Too brave

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Mi stropicciai gli occhi sentendo il peso della stanchezza sulle spalle. Non avevo dormito niente quella notte, se non qualche ora, e quando vidi che su un'orologio appeso sopra la porta segnavano le 7, capii che avevo dormito circa 4 ore da quando io, Justin e Harry ce ne andammo dalla palazzina.

Justin.

Ricordi della notte precedente mi tornarono in testa, lui che mi toccava, che mi baciava, io che venivo tra le sue braccia...

E sentii di nuovo una vibrazione li.

Ma mi chiesi se, una volta scesa, lui avrebbe cambiato atteggiamento nei miei confronti. Se sarebbe stato ancora rude, stronzo, crudele.

Qualche ora prima era stato così dolce, cauto...

Balzai fuori dal letto e i miei piedi toccarono la superficie fredda del pavimento piastrellato della stanza che avevo scelto.

Non era molto illuminata, quindi non scorsi molti particolari.

Aprii la porta trovandomi nel corridoio illuminato da una finestra, sentendo ancora aria fredda. Rabbrividii e cercai di ricordarmi dove si trovasse il bagno.

Aprii la prima porta del corridoio trovandomi nel bagno dove la sera prima avevo... Medicato Justin.

Mi morsi il labbro e mi guardai allo specchio. Ombre scure circondavano i miei occhi, merito delle poche ore di sonno, e solo ora notai che le mie guance erano incavate. Ero dimagrita da quando ero stata presa, e la fame andava e veniva. Dopo tutto l'accaduto, il solo pensare al cibo mi faceva rivoltare lo stomaco.

Mi lavai la faccia con l'acqua fredda e mi lavai i denti con il primo spazzolino che trovai, quindi uscii dal bagno e scesi le scale. Mi ritrovai nel lungo corridoio che portava alla porta d'ingresso.

Non sapevo dove fosse la cucina, perché sentivo le labbra secche, e per lo meno un bicchiere d'acqua mi avrebbe rimessa un attimo in sesto.

Aprii la prima porta alla mia sinistra, ma notai che era chiusa a chiave. La curiosità si fece spazio. Cosa era nascosto là dentro?

Aprii la prima porta a destra, ma vidi che era solo una lavanderia.

Feci la stessa cosa con la seconda da sinistra e finalmente mi trovai nella cucina.

Un odore di uova mi invase le narici e non fui sorpresa di trovare Harry ai fornelli.

Appena mi sentì entrare si girò e sorrise: -Buongiorno. Menù del giorno: uova e bacon. Spero ti piacciano, perché è l'unica cosa che ho trovato nel negozio di alimentari qua accanto che non fosse scaduto.- fece un sorriso di scuse.

Risi e mi avvicinai a lui, guardando il contenuto della padella: -Non fa niente e si, mi piacciono- mi guardai intorno, in silenzio, notando che eravamo solo noi due nella stanza: -Dae.. voglio dire, Justin? Non c'è?-

Harry capovolse l'occhio di bue, cuocendolo dalla parte opposta. Non alzò lo sguardo mentre parlava: -Penso sia ancora a dormire. A giudicare dalla faccia che aveva stanotte, non credo abbia dormito molto. Ma non ho intenzione di svegliarlo. D'altronde, la ferita che gli hanno procurato è davvero brutta.- prestò attenzione al filetto di pancetta e capovolse anche quello dalla parte ancora cruda.

Sentii il cuore battere leggermente più forte, ma cercai di mantenere la calma. -E' grave?- chiesi, guardandolo.

Fece spallucce: -Non mi ha lasciato vedere la ferita. Mio padre era bravo in queste cose, anche se non si occupava di medicina. Mi ha insegnato a individuare il tipo di ferita. Anche a Beth. Ci teneva che sapessimo badare a noi stessi.- disse con voce impassibile, mentre toglieva la padella contenente l'uovo dai fornelli e la copriva con un coperchio.

Daemon | j.b |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora