«Una sera d'autunno. Il sole entra dalla piccola finestra sporca della cucina. Fa freddo ma il sole conforta. Il forno è acceso e profuma di torta al limone. Mamma tira fuori la torta dal forno. "Aspetta che si raffreddi per mangiarla!" dice. Poi mamma sorride guardandomi mangiare la torta mentre cuce un vestito per me. La mamma ha una pancia enorme e rotonda come la luna. Mamma dice che avrò una sorellina.»
- La mia sorellina... - si svegliò dicendo Cielo.
Era già sdraiata nel suo letto in soffitta e accanto a lei c'erano Justina e Bartolomeo che si guardarono con la faccia stupita quando la sentirono pronunciare quelle parole.
- Resta ferma, Sky. - disse Bartolomeo. - Sei svenuta, hai preso una botta e hai un bel bocciolo, eh. -
- Per me questa ragazza è anemica, signorrrre. -
- Stai mangiando bene, Sky? Non salti i pasti, vero? Devi fare almeno sei pasti al giorno, eh... -
- La bambina... - insistette Cielo, anche nei sogni.
- Quale piccola? - esclamò Bartolomeo con voce agitata.
- La piccola, dice! Quale piccola? Delira! -
A poco a poco Cielo si riprese e il sogno svanì. Guardò Justina e Bartolomeo, con i loro volti preoccupati e sentì un nodulo su un lato della testa e un dolore acuto.
- Cosa mi è successo? -
- Sei svenuta, Cielito. - disse dolcemente Bartolomeo.
- In quel seminterrato laggiù? -
- Quale seminterrato? - disse Bartolomeo e scoppiò a ridere. - Sei ancora intontita, eh! -
- Nessun seminterrato. - sentenziò Justina.
- Ti abbiamo trovata svenuta in cucina, vicino al camino a legna; si vede che hai sbattuto contro il battiscopa di pietra, dico sempre a Justin che bisogna limare quel battiscopa, prima o poi avremo un dispiacere. -
- C'era una bambina... - insistette Cielo, ma confusa.
- Hai sognato, mia cara. - concluse Bartolomeo.
Cielo si convinse che fosse stato tutto un sogno... il seminterrato, la bambina e la torta al limone.
- E i piccoli? Erano scomparsi... -
- I bimbi? Stavano giocando in giro. - disse Bartolomeo guardando Justina e nascondendo il fastidio per quello che era successo.
Nel momento in cui Cielo svenì, Justina stava arrivando con un vassoio con la merenda per Luz e vide cosa stesse succedendo.
Con disperazione, lasciò il vassoio, corse verso Luz, passando sopra Cielo, già incosciente sul pavimento e rimise Luz nella sua stanza, rimproverandola severamente per essere uscita.
- Hai parlato con lei? - chiese disperata Justina a Luz.
- Chi è quella ragazza? -
- Rispondimi, le hai parlato? -
- No, mi ha visto ed è caduta. Chi è? -
- Non importa chi sia! Rimani qui e non uscire mai più! -
Rinchiuse Luz di nuovo nel seminterrato e andò da Cielo, che era priva di sensi.
Iniziò a trascinarla lungo il corridoio, non verso l'ingresso della cucina, ma verso delle scale che si trovavano a una ventina di metri da lì. La sollevò con gran fatica sulle scale di pietra e aprì un'altra delle sue porte trappola, quella che dava sulla sua stanza.
Con il respiro agitato, chiamò Bartolomeo in aiuto, ma questi le rispose che aveva la sua emergenza.
- Risolvi! - le urlò il suo padrone.
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Casi Angeles - L'Isola di Eudamon
FantasyTraduzione (mia) italiana del libro "Casi Angeles - La Isla de Eudamon" primo capito della serie. Tratta gli avvenimenti della prima stagione, andata in onda in Italia con molto tagli. Spero che questo mio lavoro possa rendere felici gli appassionat...