Han?-
Erano già arrivati i cosmetici?
Davano consegna il giorno dopo, strano.
-Sono io, grazie.- sorrisi e presi lo scatolone dalle mani del corriere.

Chiusi la porta salutandolo e mi recai zompettante e allegro in camera.
Mi sedetti sul materasso e aprii il pacco.
-Bellissimo!- esclamai prendendo tra le mani un lucidalabbra rosa confetto.
Il pacco conteneva due palette di ombretti, un matita nera, una scatola di lucidalabbra e una di rossetti. Un fondotinta e un correttore.
Quasi piansi per la felicità che stavo provando.

Mi alzai dal letto e sistemai ben in ordine i trucchi sulla scrivania usando anche le scatole di plastica trasparente dei lucidalabbra e dei rossetti.
Era davvero bellissimo.
Subito mi sedetti sulla sedia e iniziai a provare i miei acquisti usando la telecamera del cellulare per specchiarmi dato che lo specchio non lo avevo.
Sicuramente avrei chiesto a Yeji o a Yuna di comprarmene uno.

Orgoglioso del risultato finale decisi di scattarmi una foto da postare sul profilo instagram che avevo creato poco prima dato il tempo libero.
Feci le labbra a cuoricino e con la mano feci il due. Uscì uno scatto carino.
Sorrisi come un imbecille alla mia immagine riportata sullo schermo e senza perdere un secondo di più la postai.

Lanciai il cellulare sul letto e mi diressi verso la porta ma come feci per uscire sentii il dispositivo suonare.
Yuna~
Mi affrettai a rispondere e sentii la voce della ragazza.
-Jisung?-
-Hey... dimmi-
-Tesoro, in salotto ci sono le robe pulite, potresti metterle a posto? Non volevo disturbarti ma Minho proprio non vuole farlo- spiegò con una voce un po' sconsolata.
Sorrisi a quelle parole.
Che scemo che è.
-Certo, ci mancherebbe.- risposi velocemente. Come al solito persi troppo tempo a pensare.
-Grazie mille Jis, allora a dopo, tra un'oretta sono da voi-
-Ok, a dopo-
E chiusi la chiamata.

Una volta per tutte uscii dalla mia camera e mi diressi in salotto dove trovai due pile di panni.
La prima era più alta e tra tutte le maglie vidi anche delle gonne, quindi capii subito che quegli indumenti tutti colorati erano di Yuna e Yeji.
Presi le robe e stando attento a non far cadere nulla, salii lentamente le scale per raggiungere la loro camera.

Tornai al piano di sotto, dopo aver lasciato gli indumenti, per prendere gli altri.
C'erano robe solo nere.
Bè se mie non erano tutti quanti possiamo immaginare di chi fossero.
Le presi, trovando questa volta più comodità dato che la pila era più bassa, e tornai al piano di sopra.
Arrivato alla porta bianca, di fianco alla mia, con due colpi bussai aspettando di ricevere un permesso d'entrata, che però non arrivò.
Forse non è in camera...
Pensai. Quindi decisi di entrare lo stesso.
Aprii la porta scorrevole e d'innanzi a me vidi Minho seduto, sul secondo piano del letto, con le gambe incrociate e il cellulare in una mano.
Quando mi vide diventai rosso e lui alla visione di me imbarazzato (o per qualche altro strano motivo) rise lievemente.

-Ti stavo aspettando- disse buttando il cellulare sul materasso. Scese dal letto non usando nemmeno le scale e si infilò le mani nelle tasche del pantalone di tuta che indossava.
Io rimasi fermo come un cretino con quelle cazzo di robe in braccio e quando vidi Minho avvicinarsi di più a me ero sicuro fosse arrivata la mia fine.
Si fermò a pochi centimetri dal mio corpo e con il pollice e l'indice mi prese il mento.

Io ovviamente rimasi imbambolato a guardare quella meraviglia nei suoi occhi che non smetteva di brillare.
Non ricordo nemmeno se rimasi con la bocca aperta, ma conoscendomi, credo proprio di si.
Quel momento sembrò durare anni, anche se sono convinto non durò più di qualche istante.
Mi guardò dritto negli occhi e dopo pochissimi secondi alzò un sopracciglio, sbigottito.
Con il pollice dell'altra mano mi costrinse a chiudere un occhio.
Quando finalmente capii cosa stava succedendo, lo vidi sorridere maliziosamente.

-Ohh- sospirò. -Allora sei una principessa.-

Ma perché cazzo mi ero truccato?
Aveva visto il mio ombretto probabilmente, anzi, sicuramente.
Se mi trucco vuol dire che sono una principessa?
Io non lo sono.

Dopo altri istanti di silenzio mi si scollò di dosso e disse: -quindi mi hai portato le robe.-
Disse poggiando la spalla al muro.
Io annuii piano e glie le porsi ma lui indicò una sedia dove poggiarle.
Le lasciai lì e lui sorrise ancora una volta.
-Che principessa obbidiente- disse alzando un sopracciglio.
Io non risposi neanche, e mi diressi verso l'uscita.

Non feci in tempo a metter piede fuori dalla porta che lui mi afferrò il polso.

-Ma come? Te ne vai di già?-

𝐎𝐛𝐬𝐞𝐬𝐬𝐞𝐝 𝐰𝐢𝐭𝐡 𝐋𝐞𝐞 𝐌𝐢𝐧𝐡𝐨 - ꪑﺃꪀᦓꪊꪀᧁ❦︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora