Capitolo 4 - Gli orfani e i ragazzi per bene (Parte 4)

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- Ma naturalmente! Mi fa piacere che si integrino! Divertitevi, ragazzi, e senza alcool, eh! - disse e cominciò ad allontanarsi muovendosi come se avesse diciotto anni.

Tutto ciò che gli venne in mente fu di chiamare Justina per sorvegliarli, ma non gli rispose. Lasciò un messaggio disperato sulla sua segreteria telefonica.

Non appena Bartolomeo se ne andò, Nacho prese la mano di Jazmín e le offrì qualcosa da mangiare, mentre l'accompagnava verso il tavolo. Tacho vide immediatamente le loro intenzioni e volle seguirli, ma Thiago lo trattene insieme a Rama e chiese loro di Marianella.

Questo sconvolse Rama internamente, ma nascose il suo disagio e rispose gentilmente che, come aveva detto, preferiva restare a dormire. Thiago si sentì deluso e allo stesso tempo si rese conto di desiderare di vederla molto più di quanto pensasse. Questo offuscò intimamente Rama, ma dissimulò il suo disagio e rispose gentilmente che, come aveva detto, preferì rimanere a dormire. Thiago fu deluso, e allo stesso tempo avvertì che desiderava vederla molto più di quanto pensasse.

Marianella si fece tante illusioni con la festa. Si fece la doccia con la felicità disegnata sul viso. Provò il vestito e si emozionò vedendo quanto fosse bello. E alla fine tornò in sé, si disse che non l'avrebbe portata a niente di buono sognare uccelli colorati. E quindi si spogliò, si mise la sua lunga maglietta e si sdraiò. Ma ad Alelí non piacque affatto, non era disposta a far fallire i suoi piani, le costò tanto dare la spinta al fratello affinché si avvicinasse a lei; non accettò che Mar non ci fosse.

Data l'assenza di Mar, Rama era meno nervoso; si rilassò e iniziò persino a socializzare con Thiago e i suoi amici.

Thiago, invece, se ne stava lì seduto a pensare se fosse il caso o meno di andare a insistere con Mar.

Chi non se la stava passando affatto bene era Tacho. Non solo gli dava la nausea vedere quanto quel grosso guancione ci provasse con Jazmín, ma la cosa peggiore era che lei gli dava corda. Tacho si pentì di averci messo così tanto ad affrontare Jazmín; si era addormentato e ora il guancione lo batteva, ma non avrebbe avuto problemi ad affrontare quel riccone insopportabile per lei. L'unica cosa che gli serviva era una scusa e la scusa arrivò presto.

Notò come Nacho, mentre parlava di Punta New York con Jazmín, ammaliandola, stesse prendendo una bottiglia di vodka dal bar di Barto, e di nascosto la stava versando nel succo d'arancia; prese la brocca e ne versò due bicchieri, uno l'offrì a Jazmín. Era la scusa di cui Tacho aveva bisogno.

- Che fai? - disse in malo modo a Nacho, che lo guardò assorto per il tono con cui quel tizio osava parlargli.

- Scusa? - rispose Nacho, cercando di esprimere con questo termine «sai che sono Nachito Pérez Alzamendi figlio di Adolfo Pérez Alzamendi giudice della Nazione?».

- Cosa le dai da bere, bello? - rispose Tacho, ignorando l'intenzione nascosta dietro la risposta dell'altro.

- Ma cosa ti metti in mezzo, secco? - disse Nacho in tono prepotente.

Era un vigliacco, ma aveva più amici di Tacho. Sfidandolo e riaffermandosi davanti agli altri, offrì nuovamente il bicchiere a Jazmín, che era tesa e allo stesso tempo lusingata da quella disputa di cui era la figura centrale.

Tacho, allora, le afferrò con forza il braccio e prese il bicchiere.


- Ha 15 anni, non beve alcol. -


- Che ti prende, Tacho? - protestò Jazmín - Sono grande e faccio quello che voglio, ok? -


Casi Angeles - L'Isola di EudamonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora