Capito 10 - Parlare o tacere per sempre (Ultima parte)

10 2 0
                                    

Un'ora dopo, Cielo fu molto sorpresa di vederli entrambi, addormentati, distesi sul suo letto. L'immagine la commosse e volle immortalarla per sempre. Furtivamente, prese la sua macchina fotografica istantanea, vecchia ma ben curata. Cercò l'angolazione migliore e li fotografò. Il flash svegliò Nico, che sorrise alla sua vista. 

- Cielo... mi dispiace che abbiamo invaso la tua stanza. - sussurrò lui.

- Mi perdoni lei, per averla svegliata... - disse lei a voce bassissima. - Ma eravate così carini che volevo farvi una foto... -

Soffiò sulla foto per accelerarne lo sviluppo e li guardò.

- Gliel'avevo detto che l'avrebbe perdonata, visto? -

- Non so se mi ha perdonato. - disse Nico a voce molto bassa. - Ma è molto triste... Oggi ha incontrato sua madre. -

- Sì? E cosa è successo? -

- Gli è successo di tutto... L'ha vista, ha pianto, l'ha abbracciata, l'ha odiata, tutto insieme, Cielo... È esploso... e la prima cosa che ha fatto è stata venire a cercarti... Tu sei molto importante per lui. -

- E lui per me... - affermò lei, accarezzando Cristóbal mentre dormiva.

- Perché non ti ho incontrata prima? - si lamentò Nico.

- Vuole lasciarlo dormire qui? - si affrettò a cambiare discorso.

- Non ti dà fastidio? -

- Per niente. -

Lui la ringraziò, si staccò furtivamente da Cristóbal e lei si sdraiò accanto a lui, coccolandolo dolcemente. Prima di andarsene Nico li fotografò con la macchina fotografica di Cielo.

- Siete così carini... - mormorò.

Quando Cristóbal si svegliò, Cielo stava scrivendo il testo di una canzone. La vide e fu felice. Poi scoprì, accanto a lei, le due foto sviluppate: in una Cristóbal dormiva con suo padre e nell'altra accanto a lei. Quelle immagini gli fecero dimenticare per un po' l'angoscia per la madre. Lei lo vide sveglio e sorrise.

- Hai fame? Vuoi che ti prepari uno spuntino? -

Naturalmente lui accettò con gioia.

Due giorni dopo Nico stava provando il vestito che avrebbe indossato il giorno dopo per la cerimonia civile. Sentì qualcuno che lo strattonava: era Cristóbal.

- Pa... Mi perdoni per non averti parlato per diversi giorni? -

- Certo che ti perdono. - disse Nico sollevandolo. - Tu devi perdonarmi per averti mentito. -

- Ti ho già perdonato, papà... Ora voglio davvero parlare con mia madre. -

Poi Nicolás la chiamò e lei arrivò il più velocemente possibile al loft.

Cristóbal era seduto ad aspettarla, cercando di domare una ciocca di capelli indisciplinata. Nico la fece entrare, poi guardò Cristóbal.

- Bene... eccola qui. Se vuoi, io me ne vado... -

- No, resta. - rispose Cristóbal.

Ci fu un silenzio imbarazzante. Carla non sapeva se baciarlo o meno, ma improvvisamente Cristóbal si alzò e le portò un album di fotografie.

- E questo? - chiese sorpresa.

- Visto che non mi conosci da quando sono nato... ho pensato di farti un album, così potrai conoscermi meglio... Vuoi guardarlo? -

- Sì, certo. - disse lei.

E iniziò a sfogliare le pagine. Nico trattenne le lacrime, non voleva che suo figlio lo vedesse piangere. 

Casi Angeles - L'Isola di EudamonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora